Dopo la rimonta contro la Salernitana nell’ultimo turno di campionato, la Roma gioca domani sera all’Olimpico il Bodø/Glimt nel ritorno dei quarti di finale di Conference League (2-1 all’andata per i norvegesi). Alla vigilia del match assieme al tecnico giallorosso Josè Mourinho è intervenuto nella sala stampa di Trigoria anche Mkhitaryan. Ecco le sue parole al “Fulvio Bernardini”.
Quanto è complicata per voi questa quarta partita?
“Quello che abbiamo fatto in passato è una storia, domani sarà diversa e si gioca con la testa. A nessuno interessa cosa hai vinto o fatto, domani dobbiamo giocare e dimostrare di essere forti e vincere la partita. È l’unica cosa che mi interessa”.
State progettando insieme il futuro?
“È vero che ovunque io sia andato ho voluto vincere un trofeo e lasciare il mio nome, è una mia ambizione: non gioco solo per divertirmi, per me giocare è vincere qualcosa. È quello che rimane. Non voglio parlare del contratto, c’è tempo per discutere e vedere cosa succederà. Adesso i miei pensieri sono alle partite da giocare”.
Se vinci la Conference hai onorato la promessa di vincere qualcosa.
“Spero, ma dobbiamo pensare di vincere domani”.
Hai giocato in vari ruoli.
“Ovviamente mi paicerebbe segnare e fare più assist, ma la cosa più importante è giocare e aiutare la squadra a vincere le partite. Il calcio è uno sport di gruppo e non individuale, per me è importante aiutare la squadra e vincere qualcosa insieme”.
Ti sei fatto un’idea del perché a Roma è più difficile vincere?
“Da quando sono alla Roma ho sempre sentito la passione della gente, per me è sempre stato chiaro che sono qui per vincere qualcosa. È difficile, ma se dovessi vincere sarebbe pazzesco per la città e per il club. Non so perché non abbiamo vinto qualcosa, ma sono fiducioso che stiamo facendo un lavoro per fare i passi per vincere. Siamo una squadra giovane, non troppo ma lo siamo, abbiamo avuto diversi cambi dall’anno scorso e questa non è una scusa. Penso che sicuramente nei prossimi anni possiamo vincere qualcosa, magari anche quest’anno ma dipende da domani”.
Meno infortuni quest’anno, è la cosa che è cambiata di più dallo scorso anno?
“È una cosa positiva che tutti sono a disposizione. L’anno scorso abbiamo avuto tanti infortuni, non ho fatto ricerca e non so perché. L’importante è che tutti sono pronti per domani, dobbiamo lottare insieme non solo chi giocherà ma anche la panchina”.