In emergenza, tra infortuni e 4 calciatori positivi al Covid-19, la Roma domani ospita il Verona all’Olimpico, alle 18.00, per la sfida valida per la 26a giornata di campionato. Alla vigilia del match José Mourinho è intervenuto in conferenza dalla sala stampa del “Fulvio Bernardini” di Trigoria. Le sue dichiarazioni:
Domani c’è Roma-Verona, partirei da un’emergenza: ci sono diversi giocatori fuori e 4 calciatori positivi.
“Sono 9 fuori”.
In questi 9 è già inserito Zaniolo? Ci può dare qualche informazione in più?
“No, non è inserito Zaniolo”.
Zaniolo farà un test nella rifinitura? In che condizioni è?
“Sapete più di me (ride, ndr). L’allenamento è alle 17.00, la partita domani è alle 18.00. C’è tempo per aspettare, vediamo domani mattina”.
In questo mondo molto interconnesso anche i nostri ragazzi guardano più volentieri il calcio estero…
“A Roma non è così, perché domani l’Olimpico è esaurito di nuovo al 50% della capacità”.
In questa settimana ha provato un po’ di nostalgia per la Champions vedendo queste grandi partite?
“Ho fatto sicuramente più di 150 partite di Champions, sono un privilegiato e non posso piangere perché adesso gioco in Conference League. Non provo nostalgia. Non ho visto tante grandi partite di Champions. Psg-Real Madrid non mi è piaciuta, Inter-Liverpool è stata una bella partita”.
Lei, oltre che un grande allenatore, è sempre stato considerato un grande comunicatore. Come si rapporta ad una proprietà silente? I Friedkin non hanno mai parlato pubblicamente. Non crede che per placare le indiscrezioni e le polemiche un intervento diretto, mediatico dei Friedkin potrebbe essere utile?
“Non so se io sia un grande comunicatore o no, ma so di essere intelligente a sufficienza e sono sempre molto rispettoso con le proprietà. Ma quando un allenatore può fare una considerazione sulla sua proprietà? Nei miei principi di vita e nel calcio chi sono io per dire qualcosa sulla mia proprietà? La mia proprietà è la mia proprietà, sono i miei superiori. Cosa devo commentare? Ho solo rispetto per la famiglia Friedkin, rispetto personale e professionale. Il rispetto personale mi porta ad avere un rapporto con loro e nel privato possiamo scambiare idee ed esperienze, ma nel mondo dell’impresa non sono nessuno paragonato a loro. Dal punto di vista calcistico ho esperienza sufficiente e loro l’umiltà sufficiente per parlare in modo molto aperto, ma dal punto di vista istituzionale chi sono per dare qualche opinione pubblica su qualcosa? Puoi fare questa domanda, ma quale allenatore ti risponderebbe? Io no”.
Magari privatamente glielo aveva consigliato…
“Del privato non parlo con te (ride, ndr).
Col Verona all’andata è arrivata la prima sconfitta stagionale. Da allora la Roma ha denotato in altre occasioni qualche piccolo blackout. Pensa che rispetto a quella partita ci siano stati progressi dal punto di vista mentale nella squadra?
“È cambiato il tempo: lì faceva un freddo incredibile e pioveva, non penso che domani a Roma farà freddissimo o pioverà per tutta la partita. Scherzi a parte, non ho pensato in questo modo. Il Verona ha grande qualità, la partita d’andata è stata dura e lo è stata anche per loro, non è stato facile per loro vincere la partita. Anche domani sarà dura per tutte e due le squadre. C’è un bravo giovane allenatore che si identifica molto nel loro stile di gioco, una squadra che si identifica con l’idea del suo allenatore, la scelta dell’allenatore è stata intelligente. I giocatori hanno qualità ed esperienza, la squadra è tranquilla in classifica. Sarà una partita dura e spero lo sarà anche per loro. Abbiamo 9 giocatori assenti, ma è incredibile che in una stagione senza risultati straordinari, che facciano impazzire i tifosi, la gente sia ancora una volta lì allo stadio. Per forza i giocatori in campo devono sentire questa passione e devono giocare con questa gente in testa, per non dire nel cuore. 9 assenti sono tanti, ogni squadra sarebbe in grande difficoltà e non sarà diverso per noi. Non avrò in panchina neanche tutti i giocatori. Mi dispiace ma devo distruggere metà della squadra Primavera che domani giocherà con il Milan, ma metà dovrà stare con noi. Ma siamo lì e speriamo che con l’appoggio di sempre della nostra gente possiamo fare la gara e prendere punti”.
Lei e la società potete sfruttare queste ultime partite della stagione per iniziare a valutare la squadra in vista dell’anno prossimo e decidere chi è all’altezza di questa Roma e chi non lo è? Veretout ad inizio stagione era al centro della Roma, ma da due mesi a questa parte sembra svanito.
“Devi scegliere una delle due domande. La valutazione si fa ogni giorno, anche in allenamento. Meglio che rispondo anche alla seconda perché la prima risposta è piccolina. Non ci sono tanti giocatori che hanno una stagione uniforme ad un livello molto alto. Ci sono pochi giocatori. Per essere onesto con te, se devo scegliere un giocatore dei nostri che ha fatto una stagione più uniforme ad un livello alto direi Mkhitaryan: aiuta a risolvere problemi, può giocare in diverse posizioni in base alle difficoltà e necessità e mantiene un livello più alto di performance. Jordan (Veretout, ndr) ha iniziato molto bene, poi è stato bene, dopo è stato meno bene, adesso sta tornando ad un livello che per me è abbastanza accettabile. Mkhitaryan ha giocato sempre, non è mai stato diffidato né squalificato, è fisicamente forte e resistente, gioca senza problemi tre partite in una settimana quando capita. Veretout è stato un esempio di quella che di solito è la stagione di un giocatore”.
Può fare un bilancio su Abraham? Cosa può fare di più Abraham per la Roma di Mourinho e cosa la Roma di Mourinho per Abraham?
“Sta facendo bene, ma può fare meglio. La squadra ha bisogno che Abraham faccia meglio e lui ha bisogno che la squadra faccia meglio. Questa è l’interazione di sempre. È un giocatore straniero, che è nato e cresciuto in un calcio completamente diverso, in una società completamente diversa. Andar via dall’Inghilterra è molto molto difficile come decisione. Sta facendo bene, ma mi aspetto di più da lui. Ha potenzialità per fare meglio. Però bene”.