(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle al termine di Salernitana-Roma, match vinto dai giallorossi per 1-0:
-Salernitana-
Sepe 7; Bronn 6, Gyomber 6.5, Fazio 5.5; Candreva 5.5, Kastanos 5.5 (Ribery 5.5), Coulibaly 6 (Kristoffersen s.v.), Vilhena 6, Mazzocchi 6.5 (Sambia 5.5); Bonazzoli 6, Botheim 5 (Valencia 5.5). All: Nicola 6.
-Roma-
RUI PATRICIO 6 – In tutti i 90 minuti e più viene impegnato solo da un sinistro velenosissimo di Bonazzoli, intercettato anche con un pizzico di fortuna. Per il resto la sua è ordinaria amministrazione.
MANCINI 6,5 – La sua quarta stagione romanista parte con una prova massiccia e soprattutto senza nervosismi. Puntuale e senza fronzoli.
SMALLING 6,5 – Nessun problema sulle numerose palla alte messe in area dalla Salernitana. Come al solito è dominatore, anche quando Nicola butta nella mischia l’altissimo Kristoffersen
IBANEZ 7 – Inizia questo nuovo campionato come aveva finito la stagione scorsa. Precisissimo, mai in difficoltà e lasciando a casa gli abbagli che lo hanno reso fin troppo celebre. Una prestazione molto simile a quella di Tirana contro il Feyenoord.
KARSDORP 6,5 – La gamba già è di buon livello e quando può affonda per far male. Peccato non essere riuscito a siglare il secondo gol allo scadere, perché l’avrebbe ampiamente meritato.
CRISTANTE 7 – Alla fine delle fiera è lui il match-winner. Gol preziosissimo con un tiro preciso da fuori (anche deviato). Corre per due, lotta per tre e trova maggiore libertà dopo l’ingresso di Matic. Arrivano nuovi acquisti ma lui è sempre titolare, qualcosa vorrà pur dire.
PELLEGRINI 6 – Tanta fatica, rincorse e inserimenti. La sensazione è che quando si fa sul serio vederlo giocare basso può essere un problema. Il ritmo degli avversari lo costringe a correre e perdere lucidità li dove dovrebbe servire. La sua abnegazione è sempre massima, non fiata e si impegna, anche per gli altri. Di certo dietro la punta è nel suo habitat naturale. Valutazioni.
SPINAZZOLA 6,5 – Non sarà ancora nella versione Euro2020, ma quando accelera nessuno può stargli dietro. Un paio di cross avrebbero meritato maggior fortuna, così come almeno un contropiede doveva essere concretizzato. Ci sarà tempo per migliorare ulteriormente.
DYBALA 6 – Il magico sinistro può illuminare il gioco da un momento all’altro. Va a sprazzi, tra tocchi di prima illuminanti e qualche pausa. Peccato per il palo nel primo tempo e la rasoiata fuori di poco nella ripresa. In almeno un’occasione meritava di andare in rete. La condizione è ancora approssimativa, ma nonostante tutto Mourinho lo spreme fino all’80’. Crescerà con il passare dei minuti.
ZANIOLO 7 – Manca solo il gol nella sua serata. Strapotere fisico, protezione della palla da maestro, due occasioni davanti a Sepe sciupate tra sfortuna e imprecisione. Nella ripresa ancora una giocata da Oscar con una rasoiata dal limite che sfiora l’esterno della rete sul primo palo. Al 75’ esce esausto ma con la sensazione di essere finalmente tornato quello dei tempi belli.
ABRAHAM 6 – Non è ancora al top e si vede in diverse circostanze. Buono di sponda e spalle alla porta, meno quando c’è da entrare in area di rigore. Il suo avvio di stagione è stato lento anche in ritiro e un fisico come il suo ha bisogno di tempo per entrare in forma. Quando trova il fraseggio con gli altri due davanti è però un vero piacere per gli occhi. Una menzione speciale per l’applicazione difensiva sulle palle inattive. Al centro dell’area è sempre sua.
Subentrati:
dal 68′ MATIC 6,5 – Pronti, via e si becca subito un giallo per un pestone a Coulibaly che fa subito capire di che pasta è fatto. Ottima e matura gestione del pallone nel finale.
dal 79′ WIJNALDUM S.V. – La forma dell’olandese ancora è precaria, ma Mourinho gli concede spazio per giostrare con la sua qualità. Sfiora persino il gol.
dal 88′ EL SHAARAWY S.V. – Fa quello che gli chiede Mou: dà profondità ad una Roma stanca e porta il pallone lontano dalle zone calde.
ALL. MOURINHO – Riparte come aveva lasciato, con una vittoria di misura ma con una grossa differenza rispetto al Feyenoord. I gol di scarto dovevano essere almeno tre vista la mole di gioco e le occasioni prodotte. C’è ancora da lavorare sullo schieramento della squadra con i 4 tenori e sull’inserimento dei nuovi. La sensazione è che quando la condizione crescerà, Matic e Wijnaldum difficilmente rimarranno fuori. La difesa è sempre un punto di forza, così come finalmente il centrocampo. Adesso serve arrivare a Belotti, perché come dimostrato anche oggi, davanti c’è poca fiducia in Shomurodov e Felix.