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Conferenza stampa, DYBALA: “È presto per parlare di scudetto. Nessun dubbio, la società mi ha trasmesso sicurezza. Non posso intromettermi nel futuro di Zaniolo”

Prima a Trigoria, poi al Colosseo Quadrato. Oggi Paulo Dybala, arrivato in giallorosso durante il ritiro portoghese della Roma, ha parlato intorno alle 14.30 in conferenza stampa al “Fulvio Bernardini” di Trigoria, poi questa sera alle 21.00 saluterà i tifosi romanisti nell’evento organizzato dal club al Colosseo Quadrato.

Parola al Gm Tiago Pinto“Se riesco a scherzare in italiano, penso che sia una gioia avere la Joya. Per portare un calciatore come Paulo a Roma c’è stato bisogno di un grande lavoro di squadra: mi sento di ringraziare la società, il suo coinvolgimento nella trattativa, il mister che è stato anche abbastanza importante e lo staff di Paulo che, secondo me, ha aiutato a creare questa partnership. Non c’è bisogno che io parli della sua qualità, ma in questi giorni mi ha fatto piacere vedere il suo coinvolgimento e la sua empatia con la squadra: questo dimostra che, al di là del grande giocatore che è, c’è anche una grande voglia di fare bene con la Roma. È un piacere enorme avere un giocatore del suo spessore nella Roma, questo dimostra la credibilità e l’ambizione del progetto”.

A Roma trovi una proprietà solida, un allenatore che non ha bisogno di presentazioni, un gruppo che ha iniziato a vincere e giocatori che vengono da club importanti come Matic. Per te è giusto già da adesso iniziare ad alzare il livello di ambizione? Se si dovesse completare il mercato con altri giocatori di livello internazionale si potrebbe parlare di corsa scudetto?
“Credo sia presto per parlare di scudetto. C’è tanta voglia da parte di tutti, lo scorso anno la Roma ha vinto un trofeo molto importante per avere più ambizione. La Roma è cresciuta tanto in questi anni con i giocatori arrivati insieme al mister. Ci sono obiettivi importanti, a tutti piace vincere e quello deve essere il nostro obiettivo: pensare di partita in partita e più avanti vedremo dove saremo per puntare agli obiettivi più importanti. In questo momento per lo scudetto ci sono squadre più avanti di noi, ma dobbiamo lavorare con serenità e pensare partita per partita”.

Mi hanno incuriosito le parole dell’ad nerazzurro Marotta, ti sei sentito tradito dall’Inter visto che la trattativa c’è stata?
“No, per niente. Da quando è finito il mio contratto con la Juventus, i miei agenti hanno parlato con tante squadre e voi avete parlato tanto di alcune squadre in più. Ho un bel rapporto con Marotta da tanto tempo, ma non mi sono sentito tradito. Tante squadre si sono avvicinate, poi ad un certo punto è arrivato il direttore a Torino e le cose sono cambiate“.

Ti vedi meglio da seconda punta o trequartista in questa Roma? Quanto ha inciso la telefonata con Mourinho per convincerti?
“Sarà il lavoro del mister: in base alle partite troverà le soluzioni per me e per la squadra, poi deciderà lui dove dovrò giocare e io sono disposto a ricoprire entrambe le posizioni. La chiamata del mister è stata un piacere enorme: la prima volta l’abbiamo fatta col direttore, poi un giorno all’improvviso il mister mi ha scritto e ci siamo sentiti di nuovo. È il lavoro di tutti. Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere il presidente, suo figlio, ho parlato con il direttore e conoscevo alcuni ragazzi. La chiamata di tutti è stata una dimostrazione di affetto e di volermi qui oggi, è stata molto importante per me”.

Quali sono le certezze che ti hanno trasmesso società, direttore e mister? Possiamo tradurli in obiettivi?
“Sì, la prima cosa che ho chiesto al mister è stata cosa puntiamo a vincere. A me piace vincere e anche al mister, che ha vinto tanto, e ci sono tanti ragazzi che hanno vinto titoli importanti. Quando abbiamo iniziato a parlare il mister e la società mi hanno dato punti di riferimento che tutti avete visto l’anno scorso: la serietà con cui sta lavorando la società, l’entusiasmo che si è creato nei giocatori e nella gente che lavora, la consapevolezza del mister e la fiducia dei ragazzi sono importanti per andare avanti e per continuare su questo obiettivo. Cercherò di dare sempre il massimo, di portare la mia esperienza per continuare a vincere”.

Cosa ti ha più colpito dell’affetto dei tifosi della Roma. Esulterai in caso di gol alla Juventus?
“Con la Juventus ovviamente no. Sono molto curioso di vedere cosa succederà con i tifosi questa sera. Attraverso i social siamo più vicini alla gente, la dimostrazione di affetto non è mancata anche prima di arrivare. So che questa è una piazza molto calda e la gente è sempre vicina alla squadra. Sono molto curioso di vedere, conoscere i tifosi e abbracciarli”.

In un calcio sempre più fisico, tu sei l’eccezione: sei quel giocatore che accende la fantasia della gente. Pensi che la Roma sia la piazza ideale per esaltare la tua caratteristica di divertire a prescindere dal risultato finale di una partita?
“Il calcio è cambiato tanto, si vedono tanti giocatori molto fisici e veloci con meno giocate belle ma conta il risultato finale. Io voglio vincere, tutti lo vogliamo, questo deve essere il nostro primo obiettivo. Poi ho le mie caratteristiche, lavorerò per fare quello che mi chiede il mister e il mio gioco per aiutare i miei compagni”.

Quali sono stati le principali differenze che hai trovato tra Roma e Juventus in questi primi giorni? Tra le persone che ti hanno convinto c’è anche Totti?
“Sono da poco qua, sto conoscendo molta gente nuova e devo ancora imparare tutti i nomi di chi lavora intorno a noi. Vedo un club organizzato in tutti gli aspetti, mi stanno aiutando in tutto e stanno aiutando anche la mia famiglia. Sono contento di come mi stanno trattando. Con Francesco ci siamo visti alla partita di Eto’o, abbiamo parlato un po’ lì, ma non c’erano ancora tutte le certezze di arrivare qui: mi ha parlato molto bene di Roma, ma non ci siamo risentiti in questi giorni”.

Vieni dalla Juventus, ha vinto tanto ed eri stella tra le stelle. Sei arrivato in un club che sta iniziando a dare la scalata al cielo. Sei arrivato nel pieno della maturità fisica-tecnica: è possibile che il Dybala che si vedrà qui, anche considerando il tifo della Roma, sarà il migliore di tutta la carriera?
“Ovviamente lavoro sempre per quello, me lo auguro. Sto cercando di mettermi nella migliore condizione fisica per farlo, ci saranno tante partite prima del Mondiale e cerco di curare tutti i dettagli. Ho fatto esperienza alla Juve, in una squadra abituata a vincere e ti trasmette quello dal primo giorno, quindi cercherò di dare il massimo anche nello spogliatoio visto che siamo un gruppo giovane. Cercherò di portare la mia esperienza per aiutare a vincere e ad essere positivo anche nei momenti di difficoltà che sicuramente ci saranno”.

Leggendo l’anno scorso i commenti sulle partite della Juve è sembrata che la tua non sia stata una grande stagione, poi vedo i numeri: 10 gol e 2060 minuti in campionato, non mi sembrano pochi. Si sono sbagliati oppure sei il primo a dire che non è stata eccezionale?
“Credo sia normale che ci siano delle critiche. Quando giochi in una squadra come la Juve si chiede sempre di più. Ovviamente avrei voluto segnare e giocare di più in riferimento a qualche infortunio avuto. Ma rispetto all’inizio dell’anno i miei numeri sono stati i primi in diversi aspetti, poi si vede il minimo dettaglio. Per quanto sono stato fermo i miei numeri sono stati tra i primi in diversi aspetti”.

Ci puoi raccontare perché è finito il tuo rapporto con la Juventus?
“Il direttore Arrivabene è stato chiaro nelle sue dichiarazioni: avevamo un accordo da firmare ad ottobre, la società ci ha chiesto di aspettare e a marzo abbiamo avuto la notizia della società che non facevo parte del progetto futuro. Quindi non è stato un problema economico, come tanti hanno detto, ma la società insieme al mister ha preso un’altra decisione. Ho detto che se era la loro scelta, per me non era un problema”.

Molti hanno detto che Roma è la piazza giusta per te, secondo te perché?
“Ho parlato tanto con il direttore, con il mister e anche con il presidente, mi hanno trasmesso sicurezza nel progetto. Sapendo come la Roma si sta costruendo non ci sono stati molti dubbi”.

Si è parlato molto della clausola, è un atto di fiducia reciproco? C’è voglia di avere un rapporto lungo con la Roma?
“Penso solo al campo, ad allenarmi e a giocare, è una domanda per il direttore e i miei procuratori. Spero che il futuro sia felice per tutti”.

Cosa pensi di Zaniolo? Quanto sarebbe importante Zaniolo più Dybala per il discorso scudetto che ti chiedevano all’inizio?
“Tutti conosciamo Zaniolo, le sue caratteristiche e quello che può dare. Ho avuto modo di parlare con lui, ovviamente la scelta è sua. Tutti vogliamo avere i giocatori più forti, sappiamo quello che ci può dare ma non posso intromettermi nel suo futuro. Ci deve pensare lui”.

Nella tua prima intervista hai parlato della maglia numero 10: hai firmato per 3 anni, ambisci a prenderla in futuro o è un discorso chiuso?
“Sappiamo l’ultimo giocatore che l’ha indossata. Ho moltissimo rispetto, è una maglia molto importante anche per i tifosi. Per me il numero 21 è molto importante per la Nazionale e perché con quello ho iniziato a vincere con la Juventus. Spero che sarà il numero con cui inizierò a vincere con la Roma. In futuro non si sa, ma ora sono contento col 21”.

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