(K.Karimi – A.Papi) – Prima batosta stagionale per la Roma di Mourinho in casa del Verona. Ecco i voti e le pagelle del match:
-Hellas Verona-
Montipò 6.5; Dawidovicz 6, Gunter 7, Ceccherini 5.5 (Magnani 6.5); Faraoni 7, Bessa 6.5 (Tameze 6), Ilic 6, Lazovic 7 (Casale 5.5); Barak 7, Caprari 7.5 (Hongla s.v.); Simeone 6.5 (Kalinic 5.5). All: Tudor 7.
-Roma-
RUI PATRICIO 6,5 – Il suo l’aveva fatto, con l’ennesima prova in sicurezza. Incolpevole sulle tre reti dell’Hellas, prova a tenere in piedi la Roma con un super-intervento su Caprari. Ma non basta.
KARSDORP 5 – Se si toglie il buon cross sul quale Pellegrini inventa il tacco volante dello 0-1, l’olandese passa il tempo a sudare e soffrire sulle incursioni di Caprari e Lazovic. Non a caso due reti su tre del Verona nascono dalle sue parti. (78′ SMALLING 6 – Non concede nulla all’ex Kalinic sui tentativi di ripartenza veronese).
MANCINI 5 – Responsabile negativo in troppe occasioni. Come sul pareggio di Barak, quando con una deviazione sballata spiana la strada al gol dell’Hellas. O sul raddoppio di Caprari, lasciato entrare in area e calciare con tutta facilità. Giornataccia.
IBAÑEZ 5,5 – Marcature sempre attente e strette, ma fa correre più di un brivido ai suoi quando il pallone transita dai suoi piedi.
CALAFIORI 5 – Ad oggi il suo livello non è ancora all’altezza di certi impegni. Faraoni lo mette spesso in crisi, mentre quando c’è da spingere viene arginato troppo facilmente. Ne deve mangiare di polvere… (78′ MAYORAL s.v. – Impalpabile nel convulso finale).
CRISTANTE 5,5 – I suoi difetti tornano a bussare prepotentemente. Non trova mai la posizione giusta in marcatura, come dimostra l’azione dell’1-1 in cui Ilic lo aggira in rapidità. Lento nell’impostazione e nell’uscita in pressione.
VERETOUT 4,5 – Anonimo, mai nel vivo del gioco. Ci si aspetta da lui aggressività e velocità nel ripartire, invece lo si ricorda solo per un’ammonizione figlia di un ingiustificato nervosismo. (66′ MKHITARYAN 5,5 – Schierato da playmaker per far salire la squadra, viene limitato nella qualità e nella fantasia).
ZANIOLO 5,5 – Peccato. Si erano rivisti sprazzi del vero Nicolò nel primo tempo, con qualche sgasata niente male e partecipazione in quasi tutte le azioni offensive. Poi si spegne, annacquato dalla pioggia del Bentegodi. (66′ PEREZ 5,5 – Piazzato largo a destra, prova a puntare il baby Casale e andare sul fondo. Da ricordare solo un sinistro centrale e poco oltre).
PELLEGRINI 7 – Anche in un pomeriggio grigio come questo il capitano accende la luce. Gol spettacolare di tacco, degno del miglior Roberto Mancini. Merito suo anche il momentaneo 2-2 con un cross che costringe Ilic all’autorete. Predica nel deserto.
SHOMURODOV 5,5 – Tanta corsa, tanto sacrificio, ma poca carne al fuoco. Quando c’è da dialogare con Abraham perde la misura. Non ha mai l’occasione di ripartire con la sua consueta velocità. L’esperimento di vederlo largo nel 4-2-3-1 per ora è bocciato. (66′ EL SHAARAWY 6 – Volenteroso, ma non gli riesce il capolavoro della scorsa settimana).
ABRAHAM 5 – Lontanissimo parente del centravanti esplosivo delle prime uscite. Non riesce mai a vincere un duello con Gunter e Dawidowicz, fa salire poco la squadra e non va praticamente mai al tiro. Molto nervoso e fuori dal match, anche di testa. Un deciso passo indietro.
All. MOURINHO – Arriva la prima sconfitta ma non è figlia del caso. Nonostante per due volte si fosse messa bene (0-1 all’intervallo e subito pareggio del 2-2) il Verona è sempre stato in controllo del centrocampo. La Roma non riesce ad avere in mano il pallino e subisce la vena agonistica dei ragazzi di Tudor. Peccato aver vanificato il gioiello di Pellegrini. Forse sul 2-2 si poteva rinforzare il centrocampo e smorzare l’ondata gialloblù che sembrava incontenibile.