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Conferenza stampa, SERGIO OLIVEIRA: “La Roma ha giocatori forti e con personalità, io sono uno in più” (VIDEO)

L’acquisto più importante della Serie A, finora, è senza dubbio Sergio Oliveira, arrivato in prestito, con diritto di riscatto, dal Porto alla Roma. Dopo i primi due giorni nella capitale, oggi il numero 27 giallorosso si presenterà ai tifosi giallorossi in conferenza stampa. Queste le sue parole:

Apre la conferenza stampa Tiago Pinto“La vita è così, ci sono tanti cambiamenti. Due anni fa nessuno poteva credere che saremmo stati qui insieme, abbiamo lottato tante volte contro. Come ho detto ieri, il mercato di gennaio non è facile, servono giocatori che sappiano aiutare subito la squadra. Sergio non ha bisogno di presentazioni, è un centrocampista di livello internazionale”.

Inizia la conferenza stampa con le domande per Sergio Oliveira.

Ti senti pronto ad aiutare da subito la Roma?
“Ho 29 anni, ho già dimostrato il mio valore, arrivo in un’età matura in cui sento la responsabilità di aiutare la Roma. Sul tema della personalità, è normale che il mister faccia così, la Roma ha grandi giocatori, con personalità, mi sento uno in più, che arriva qui per aiutare”.

La freddezza sui rigori. In questa stagione su 4 se ne sono sbagliati 3, ti aspetti di diventare rigorista?
“E’ vero, li calcio molto spesso ma questa è una decisione che spetterà al mister. Ha giocatori di grande qualità a partire da Pellegrini e Veretout che sanno calciare”.

Cosa ti ha convinto a venire alla Roma?
“Sono un calciatore a cui piacciono le sfide, sono grato al Porto e al suo allenatore per avermi portato a questi livelli. Venivamo da un periodo di 5 anni insieme, alla fine della scorsa stagione, la migliore a livello collettivo e individuale, avevo voglia di una nuova sfida. Non è un problema arrivare qui in prestito perché voglio dimostrare il mio livello sia in partita che in allenamento”.

C’è anche il ritorno in Nazionale che ti ha spinto qui? Un parere sul Portogallo che sfiderà l’Italia negli spareggi
“Il mio obiettivo e la mia volontà è di tornare in Nazionale. Il Portogallo deve innanzitutto vincere la prima partita e poi probabilmente sfiderà l’Italia. Ma il Portogallo ha tutte le carte in regola per arrivare al Mondiale”.

Nella prima intervista col club ti sei definito un giocatore box to box. Ma dov’è che pensi di esprimerti meglio?
“La mia posizione preferita se giochiamo a 3 è fare la mezzala, l’8, se giochiamo a 2 quello un po’ più arretrato. Ma gioco dove vuole il mister e voglio mettere a disposizione le mie qualità per la squadra”.

Sei andato in prestito più volte. Come ti spieghi questa esplosione così tardiva?
“E’ normale, non tutti siamo Mbappè che a 20 anni è campione del Mondo. E’ stata una crescita graduale, ci sono state difficoltà nel percorso ma credo di aver imparato moltissimo sia dentro che fuori dal campo. Non cambierei nulla nel mio percorso perché non sarei il giocatore e la persona che sono oggi”.

Hai incrociato la Roma in amichevole. Che sensazione ti ha dato? E a che traguardi pensi possa ambire?
“E’ stata una semplice amichevole estiva, è una partita che volevano vincere Roma e Porto ed è stata più dura di una solita amichevole. Ho seguito la Roma da quel momento sia per Mourinho che per Tiago Pinto, da quella partita ho stretto rapporto con Lorenzo Pellegrini. E’ importante concentrarsi partita dopo partita e avere questa mentalità vincente senza subire la pressione che arriva dall’esterno. Rispettare il lavoro dei giornalisti ma proseguire sulla nostra strada”.

Perché il 27?
“Perché è da sempre il mio numero, mi ci sento bene”.

Sono tre giorni già che sei qui. Qual è la cosa che ti ha colpito di più a Trigoria?
“Mi ha colpito la qualità della squadra, si lavora molto bene, le infrastrutture sono eccellenti, sono stato accolto nel modo migliore da tutti e per questo li ringrazio. Seguivo la Roma come ho detto e anche seguendola da fuori si capiscono quali movimenti fare in campo e stiamo lavorando su questo. Col passare del tempo sono sicuro che mi troverò sempre più a mio agio e le cose seguiranno il proprio corso”.

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