Queste le dichiarazioni di José Mourinho, allenatore della Roma, al termine del match con l’Inter:
MOURINHO A MEDIASET
4293 giorni lontano da San Siro. Cos’è prevalsa stasera, la parte emotiva o quella calcistica?
Sono due cose completamente diverse, che possono coesistere. Il modo in cui mi hanno aspettato qui, il signor Zhang, Marotta e Javier (Zanetti, ndr), il fantastico regalo che mi hanno fatto prima della partita, la gente è stata fantastica con me. Questo è il lato emotivo che non posso nascondere mai, è un rapporto eterno. Ma sono venuto qui per vincere, con la mia Roma, per la mia gente che è quella romanista. Non siamo riusciti a vincere la partita, non posso dimenticare. Non posso dimenticare ma se blocco i primi 5 minuti della partita ho visto una squadra che ha giocato molto bene contro una squadra con cui non è facile giocare bene. Nel primo tempo abbiamo avuto due opportunità enormi di fare gol, nella prima occasione ho visto la palla dentro, la seconda di Zaniolo è una grandissima opportunità. Nel secondo tempo la partita stava ogni minuto in più nel nostro lato: controllo, recupero bene, senza creare grandi opportunità, i difensori dell’Inter sono fortissimi nell’uno contro uno. Abbiamo fatto una buona partita. Il secondo gol ha cambiato la partita e l’arbitro, che tatticamente è stato bravissimo. Ha fatto una partita fino al 2-0 e poi un’altra partita. Lui è stato molto bravo.
Però l’arbitro l’ha ammonita.
Per il suo curriculum vitae è una cosa bella un’ammonizione a Mourinho.
Pinto ha detto che un ragazzo come Zaniolo va tutelato e che è un bambino d’oro, un’espressione che lei ha usato tempo fa.
Non parlo più.
Perché?
Non cambia, è così dall’inizio della stagione e non cambia. Per questo ho detto che l’arbitro è stato tatticamente molto bravo. Tanti gialli che c’erano non sono stati dati, per noi invece è troppo facile. Dopo il 2-0 la partita è stata un’altra e si può fischiare in un altro modo. Solo un arbitro di qualità può fare questo, lui è un arbitro di qualità
Che regalo le hanno fatto?
Un San Siro bellissimo, uno stadio bellissimo che dice casa mia. Ma non voglio che la gente dimentichi che ora la Roma è casa mia: amo la mia Roma, sono molto triste perché abbiamo perso.