(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle di Ludogorets-Roma, esordio stagionale dei giallorossi in Europa League:
-Ludogorets-
Padt 6.5; Witry 6 (Terziov s.v.), Verdon 6, Nedyalkov 6.5, Cicinho 6.5; Piotrosky 6, Cauly 7 (Delev s.v.), Cafumana 6 (Nonato 7); Tekpetey 7, Thiago 6, Desponov 6.5 (Rick s.v.). All. Simundza 7.
-Roma-
SVILAR 6 – Al debutto si nota subito la propensione alle uscite, anche esagerando. Non ha colpe sui due gol subiti, si fa trovare pronto su un paio di prese basse.
MANCINI 5,5 – Non aveva sfigurato nel consueto ruolo di braccetto destro, ma è tra i colpevoli del primo gol, subito, con una marcatura strana in diagonale che apre la strada a Cauly.
SMALLING 5 – Buon primo tempo, in cui annulla Thiago senza affanni, intervenendo anche in recupero sugli errori altrui. Nella ripresa è paradossale come lasci un’autostrada a Cauly per la rete che spacca la partita.
IBANEZ 4,5 – Torna l’Ibanez distratto ed ‘intruppone’ dello scorso campionato. Scivoloni, anticipi sbagliati e quella marcatura blanda su Nonato che regala la vittoria ai bulgari. Solita energia, soliti danni.
CELIK 6 – A destra occupa diligentemente la sua zona ma non crea nulla nella metà campo avversaria. Di certo è un osso duro nell’uno contro uno e almeno difensivamente c’è poco da imputargli.
CRISTANTE 4,5 – L’emblema della sua serata è l’azione dell’1-0. I centrocampisti del Ludogorets gli sbucano da tutti i lati. È in difficoltà fisica e tattica e di certo non mette nemmeno nella migliore condizione di resa Matic. Oltre al palleggio troppo lento c’è un ovvio problema di riconquista palla quando deve essere lui ad uscire più alto. Anche lo schermo alla difesa non ha funzionato.
MATIC 5,5 – Le tante partite ravvicinate iniziano a pesare sulle gambe di un 34enne. Di certo è l’unico in mezzo al campo a mantenere un minimo di lucidità in impostazione, nonostante il campo orrendo. Purtroppo alcuni degli avversari vanno al doppio e se c’è tanto campo da coprire diventa davvero dura.
ZALEWSKI 5 – Sembrava partito con efficacia a tecnica, puntando l’avversario diretto e provando a dare una sterzata come ai bei tempi. Poi si spegne, per la pesantezza del campo e per un gioco corale troppo lento. Non incisivo, anche quando si sposta a destra.
PELLEGRINI 5 – Al momento degli infortuni di Wijnaldum e Zaniolo la paura era proprio questa, ovvero doverlo spremere fino al punto di non stare in piedi. Oggi sbaglia tutto quello che solitamente riesce comodo, compresa una banale deviazione a due passi dalla riga di porta. La generosità purtroppo non fa rima con lucidità.
DYBALA 5,5 – Il suo atteggiamento è sempre propositivo e di esempio per gli altri. Corre, si batte e non lesina il sotto palla, ma purtroppo anche lui non è preciso. Almeno due buone palle capitano sul suo sinistro ma entrambe finiscono fuori. È uno dei punti fermi da cui ripartire, magari avvicinandolo di più alla porta.
BELOTTI 5 – Nei 67’ giocati si fa vedere per una sola giocata degna di nota, una sponda di testa precisa per Dybala, che purtroppo non inquadra la porta. Ancora troppo indietro di condizione rispetto ai compagni per essere decisivo. In Europa il ritmo è sempre un aspetto importante.
-Subentrati-
dal 66′ SPINAZZOLA 5 – Continua a preoccupare la sua scarsa forma atletica, nonostante sia regolarmente in gruppo ormai da fine aprile. Anche da subentrato fatica e non incide.
dal 66′ SHOMURODOV 6,5 – Non che sia brillante, ma almeno nella mezz’oretta che gioca segna un bel gol di testa e sfiora la doppietta con un diagonale non semplice che sfiora il palo. Forse non così scarso come si direbbe.
dal 75′ BOVE 6 – Forse il paradosso assoluto di questa Roma. Energico e voglioso, sua la verticalizzazione che dà il via all’azione dell’1-1. Ma Mourinho gli concede poco spazio, anche con compagni di reperto a pezzi.
dal 75′ CAMARA 5,5 – Si piazza davanti alla difesa e alterna giocate gradevoli a perplessità tecniche. Marca in maniera troppo poco aggressiva Tekpetey sull’azione del 2-1.
dal 75′ VOLPATO S.V. – Si vede troppo poco, se non con un colpo di testa ravvicinato respinto quasi sulla linea.
ALL. MOURINHO – Il problema più grande è che dopo circa un mese dall’inizio della stagione ancora non si sia trovata la quadratura. La Roma al momento non ha equilibrio, nè difensivo nè offensivo, con la coperta che sembra davvero troppo corta. Il centrocampo così non ha ragione di esistere, così come la difesa a 3 per lasciarne solo due in mediana. Urge un cambio di rotta e anche alla svelta. I tempi sono serrati.