Queste le dichiarazioni di José Mourinho, allenatore della Roma, al termine del match con il Sassuolo.
MOURINHO A DAZN
Cosa lascia questo pareggio? Conoscendola, non può essere soddisfatto?
No, ma quando perdi al 90′ e dopo pareggi cambia un po’ la dinamica emotiva. Se prima della partita mi avessi detto pareggio, avrei risposto di non volerlo. E neanche all’intervallo, ma al 90′ dico grazie mille. Posso paragonare questa partita con la sconfitta di Bologna, Verona e Venezia poiché sono simili negli ultimi minuti. Abbiamo avuto la possibilità di pareggiare. Oggi abbiamo pareggiato, che non è il risultato che volevamo, ma ci dà la possibilità di dire che nelle ultime 4 partite di Serie A non abbiamo perso. Potevamo avere più punti, ma come minimo c’è questo feeling di squadra che va fino alla fine e prende un punto.
Oggi ho visto mancanza di tecnica nell’ultima parte del campo dove si fa la differenza.
Sì, anche con un uomo in più, 10 minuti, non sono stati tanti e non sono sufficienti per cambiare le statistiche. Per venire qui e fare 50-50% o 49-51% di possesso palla non è facile. Dietro abbiamo avuto più stabilità, Kumbulla ci ha dato questa qualità in uscita. A centrocampo nella prima parte della partita ci è mancato ordine e disciplina. Ogni volta che la palla arrivava a Viña o Karsdorp c’erano poche possibilità di giocare dentro, in 70 minuti in campo Felix ha avuto una sola possibilità di andare in profondità. Nell’ultima parte della partita anche 11 contro 11 si sentiva che la squadra stava migliorando, il punto è meritato. E la frustrazione è perché eravamo qui per vincere. È un punto e alla fine vediamo quanti ne avremo.
È stata una settimana caotica, la squadra poteva perdere la testa.
C’è solo una notizia che non posso negare e dire che non sia una bugia, tutte le altre sono zero, sono giornalismo di 5a categoria, senza etica, senza l’essenza del giornalismo che è la verità. Se questo gruppo ha una qualità in cui siamo imbattibili è l’empatia e nell’amicizia che abbiamo internamente. Possiamo essere scarsi e tutti possono dire che Mourinho e i giocatori sono scarsi, ma nessuno può dire che non siamo uniti. Nessuno fa danno a questa squadra a questo livello. Poi si può dire che abbiamo i limiti. Il secondo gol è il tipo che fa venire gli incubi, da non dormire stanotte. Ma siamo un gruppo molto unito.
Come nasce la difesa a 3 o a 4 in settimana? In base agli allenamenti o all’avversario?
I giocatori devono stare più a loro agio in campo. La difesa a 3 non è ciò che mi piace di più, non è l’idea di calcio principale che mi piace. È una conseguenza dei giocatori che abbiamo e del modo in cui sono più a loro agio. Per giocare con 3 davanti, dove sono i veramente di fascia, per giocare a 2 e subire l’uomo contro l’uomo dove sono i giocatori.
Come vede la convivenza tra Sergio Oliveira e Pellegrini?
È la prima volta che giocano insieme. Possono fare entrambi di più dal punto di vista individuale. Sergio è arrivato da poco, anche Pellegrini è arrivato da pochissimo. C’era rischio farlo giocare per 90′ ma dovevamo prenderlo per il risultato. Non posso nascondere che Cristante, Veretout, Pellegrini e Sergio sono giocatori di qualità, ma non abbiamo giocatori per giocare nella casa dei motori per far girare, per decidere il ritmo della partita, di giocare dentro o fuori. L’adattamento di Mkhitaryan, che ovviamente non è un regista, è stata veramente felice perché non è quel giocatore lì ma tra tutti loro è quello che ha più criterio, pensa meglio il gioco, il movimento. Si è trasformato, è il giocatore più importante di questa squadra in funzione di questo. Dobbiamo migliorare, fare il meglio possibile per finire meglio in classifica, per giocare la Conference e la gente sbaglia quando pensa che non ci siano squadre di qualità. Ho visto Psg-Rennes e il Rennes è uno dei nostri possibili avversari.