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Le PAGELLE di Udinese-Roma: Pedro, guizzo da campione. Ibanez ultimo baluardo. Pellegrini inconsistente

(K.Karimi – A.Papi)I voti e le pagelle del match Udinese-Roma, anticipo serale della terza giornata di Serie A:

-UDINESE-

Musso 6; Becao 4.5 (Coulibaly sv), De Maio 6, Samir 6; ter Avest 5.5 (Molina 6), De Paul 6.5, Arslan 5.5 (Forestieri 5.5), Pereyra 6.5 (Nestorovski sv), Ouwejan 6; Okaka 5.5, Lasagna 5. All: Gotti 5.5

-ROMA-

Mirante 6,5 – Ormai titolarissimo tra i pali. Provvidenziale in almeno due occasioni, chiudendo la porta alle conclusioni di Lasagna.

Mancini 6 – Solita prova sul filo del rasoio. Bene sugli anticipi aerei, male nelle marcature troppo larghe negli ultimi 16 metri. Non perde il vizio della fallosità eccessiva.

Ibañez 7,5 – Gran parte del merito del successo è suo. Ogni tanto perde concentrazione, come sull’occasione concessa a Okaka. Lo strapotere fisico è a dir poco decisivo. Recupera in campo aperto su tutti e non molla un centimetro su Lasagna e compagni. Forse la migliore eredità lasciata da Petrachi.

Kumbulla 6,5 – Lavoro oscuro difensivo, senza fronzoli né pecche incisive. Mena e non dà nell’occhio, una caratteristica fondamentale per un difensore. Pochi fronzoli e tanta applicazione. Vent’anni solo sulla carta d’identità.

Santon 6,5 – Solido e attento, utile in entrambe le fasi. Sfiora il gol nel primo tempo, tiene botta sulla fascia nella ripresa.

Veretout 6,5 – L’architrave della Roma. Quando corre e pressa la squadra sembra poter dominare, ma appena boccheggia va in crisi l’equilibrio generale. Andrebbe affiancato da un vero regista di qualità.

Pellegrini 5 – Troppo discontinuo per diventare un leader. Insufficienza da dividere con Fonseca, che lo schiera da mediano tralasciando così la fase di non possesso. Tocca molti palloni, ma pochi di questi generano occasioni utili per la Roma. (dal 83′ Cristante 5,5 – Dovrebbe dare sostanza, finisce per girare a vuoto con qualche appoggio anche rischioso).

Spinazzola 6,5 – Continua a dimostrare ottima gamba e condizione atletica eccelsa. Ter Avest soffre da matti le sue accelerazioni, spesso non raccolte in area dai compagni. La cosa migliore della sua gara è una chiusura aerea determinante nel finale su Nestorovski.

Mkhitaryan 5,5 – Meno lucido e brillante di altre uscite, soprattutto nel gioco sullo stretto. Tanti appoggi sbagliati, poca incisività offensiva. (dal 72′ C. Perez s.v. – Difficile valutarlo, tocca pochissimi palloni e si accontenta di lavorare in pressing).

Pedro 7 – Giocatore di caratura internazionale. Lo dimostra al 55′, quando raccoglie un pallone, punta la porta e beffa Musso con un destro forte e millimetrico. Per il resto gioca da veterano, prendendosi numerose punizioni e illuminando in ripartenza. Non si vincono per caso 29 titoli in carriera. (dal 83′ Kluivert 5,5 – Anche lui più caotico che lucido. Poteva gestire meglio alcuni contropiedi).

Dzeko – La vera nota stonata della serata di Udine. Oltre al gol divorato nel primo tempo, preoccupa il fattore umorale. Il feeling con Fonseca sembra minato e pure da play offensivo si dimostra impreciso, distratto e nel finale anche insofferente. La speranza è che Borja Mayoral si dimostri un’alternativa più che degna. (dal 94′ Villar s.v. – In campo per tenere palla lontana dalla metà campo romanista).

All. Fonseca – La partita è stata anche preparata bene e approcciata nel modo giusto. I problemi del primo tempo sono il gol divorato da Dzeko e la lentezza nel far circolare la palla. Nella ripresa invece siamo alle solite. La squadra cambia vistosamente e la prima sostituzione arriva al 72’, gli altri due addirittura all’83’. C’è la sensazione che la Roma si sbilanci troppo in avanti per non arrivare a creare poi occasioni realmente pericolose. Un gioco che rischia di non valere la candela. Le caratteristiche degli interpreti forse richiederebbero una filosofia differente. Discorso a parte sulla condizione fisica. Il calo dopo un’ora di gioco è fin troppo palese e confermato contro ogni avversario in questo avvio. Francamente difficile da giustificare.

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