La lunga trattativa con il PSG, la clamorosa accoglienza a Ciampino, l’ufficialità del trasferimento alla Roma e la prima partita allo Stadio Olimpico: nella giornata di oggi, alle ore 14:00, Georginio Wijnaldum è stato presentato alla stampa. Il calciatore olandese era inizialmente seduto al fianco di Tiago Pinto, che ha come di consueto aperto la conferenza.
“Al contrario di quanto ho detto nelle altre conferenze stampa, questa è stata una trattativa molto lunga, ma ha dimostrato una cosa che dico sempre e che voglio ripetere: sia noi sia Gini avevamo grande voglia di lavorare insieme e questo è un po’ il fattore che caratterizza questo mercato estivo. Tutti i giocatori hanno dimostrato di avere grande voglia di venire qua. Se un giocatore del suo livello fa tanti sforzi per venire alla Roma vuol dire che il nostro progetto ha guadagnato credibilità. Sono stanco, ma felice di averlo portato qua. Lui deve essere tranquillo, allenarsi e aiutare la squadra”.
Le prole di Georginio Wijnaldum nella sala conferenze di Trigoria:
Come ti senti fisicamente? Non hai giocato quanto volevi al PSG. Vorresti partire titolare domenica o sarebbe meglio aspettare un po’?
“Non ho fatto la preparazione fisica abituale in questa estate. La stagione scorsa ho giocato meno di quanto avrei voluto, ma questo non significa che io non abbia lavorato. Ho lavorato duro con il gruppo con il PSG e poi anche a parte. Mi sento pronto, preparato, ma dobbiamo vedere come si evolvono le cose nel corso della settimana. E’ difficile dire se potrò giocare già da domenica, ma da parte mia c’è disponibilità Dovremo sentire il parere dei medici e poi sarà il mister a prendere la decisione”.
Klopp ti ha definito il centrocampista perfetto, ti rivedi in questa definizione?
“E’ difficile definire il centrocampista perfetto. E’ chiaro che lo stile di gioco mi si addiceva, quindi probabilmente per il calcio del Liverpool sì. Non so se sarà lo stesso con un’altra squadra, dipende dal tipo di gioco, ma è chiaro che se un allenatore del genere dice certe cose non può che far piacere. Spero di essere il centrocampista perfetto per la Roma, lavorerò per questo”.
Perché ha voluto così tanto la Roma? Da fuori la Serie A sembra un campionato di seconda fascia in Europa?
“Ho scelto la Roma per lo sforzo che ha fatto per prendermi e portarmi qua. Inoltre ho chiesto informazioni a calciatori come Strootman e Salah e tutti me ne hanno parlato benissimo. Anche Hakimi, che ha giocato all’Inter, mi ha parlato benissimo di questo club e che sarei stato felice. Conoscevo la Roma perché ci ho giocato contro ai tempi del Liverpool e all’Olimpico l’atmosfera era fantastica. Avevo la certezza di arrivare in un club con tifosi meravigliosi e che sostengono la squadra. L’impegno che la Roma ha profuso per portarmi qui è stato fondamentale, mi sono sentito apprezzato e voluto. Non so se la Serie A sia un passo indietro agli altri campionati perché non ci ho mai giocato. Finora il più competitivo è la Premier League, ma prima di dare un giudizio voglio testare la Serie A”.
Quale è la tua caratteristica che può essere più utile la Roma e come per te può essere utile giocare nella Roma?
“Sono arrivato in una squadra con degli ottimi calciatori. Prima mi si chiedeva come è il centrocampista perfetto e ho detto che dipende dalla squadra. Da come vuole giocare la Roma le mie caratteristiche si addicono bene al tipo di calcio che Mourinho vuole praticare, infatti viene richiesta sia la fase difensiva sia quella offensiva e io sono abituato a farle. Ovviamente ci sarà bisogno di una condizione fisica ottimale. Il calcio che intende fare la Roma si addice bene alle mie caratteristiche e viceversa. Spero che il nostro possa essere un matrimonio perfetto”.
Sarà una stagione particolare a causa del Mondiale. Avete già parlato con Mourinho riguardo a come preparare questa stagione per partire forte ed essere subito competitivi prima della sosta? Quanto sono state importante le chiamate del mister per convincerti a venire alla Roma?
“Sarà importante partire bene, ma soprattutto essere regolari e continuare a crescere nel corso della stagione. A volte si potrà giocare meno bene, ci potranno essere infortuni e magari la necessità di cambiare modulo. L’importante è crescere come squadra nel corso della stagione. Con il Mondiale a novembre sarà più difficile mantenere la serie positiva e progredire come squadra, ma non è impossibile. Ovviamente sarà importante partire bene. Mi sono sentito con il mister quando le trattative erano in una fase avanzata, quindi non mi ha dovuto convincere o insistere per venire. Mi ha ringraziato per l’interesse che ho mostrato e poi quando sono venuto qui abbiamo parlato di calcio. La bacheca di Mourinho parla da sola, qualsiasi giocatore vorrebbe lavorare con lui, me compreso. Quando gli ho parlato mi ha fatto scattare la voglia di venire qua”.
Quale è stato l’effetto che hai avuto allo Stadio Olimpico? Come sono stati i tuoi primi giorni di lavoro a Trigoria?
“Impressioni ottime, l’atmosfera è stata davvero speciale. Sapevo di trovare una bella atmosfera perché ho già giocato all’Olimpico in Champions League, ma questo benvenuto mi ha davvero lasciato stupido e sbalordito. Sono una persona timida, ma questo calore mi ha sorpreso. Il giorno in cui sono arrivato in hotel e poi ho raggiunto la squadra al ristorante ho subito avuto buonissime sensazioni, anche loro hanno dimostrato di essere contenti che io fossi lì. Sentirsi subito ben accolto è importante per un giocatore. Ho fatto una sorpresa a loro, perché non sapevano che li avrei raggiunti a cena. Sono stati subito tutti disponibile e cordiali, stesso discorso anche in allenamento. Le sensazioni sono davvero molto buone”.