Il giorno dopo Roma-Milan e lo sfogo di José Mourinho contro l’arbitro Maresca, arrivano anche le parole di Tiago Pinto. Il general manager della Roma è stato intervistato dall’emittente satellitare proprio in merito al match di ieri sera. Queste le sue parole:
A fine partita si è parlato solo di arbitri, ma bastano gli episodi a giustificare la sconfitta? Perché non è la prima volta che accade.
«Innanzitutto voglio dire che non mi piace parlare dopo le partite, perché sono sempre molto nervoso e molto teso, soprattutto quando le partite sono in equilibrio come quella di ieri. Credo che sia un tema che abbia bisogno di serenità e tranquillità, oggi siamo tutti più concentrati per fare questa analisi. Voglio anche dire che il Milan ha fatto una grande partita, magari ha meritato la vittoria. Tutto quello che voglio dire sugli arbitraggi non serve a nascondere quelle che possono essere le debolezze della Roma. Noi siamo professionisti e vogliamo migliorare, facciamo questa riflessione interna ogni giorno, ma non possiamo nascondere quello che è successo ieri e quello che è successo in queste 11 partite, perché i criteri arbitrali sono stati così diversi, così opposti, che non riesco a capire quello che dobbiamo dire all’allenatore e ai giocatori. Situazioni uguali hanno avuto criteri di giudizio totalmente opposti»
Lei sta citando episodi controversi e situazioni interpretate in modo opposto: a quali si riferisce?
«Non voglio fare un elenco di queste situazioni che sarebbe troppo fastidioso, nel calcio ci sono molte cose soggettive, ma ci sono 4 o 5 esempi che sono molto chiari e che ci devono far preoccupare. Noi abbiamo visto Lorenzo Pellegrini, il capitano della Roma, saltare il derby per un doppio giallo contro l’Udinese, in una situazione di gioco che ho visto tante volte in Serie A e per la quale non ho mai visto applicare lo stesso metro di giudizio. Nel derby abbiamo visto un fallo da rigore su Zaniolo da cui arriva anche il 2-0: in quella circostanza ci hanno spiegato che il Var non può richiamare l’arbitro e che può farlo solo se c’è la certezza che sia stato commesso un errore. Ieri contro il Milan è chiaro che il rigore su Ibrahimovic non c’era. Non c’è fallo, Ibanez tocca la palla, il Var ha chiamato l’arbitro a vedere questa situazione, perché c’era un errore chiaro e purtroppo – un’altra volta contro la Roma – l’arbitro ha fatto la stessa scelta. Anche sui rigori, negli ultimi minuti della partita c’è un rigore su Pellegrini per un contatto con Kjaer e magari, dal momento che l’arbitro ha ignorato la chiamata precedente su Ibrahimovic, forse per questo il Var non è più intervenuto. Ma se pensiamo che due settimane fa in Inter-Juve il Var ha chiamato un contatto molto più leggero e assegnato un rigore contro l’Inter che ha cambiato il risultato, stiamo parlando un’altra volta di criteri opposti, dove la Roma si sente danneggiata. Per finire, ieri in tutte le partite della Serie A gli arbitri hanno lasciato sempre giocare, hanno lasciato il tempo al Var di maturare un giudizio corretto. Di nuovo, purtroppo l’unica volta in cui un arbitro non ha concesso il tempo giusto per valutare la situazione è stata a Torino, dove è stato tolto un gol ad Abraham. Non voglio parlare di troppe situazioni, ma credo che queste 4 siano chiare. Il criterio è stato sempre diverso, sempre opposto e la Roma è stata danneggiata»
Secondo lei la Roma ha dimostrato ieri sera di essere al livello del Milan e di meritare di più del verdetto del campo?
«Come ho già detto, credo che il Milan abbia fatto una grande partita, ma credo anche che in tutti questi confronti la Roma è stata bene in campo, è stata al livello della Juve, del Napoli e magari anche del Milan. Un’altra volta: non voglio nascondere le debolezze della Roma o il lavoro che dobbiamo fare. Credo che le persone sappiano che nella cultura di questa società non c’è spazio per nascondere quello che dobbiamo fare. E tutti i tifosi della Roma possono avere la sicurezza che noi ogni giorno lavoriamo per migliorare. Penso che noi miglioreremo, perché Mourinho è arrivato da tre-quattro mesi ed è un processo che richiede tempo, sono sicuro che miglioreremo. Ma siamo tutti professionisti, non possiamo nascondere due cose molto importanti. Questa è una riflessione che anche voi potete fare, ho visto tante trasmissioni di Sky dove persone con più credibilità di me, come Fabio Capello e tanti altri, hanno parlato di questi criteri arbitrali a confronto con altri campionati e con la Champions League. Qui in Italia abbiamo calciatori di qualità, allenatori di qualità, la nazionale che è campione d’Europa, ma dopo di questo nessuno capisce i criteri arbitrali. Io non posso nascondere che in queste 11 partite ci sono state situazioni in cui la Roma è stata chiaramente danneggiata. Così come siamo tutti professionisti, così come dobbiamo migliorare e assumerci la responsabilità di quello che facciamo, è anche il momento di dire basta. La Roma, tutti i suoi professionisti e tutti i suoi tifosi meritano anche rispetto. Lo ripeto, non vogliamo nascondere i nostri difetti e quello che dobbiamo migliorare. Però è il momento che, tutti insieme, visto che non è solo un problema della Roma, facciamo una riflessione in modo professionale su questi criteri arbitrali, perché altrimenti perdiamo credibilità».
Fonte: Sky Sport