Dopo il derby perso, deciso dalla rete di Felipe Anderson, José Mourinho torna a parlare in conferenza stampa alla vigilia del turno infrasettimanale in casa del Sassuolo valido per la 14esima giornata di Serie A. Il tecnico giallorosso è intervenuto dalla sala stampa del “Fulvio Bernardini” di Trigoria intorno alle 15.30. Le sue dichiarazioni:
Quale reazione si attende domani dai giocatori? Visto l’infortunio di Pellegrini, Volpato può essere il sostituto? Volpato ha rinunciato al Mondiale con l’Australia per lasciare la porta aperta all’Italia.
“Sono tre domande. Se gioca Volpato? L’unico giocatore che confermo che giocherà domani è Ibanez: domani Ibanez più 10. Sulla Nazionale è una questione personale e non riguarda la società. Come allenatore mi rifiuterei di entrare in una situazione di questo tipo su un giocatore, anche se giovane. Ma ha capito che è l’inizio della sua carriera, sta crescendo con la Roma e sta giocando i primi minuti consecutivi e non come l’anno scorso. È in un processo di crescita, deve concentrarsi sulla costruzione del suo futuro e non su questo tipo di decisione, qualcuno magari vuole accelerare un processo che non va accelerato. Mi aspetto la reazione di sempre di quando si perde, è una squadra di gente buona, che soffre quando perde. Sappiamo che quando perdiamo un giocatore, siamo in difficoltà ma alla fine arriva qualcosa. Mi aspetto una partita molto difficile contro una squadra molto difficile, l’anno scorso ci ha regalato due partite difficili. Mi aspetto dai miei giocatori tutto lo sforzo possibile per tornare a sorridere, cosa che non facciamo da due giorni”.
Torno su Ibanez.
“Non c’è niente su cui tornare. L’ho detto già, domani è Ibanez più 10. La risposta è questa: rispetto per chi dal primo giorno in cui sono arrivato dà tutto quello che ha, anche in situazione di difficoltà. L’anno scorso abbiamo avuto un periodo in cui era l’unico difensore centrale, con Smalling infortunato e Mancini squalificato. Quest’anno a Siviglia pensavo fosse impossibile per lui giocare e ha giocato. Mette sempre la faccia. Quando vinciamo, vinciamo tutti. Quando perdiamo, perdiamo tutti. È intoccabile. Quello che mi aiuta è leggere pochissimo, al di là di Instagram in cui metto le ca***te. Ibanez è intoccabile”.
La Roma va meglio in trasfera, come mai?
“In casa ci sono tre partite in cui non abbiamo segnato: Atalanta, Napoli e Lazio. Posso piangere anche io un pochino, gli altri piangono sempre. Sono tre partite senza il nostro giocatore (Dybala, ndr) più creativo, con più gol, con più mobilità sul campo e che può aprire un blocco basso e compatto. L’Atalanta ha giocato così, della Lazio non parliamo neanche perché è stato un esempio fantastico… Se gioco io così, mi uccidono. L’importante è vincere, ho vinto tanto così. Quando manca quel giocatore lì, per noi è difficile. Il Napoli ha cercato di vincere, poi difende molto bene. Non è facile per noi con le caratteristiche che abbiamo. Se non sbaglio, nell’ultima partita abbiamo giocato con la stessa squadra dell’anno scorso in generale e con Camara nella posizione di Mkhitaryan. Questo significa che il bel mercatino che abbiamo fatto con sforzo, dedizione, sacrificio e bel lavoro della società e del direttore, questo mercato non sta giocando. Dybala non gioca da tante partite: ha giocato contro l’Inter, ha segnato e abbiamo vinto; contro la Juve ha fatto l’assist e abbiamo pareggiato. Poi c’è Pellegrini, che è multifunzionale, è l’altro che ha questa luce che si accende lì: gioca troppo, è in difficoltà, gioca tutte le partite e ogni tanto ha qualche fragilità muscolare. Non sta al 100% e al top in ogni partita. Poi quando segniamo è molto difficile perdere perché è una squadra con solidarietà, al di là di qualche partita come contro l’Udinese che è stato un disastro totale. È una squadra compatta. Se non sbaglio abbiamo gli stessi punti dopo 15 gare dell’anno scorso. Se facciamo punti col Torino possiamo avere qualche punto in più”.
Adesso sono 3 punti in più.
“Adesso sto pensando alla 15esima giornata. Con queste difficoltà siamo lì e facciamo il nostro lavoro. Cerchiamo sempre di combattere i nostri problemi, ma non possiamo nascondere di averli”.
Al di là dei problemi, lei è soddisfatto dell’evoluzione dei singoli dopo Tirana? A parte Smalling, alcuni sembrano sotto il loro livello.
“Non sono totalmente d’accordo con te. Mancini sta meglio quest’anno, è più equilibrato e controllato, ha preso 3 cartellini gialli in tutte queste partite. Ibanez, al di là di questo episodio in questa partita, è equilibrato. Per me c’è una cosa che ha influenza: abbiamo perso tre giocatori di centrocampo, Mkhitaryan, Veretout e Sergio Oliveira, tutti titolari. Wijnaldum non gioca un’unica partita, quindi non ne abbiamo tre, ma solo due. Uno (Camara, ndr) è arrivato l’ultimo giorno di mercato e sta crescendo, ma sta cercando di migliorare la dinamica. Poi c’è Matic che non è venuto per giocare con Cristante, ma spesso si trova a giocare con lui. Abbiamo avuto dei problemi inaspettati in questo mercato e anche in quello dell’anno scorso: quando Spinazzola si è fatto male, abbiamo dovuto reagire e prendere una direzione sul mercato che non volevamo. Sto piangendo tanto e non mi piace: mi piace dire ok, questi problemi hanno aperto la porta a Volpato, l’anno scorso a Zalewski, progressivamente a Bove, presto Tahirovic giocherà e magari lo farà da titolare perché è in crescita. Vediamo le cose anche in modo positivo. Mancano due partite alla sosta, vediamo i punti che possiamo fare e la classifica, anche se non è ancora metà campionato. C’è gente da cui mi aspettavo di più? Sì, non posso nascondere che non sono soddisfatto dell’involuzione di qualche giocatore. Quello che posso nascondere è dirti chi sono perché come allenatore devo parlare con i miei giocatori individualmente”.
Karsdorp è andato negli spogliatoi dopo la sostituzione…
“È tornato un minuto dopo. Non sai cosa ha fatto, se ha preso il ghiaccio perché soffre in modo permanente: se non è ginocchio è adduttore, se non è adduttore è febbre. Dopo due minuti era in panchina. Questo non è un problema. Il problema che si può o si doveva migliorare è accettare una sfida diversa rispetto all’anno scorso, la crescita nella mentalità, nella responsabilità, nell’ambizione. Sto parlando in generale, non di Karsdorp. Per esempio se sono soddisfatto della mia carriera nel 2010, smetto… Magari avevo dei motivi per essere soddisfatto. Per i giocatori è lo stesso: la gente deve sempre esigere di più”.
Sta pensando ad un cambio di modulo? Perché è uscito Camara nel derby, visto che ha detto che Cristante-Matic non sono una coppia?
“Perché non c’era Wijnaldum né Mkhitaryan. Giochi con quelli che hai, non ne abbiamo tanti. Quando abbiamo problemi nella rosa, abbiamo più difficoltà. Non faccio io il modulo, ma i giocatori con le loro caratteristiche”.
Al di là dei gol, Abraham sembra più assente e meno nel vivo del gioco, sembra distratto. Cos’ha?
“Il mister ha risposto ripetutamente a queste domande su Abraham (interviene l’ufficio stampa, ndr). Magari è una buona domanda da fare a lui, è la persona ideale per rispondere: ho un problema o no, penso al Mondiale o no, sono distratto o no. Non lo so, devi aspettare che va in conferenza per fargli questa domanda”.