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Shakhtar-Roma, le PAGELLE: Mayoral ‘Re di Coppe’. Cristante guida automatica. Ibañez va nel pallone

(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle assegnate dalla nostra redazione ai calciatori di Shakhtar Donetsk e Roma:

-SHAKHTAR-

Trubin 6; Dodò 6.5 (Bolbat s.v.), Kryvtsov 5.5, Vitao 5.5, Matviyenko 5; Alan Patrick 6 (Konoplyanka 6), Maycon 5.5, Marcos Antonio 5.5; Teté 5 (Marlos 6), Moraes 6 (Dentinho s.v.), Solomon 7 (Sudakov 6). All. Castro 5.5

-ROMA-

Pau Lopez 7 – Consapevolezza e sicurezza tra i pali. Non viene di certo bombardato dagli attaccanti dello Shakhtar, ma quando chiamato in causa se la cava sempre ottimamente. Splendido l’intervento a mano aperta su Marlos.

Ibañez 4,5 – Completamente in ambasce nel duello con il guizzante Solomon. Rintronato da un colpo al capo subito in apertura, rischia almeno un paio di volte di essere espulso, commettendo anche falli davvero ingenui. È visibilmente in confusione ed è inspiegabile la scelta di Fonseca di sostituirlo solo all’intervallo, correndo un grandissimo rischio. (46′ Mancini 6,5 – Porta calma e sangue freddo nella linea difensiva. Con il suo ingresso lo Shakhtar è meno pericoloso).

Cristante 7 – Gara da leader, oltre che da difensore ormai navigato. Dirige il reparto e non soffre mai il duello fisico con Moraes. Spesso la squadra si affida ai suoi lanci per costruire dal basso, una scelta che spesso ripaga. Senza Smalling è insostituibile là dietro.

Kumbulla 7 – La prova da bollino rosso di Parma viene pienamente riscattata da una prestazione attenta, precisa e concentrata. Teté non è mai pericoloso dalle sue parti. Positivo anche in fase di possesso.

Karsdorp 6 – Primo tempo votato al contenimento, nella ripresa si concede la sgroppata che porta alla rete del vantaggio di Mayoral. Ingenuo però il giallo che gli costerà la squalifica per l’andata dei quarti. (58′ Bruno Peres 5,5 – Mezz’ora buona contro la squadra che lo ha reso noto nel 2018 per un salvataggio sulla linea leggendario. Commette uno sciocco fallo da rigore su Matviyenko, ma il sig. Lahoz lo grazia evitandogli la figuraccia).

Villar 6 – Quando la pressione è alta e lo Shakhtar spinge, il talento di Murcia appare in confusione. Alza il livello dalla prova nel secondo tempo, giocando più sciolto. Ma deve ancora maturare per competere su certi palcoscenici.

Diawara 6,5 – Il più brillante nei primi 45 minuti, visto che scherma la difesa con attenzione e sicurezza. Giustamente Fonseca gli evita ulteriori fatiche dandogli il cambio dopo neanche un’ora. (58′ Pellegrini 6,5 – Anche lui brilla quando gli ucraini abbassano la pressione. Un paio di palloni profondi pregevoli da ricordare).

Spinazzola 6 – Come all’andata non brilla nel duello con Dodò, certamente terzino di categoria superiore. Positivo in fase difensiva, si limita ad aiutare con abnegazione Kumbulla. (58′ Calafiori 6 – Torna finalmente dopo mesi di stop. Qualche pallone perso, altri ben giocati. Merita più fiducia, al netto degli infortuni).

C. Perez 6,5 – Prosegue il momento positivo. Sfrutta la chance da titolare, correndo tanto e sacrificandosi, per poi riuscire a rendersi pericoloso in ripartenza. Splendido e altruista il pallone servito a Mayoral per il 2-1. Gli manca solo il gol personale.

Pedro 5,5 – Tanta corsa, qualche recupero ma il solito (ormai classico) caos nelle giocate individuali. Troppe volte l’ex Barça rischia di dribblarsi da solo, mettendo anche in crisi i compagni. Si rifà con un bel pallone in verticale che innesca il raddoppio romanista. (75′ El Shaarawy 6 – Ha una voglia matta di bissare il gol dell’andata, ma in due occasioni viene ignorato seppur in ottima posizione).

Mayoral 7,5 – Altra ottima risposta. Era la sua partita, di lavoro sporco tra le linee e attacco spudorato alla profondità. Già nel primo tempo avrebbe l’occasione per colpire, ma si esalta nella ripresa con due reti da centravanti freddo e impassibile. L’Europa sembra essere il suo territorio di caccia.

All. Fonseca 6,5 – Le scelte tattiche sono quasi totalmente giuste, la sua Roma fa la partita che doveva fare: resistere alla pressione palleggiata dello Shakhtar e approfittare dei buchi difensivi altrui. Il fattore positivo è che la squadra non va quasi mai in apnea, ma resta un cruccio: la sostituzione ritardata di Ibañez, dolorante e ammonito, che poteva mettere a rischio anche una gara indirizzata come quella odierna. Ora testa al Napoli, una prova che vale quasi una stagione.

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