(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle della semifinale di andata di Europa League tra Manchester United e Roma, giocatasi stasera ad Old Trafford:
-MANCHESTER UTD-
De Gea 5.5; Wan-Bissaka 6, Lindelof 6, Maguire 6, Shaw 6.5; McTominay 6.5, Fred 5.5 (Matic s.v.); Rashford 5.5 (Greenwood 7), B. Fernandes 8 (Mata s.v.), Pogba 7; Cavani 7. All: Solskjaer 7.
-ROMA-
Pau Lopez s.v. – Per sdrammatizzare viene da dire che alla prima parata azzeccata si infortuna subito alla spalla. Sfortunato, perché sembrava in buona serata. (28′ Mirante 4,5 – Il problema non è la prestazione odierna, ma il livello piuttosto basso della sua intera carriera. Spiegato ampiamente sul regalo a Cavani nell’occasione del 3-2. Non dà mai sicurezza e ha responsabilità almeno su un altro paio di gol. Mancato rinnovo sensato).
Smalling 6 – Va elogiato, perché per una cinquantina di minuti mette a disposizione la sua esperienza e la sua leadership pur non essendo al meglio. Quando crolla la sua condizione, crolla anche la Roma. (Arbitro Del Cerro Grande voto 2 – Mediocre almeno quanto molti giallorossi visti questa sera. Il rigore regalato allo United su presunto fallo di Smalling è da criminale. Soprattutto in epoca VAR).
Cristante 5 – Aveva brillato in un primo tempo coraggioso e ricco di fiducia. Nella ripresa non si ripresenta in campo: sbaglia nel pressing alto che apre le praterie in occasione del 2-2. I suoi errori difensivi vanno sempre condivisi con l’allenatore, che continua a metterlo fuori ruolo e insistere con una imbarazzante linea a tre.
Ibañez 5 – Spettacolare in un paio di interventi in extremis. Ma il problema è il solito: troppo immaturo e lunatico per giocare a certi livelli. Stava già per anticipare le frittate difensive della ripresa regalando un pallone scioccante a Cavani al 45′.
Karsdorp 6 – Uno dei più brillanti, almeno finché ha birra in corpo. Si guadagna il rigore del pari e manda Pellegrini in porta con un taglio perfetto (non sfruttato). Ingaggia un bel duello con Shaw, piace perché non toglie mai la gamba nei contrasti.
Diawara 4,5 – Lavoro sporco e poco pregevole, che gli riesce per i primi 45 minuti. Da censura la gestione del pallone, ma non è una novità. La sintesi della sua stagione è la corsa stentata ed al rallentatore con cui prova a recuperare posizione nell’occasione del 6-2.
Veretout s.v. – Apre la serata degli infortuni shock dopo soli tre minuti. (5′ Villar 4 – Involuzione completata. Zero idee e miriadi di palloni persi, quasi nullo in confronto a McTominey e Fred. Impossibile pensare che possa essere il regista del futuro).
Spinazzola 6 – Proprio quando stava prendendo confidenza sulla fascia, dando il là al gol del raddoppio romanista, si richiama di nuovo fuori. Di burro. (37′ Bruno Peres 5,5 – C’è ancora poco da criticare nel brasiliano, che nel complesso commette pochi errori individuali. Ma tra lui e Spinazzola c’è un abisso per caratteristiche e utilità che una dirigenza indecente non è riuscita a colmare).
Pellegrini 6 – Parte forte, con brillantezza e senza paura. Freddo sul rigore dell’1-1 e regala a Dzeko il pallone del raddoppio. Anche lui però fa fatica a rientrare in campo per la seconda parte. Incomprensibile come non calci in porta sull’assist al bacio di Karsdorp.
Mkhitaryan 5,5 – La condizione è ancora lontana dai livelli giusti, ma quelle poche volte che si accende l’armeno fa la differenza. Ottimo il taglio per Pellegrini che spalanca l’occasione dell’1-2. Accelerazioni poche ma buone, la continuità non è proprio di casa.
Dzeko 6 – Fa davvero il massimo possibile. Timbra il cartellino contro l’odiato United e mette in imbarazzo i centrali avversari. Sfiora anche il gol di testa con una bella girata, però centrale. Resta uno dei rari calciatori di livello di una Roma disarmante.
All. Fonseca 4 – Il primo dei problemi è di natura fisica e da lì a cascata arrivano tutti gli altri. Quando si discute della qualità della sua preparazione fisica il problema è proprio questo, la squadra non ha ritmo. Se a questo aggiungiamo l’inspiegabile gestione tattica della ripresa. Dopo il vantaggio portato all’intervallo è incomprensibile prendere 5 gol, la maggior parte in contropiede. Purtroppo nella lettura a gara in corso palesa ancora tutte le sue mancanze, così come nella solidità mentale della squadra, incline a cadute (“sbracate”) come questa.