Dopo il 6-1 subìto in casa del Bodø/Glimt, la Roma torna subito in campo e lo fa in campionato ospitando il Napoli dell’ex tecnico giallorosso Luciano Spallletti, capolista a punteggio pieno. Alla vigilia, come di consueto, José Mourinho è intervenuto in conferenza stampa dalla sala stampa del “Fulvio Bernardini” di Trigoria.
Qual è il significato di questa partita per la Roma? Zaniolo e Karsdorp?
“Stanno bene tutti i due per giocare. La squadra che gioca sarà la stessa squadra che ha iniziato la gara con la Juventus, con Zaniolo e Karsdorp in buone condizioni. Non credo che sarà una partita della svolta per noi. Stiamo facendo un campionato positivo con prestazioni più positive dei risultati, abbiamo 15 punti ma meritavamo di averne di più. Non penso sarà una svolta, ma penso a vincere. È una partita molto difficile contro una grande squadra che le ha vinte tutte e sta in un grande momento. Ma penso a vincere”.
Farei un passo indietro per tornare a giovedì. Lei ha detto che il Bodø come squadra era più forte della Roma del primo tempo. In quella Roma c’erano anche Kumbulla, Diawara e Perez pagati oltre 70 milioni di euro, dov’è l’errore? Perché alcuni giocatori si sono involuti? Hanno margini di crescita, possono tornare ad essere utili in futuro?
“Questa non è mai la conferenza stampa pre-partita ma sempre post-partita. Non voglio rispondere in modo specifico ed individuali quando parli di due nomi, Kumbulla e Perez. Rispondo in maniera globale e ne approfitto per dire qualcosa in più. C’è tanta gente che ride di quello che ha fatto con la Roma. I Friedkin hanno ricevuto nelle mani, lasciatemi trovare una parola perché inizia con la m…e non posso dirla, tanti errori che altri hanno fatto. E lo stesso vale per Tiago Pinto. La proprietà ha speso tanti soldi per sistemare cose fatte prima da gente che ride e qualcuno lo fa con le tasche piene di soldi. Tu hai ragione, tanti milioni. Abbiamo speso soldi per cercare di pulire, per cercare di creare condizioni per il successo del progetto che ha bisogno di tempo. Quando qualcuno può scrivere la bugia di ‘Mourinho non contento con la proprietà’, non può esserci bugia più grande. Mourinho vuole più giocatori? Sì, è come tutti gli allenatori. Mourinho vuole una rosa equilibrata con due giocatori per posizioni e delle stesso livello per poter fare turnover e 5 cambi al 60° minuto? Sì, ma Mourinho non è uno stronzo. Mourinho ha grande rispetto per i Friedkin e per Tiago Pinto e ha deciso di accettare questo lavoro nella Roma esattamente perché capisce la situazione. Il risultato succede una volta nella vita, sarebbe potuto essere anche 7 o 8 se avessimo giocato 5-10 minuti in più. L’unico responsabile sono io, non i giocatori né la proprietà né Tiago Pinto, perché ho deciso di far giocare una squadra che aveva un grande rischio di perdere la partita. Non pensavo ad un disastro così, la responsabilità è mia. L’ho fatto con buone intenzioni, l’ho fatto per paura di infortuni, del campo sintetico, del clima, per paura dell’accumulo di partite e di non avere due giocatori per ogni posizione. L’ho fatto anche pensando alle partite con Napoli, Cagliari e Milan e ho fatto male. La responsabilità è mia e solo mia: non è né dei giocatori né della proprietà”.
Col Napoli può essere la partita per la svolta emotiva?
“Una vittoria per 6-1 con il Napoli non cambia niente. Ti dico subito che contro il Bodø giocherà la stessa squadra di sempre. Qui lavoriamo tanto, che abbiamo anche ereditato: una cicatrice emotiva di un record di infortuni che non ho mai visto in vita mia. Una delle nostre grandi preoccupazioni è che a questo livello dobbiamo per forza migliorare tante: lavoriamo tanto con i dati e le statistiche e il recupero. Questa cicatrice mi ha fatto pensare che col Bodø era un’opportunità per far riposare gente e dare opportunità a bravi ragazzi di giocare. Chi ha giocato è gente che merita e lavora. In Ucraina ho fatto dei cambi ma hanno giocato Smalling, Cristante e Pellegrini, c’era equilibrio. A Bodo il campo sintetico ha fatto paura a tutti e ho pensato fosse l’unica opportunità di far riposare gente. Responsabilità mia, purtroppo rimane nella storia della Roma e non posso fare niente. Rimane anche nella mia storia”
In caso di risultato negativo i tifosi sosterranno ancora il progetto?
“Non penso ad un risultato negativo”.
C’è rischio complesso con le grandi squadre?
“I numeri sono veri. Per me c’è solo un complesso: nelle ultime 2 stagioni siamo finiti sesti e settimi. Questa è l’unica cosa che mi interessa. Mi piace giocare contro le grandi squadre, non ho nessun problema né con i risultati del passato. È limitativo pensare in questo modo e non entro in questa dinamica. Domani giocheremo faccia a faccia col Napoli e cercheremo di vincere”.
Si può trasportare il sentimento di rabbia facendo una grande partita col Napoli?
“Non sono scaramantico e non penso a questo tipo di situazioni. Per me è tutto molto obiettivo e pragmatico. Non mi interessa quello che abbiamo fatto 3 giorni fa. E’ una partita contro grande squadra e allenatore, è difficile per noi e non credo sarà facile per loro: la Roma ha grandi giocatori e un grande allenatore. Ho un piacere tremendo di ridere e salutare Spallettone prima e dopo la partita. Siamo amici e ridiamo sempre. La partita di giovedì non si dimentica. Preferisco perdere questa perché penso di ottenere punti sufficienti per continuare in Conference: penso ci qualifichiamo e penso che siamo candidati per arrivare fino alla fine nella competizione. Preferisco perdere una partita per 6-1 che 6 partite per 1-0, ma non si dimentica”.
Le sue dichiarazioni sono figlie anche solo della delusione del risultato oppure c’è qualcos’altro?
“Quando abbiamo fatto 4 vittorie in 4 partite, una roba così, ho parlato scherzando, ma io non scherzo mai, di San Pietro. Faccio un esempio con Max Allegri che non si arrabbia con me: se Chiellini è infortunato gioca de Ligt, se Alex Sandro è stanco gioca De Sciglio. Noi in qualche situazioni abbiamo soluzioni di livello, ma in altre no. Non c’è da nascondersi. Questo significa che una cosa è una squadra, un’altra è la rosa. Stiamo costruendo una squadra ma dobbiamo costruire una rosa: serve mercato e più soldi. I proprietari stanno facendo uno sforzo incredibile, quando mi dicono che viene scritto che ho un problema io dico di no, dico di aver rispetto. Oggi sono io, domani un altro allenatore: i tifosi devono rispettare gente come i Friedkin e Tiago Pinto per il lavoro che stanno facendo. Ci sono tanti con le tasche pieni di commissioni, poi arrivederci a tutti. E chi paga? I Friedkin, Tiago e Mourinho in panchina. Il mio lavoro è essere onesto: giovedì è responsabilità mia, lasciate Friedkin e Tiago in pace che stanno facendo un lavoro fantastico. Se pensano di potermi aiutare di più a gennaio e in estate, bravi e grazie mille. Ma sono qui con loro. In panchina domani non ci sono giocatori scarsi ma ci sono ragazzi di 17 e 18 anni”.
Il Napoli ha esterni molto bravi, a Zaniolo e Mkhitaryan chiederà sacrificio in fase di copertura?
“Penso che loro devono preoccuparsi di Zaniolo e Mkhitaryan. Dici bene, Insigne, Politano e Lozano sono bravi. Ma anche Zaniolo, Mkhitaryan ed El Shaarawy sono bravi. Lì non abbiamo un problema. Dobbiamo rispettare con umiltà i punti forti dell’avversario, anche Luciano è umile a sufficienza da capire che deve preoccuparsi di noi”.
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— AS Roma (@OfficialASRoma) October 23, 2021