Chris Smalling, attraverso un’intervista al tabloid inglese, ha ripercorso il suo passato allo United e raccontato la sua esperienza italiana e il suo trasferimento a Roma. Queste le parole del difensore inglese:
Sei già in confidenza con l’Italiano…
“Spero di parlarlo presto in modo fluente. Non sarebbe così importante come portare a Roma un trofeo, ma sarebbe qualcosa che mi rimarrebbe per il resto della mia vita. E’ un mio grande obbiettivo, perché è impressionante quando vedi persone diverse che mischiano le loro lingue. La considero una grande abilità da avere nella vita.
Sull’esperienza allo United..
“Nel 2019 avremmo voluto finire la scorsa stagione in maniera migliore, ma sono stato fedele ed ero pronto alle battaglie che sarebbero arrivate dopo. Ovviamente c’erano dei rumors sull’arrivo di Maguire. Io avevo già parlato riguardo quanto la dirigenza stesse investendo nel ruolo di centrale e dalla fine della stagione contavo di giocare più partite possibili. Sapevo che sarebbe arrivato il momento. Ero concentrato nel migliorarmi giocando allo United. Non ho mai considerato l’interesse degli altri club inglesi perché non mi vedevo da nessun’altra parte che non fosse Manchester. Appena iniziata la stagione non andavo neanche in panchina, un’esperienza che non avevo mai provato. Credo sia stato il mio momento più basso allo United. Uno shock che non mi sarei mai aspettato. Così è andata…se me lo avessero detto prima nel corso dell’estate – e non voglio entrare in polemica con Solskjaer – forse avrei deciso diversamente.”
Sul rapporto con Solskjaer..
“Sapevo che i miei giorni con il tecnico erano contati, è stato frustrante. Per prima cosa avrei voluto essere informato prima e non andarmene con soltanto un giorno rimasto nella finestra italiana di mercato. Il mercato infatti in Inghilterra era già chiuso. Una situazione difficile, dovevo decidere. Dopo aver parlato con Solskjaer ho capito che non avrei giocato. Se lo avessi saputo durante l’estate avrei pianificato diversamente, questo invece accadeva con un solo giorno di mercato a disposizione. Con mia moglie avevamo anche avuto un bambino. Stavano accadendo tante cose in così poco tempo.”
La scorsa stagione a Roma è stato un successo…
“La scorsa stagione sono stato molto fortunato nell’ottenere il prestito alla Roma, anche se sono rimasto fino all’ultimo in dubbio sul futuro. Se fossi rimasto allo United, sarei finito in tribuna. Ero nelle mani dello United. Quest’anno volevo prendere possesso della mia carriera. Ho avuto tutta l’estate per pensare alla soluzione migliore e per poterla raggiungere”.
Sull’attesa del secondo trasferimento a Roma…
“Ci sono stati momenti in cui ho pensato che non ce l’avrei fatta. La settimana prima ci sono stati attimi in cui era praticamente saltata. Le probabilità erano al 50%. Sapevamo che tutto era fatto, ma il trasferimento ancora non era stato chiuso. Ringrazio comunque lo United per i nove anni trascorsi. Spesso queste trattative sono complicate e vanno avanti per settimane”
Sull’addio al Manchester…
“Non ho mai nascosto che se avessi avuto la chance di tornare l’avrei sfruttata. Non ho mai detto di voler essere la prima scelta. Quando sono arrivati i vari Bailly o Lindeloff ero pronto a mettermi in competizione con loro. Ma la situazione fu totalmente differente. Il mio obiettivo era quello di restare allo United, ma me l’hanno tolto dalle mani. Ho ricevuto un sacco di messaggi del tipo ‘vorrei che fossi ancora qui, potevi essere important’”. Questo la dice lunga ed è quello che volevo fare. È stato bello sentire tante cose positive durante l’estate: i tifosi della Roma volevano che rimanessi e anche i tifosi dello United”.
Fonte: Telegraph.co.uk