Torna a parlare in conferenza stampa, nel mezzo della situazione legata al futuro di Nicolò Zaniolo, l’allenatore della Roma José Mourinho: alla vigilia della sfida in casa del Napoli, in programma domani sera e valida per la 20a giornata di campionato, il portoghese è intervenuto alle 15.30 dalla sala stampa del “Fulvio Bernardini” di Trigoria. Le sue dichiarazioni:
Come gestirà Zaniolo? Ci saranno provvedimenti disciplinari?
“Non posso rispondere a questo. Sembra che abbia ragione io purtroppo, dopo quello che ho detto nel post di Spezia-Roma sembra questa la direzione”.
Perché purtroppo?
“Perché è un mese che il giocatore dice ogni giorno di voler andare via. Dopo lo Spezia ho dato il lunedì libero a tutti e martedì ho fissato un allenamento opzionale. Io ero a Trigoria con il mio staff, tutti i giocatori in panchina a La Spezia sono venuti ad allenarsi, anche tanti giocatori che hanno giocato sono venuti. Questo è il profilo di giocatori che un allenatore vuole: giocatori di squadra, questo è il concetto di giocatori che vuoi con te. Quando un calciatore dice, alla società e ai compagni, di non voler giocare per la Roma e di non volersi allenare con il gruppo, dico purtroppo. La situazione ideale sarebbe che lui sia felice e lasci gli altri felici. Ho avuto questa sensazione quando ho rilasciato quelle dichiarazioni e purtroppo sembra che stia succedendo. Se vuoi sapere i dettagli, non è una domanda per me. Ancora una volta Nicolò non è a disposizione della squadra, il mio focus è sulla squadra e sui giocatori che vogliono lottare per il club e per i tifosi, Nicolò non fa parte del progetto Napoli, se si può chiamare così. Non voglio chiamare più di Zaniolo”.
Che Napoli si aspetta?
“Il Napoli visto dalla prima partita. Spero di non essere interpretato male, ma complimenti al Napoli per lo scudetto ed è loro meritatamente. Mi aspetto la squadra più forte, che ha un buon allenatore, buoni giocatori, hanno fatto un ottimo mercato e stanno facendo un lavoro fantastico. Per la poca consistenza dell’Inter e del Milan, lo scudetto è loro. La Roma domani cercherà di vincere, ma complimenti a loro che hanno vinto lo scudetto meritatamente”.
Il suo futuro qui è un progetto, è legato alla prossima Champions? Le possibilità di investimento possono condizionare il suo futuro?
“Capisco la domanda, ma è una domanda che mi deve fare la società. Magari quando ero più giovane e immaturo ero capace di discutere con la stampa delle cose interne. La maturità aiuta ad essere equilibrato, non voglio dire che sono più etico ma sono più uomo di società, meno egoista ed egocentrico. Non ho una risposta per te, me la deve fare la società quando pensa di potermela fare”.
Al di là della questione Zaniolo, il mercato si conclude con pochi cambiamenti nella rosa, ma ha due giocatori in meno: mancheranno Zaniolo e Karsdorp. Manca qualcosa? La Roma si è indebolita?
“Ho un regalo per te. Lasciatemi ringraziare tanta gente che mi ha fatto gli auguri per il compleanno. Non parlo della mia famiglia e dei miei amici più stretti, ma della gente che per attraverso vie mi hanno fatto anche molti regali. Voglio ringraziare tutti, è fantastico, non me lo aspettavo. Il regalo per te è la formazione che gioca domani: Rui Patricio in porta, Zalewski a destra, Spinazzola a sinistra, i tre centrali con Kumbulla in panchina, Cristante, Matic e Pellegrini, Dybala e Abraham. Sulla tua domanda: se si conclude la situazione di Shomurodov, abbiamo un giocatore in meno ed un ragazzo in meno fantastico. Eldor ha lavorato tanto per avere opportunità di giocare a Roma e non ne ha avute tante. Bisogna giocare sempre: se finisce bene il prestito per 6 mesi, è qualcosa di cui ha bisogno e che merita. È triste per noi, è uno dei nostri che va via, ma è importante per lui giocare. Se ne abbiamo uno in meno e nessuno in arrivo, è ovvio che abbiamo un’opzione in meno ma è così. Non ho nulla da dire”.
Si aspettava di più dal mercato?
“No, perché la situazione del Fair Play è diventata più chiara per tutti. L’uscita di Eldor è in prestito oneroso con risparmio sul suo ingaggio, ma non ha un impatto sul mercato che possiamo fare o meno, per questo non mi aspetto nulla. Mi aspetto più difficoltà, perché adesso la struttura competitiva cambia: da gennaio abbiamo giocato una partita a settimana, ora ne inizia una diversa. Quando hai qualche problema e non opzioni, puoi aspettarti più difficoltà. Ma il gruppo è fantastico e solidale, andiamo insieme fino alla fine con i tifosi. È tanto senza tifosi”.
Karsdorp?
“Sarà fuori fin quando lui vorrà, serve poco per stare dentro. Ora è infortunato, ha un piccolo problema ma si è sempre allenato con noi dal rituro in Algarve. Qualcuno in questo processo è stato bugiardo ed ha lasciato un’immagine di un allenatore e di un club che non meritavamo. Dipende solo da lui”.
Quanti giocatori ha il Napoli del livello di Dybala?
“Nessuno dello stesso livello di Dybala. Ha tanti giocatori bravi e grandi giocatori. Anche uno con cui ho parlato su Facetime e lo volevo al Tottenham, che però non mi ha aiutato: costava 10 milioni, il Tottenham aveva offerto 5 milioni e non poteva spendere soldi all’epoca. Il ragazzo voleva venire e adesso è quello scarso che gioca lì, Kim. Ha tanti giocatori ma come Dybala no”.
Wijnaldum come sta?
“Il tempo aiuta sicuramente, anche se non si allena con la squadra nelle situazioni competitive. Sta iniziando a fare piccole cose con la squadra, ogni 15 giorni deve fare le visite per capire la situazione. Non voglio dire quando, è impossibile, ma magari tra una settimana o 10 giorni potrà stare con la squadra. Ma tutto va bene, non abbiamo avuto ritardi. Lavora sempre bene”.
Qual è il principio per cui la penultima squadra di Premier riesce a fare un’offerta per Zaniolo e non la prima della Serie A? Perché questa differenza strutturale?
“Inizia tutti dai diritti tv. È quasi una metafora ma è la realtà: quando si gioca la finale di Championship, è la partita che ha più soldi sul tavolo, anche di più di una finale di Champions League. Questo dice tutto, è un potere economico diverso. Dal punto di vista economico le squadre di Premier sono più forti di quelle italiane. Si può parlare di Juve con potenziale diverso ma tutte sono in difficoltà”.
Il futuro di Mouinho?
“Non lo so. Qualche giornale inglese lo ha scritto e qualcuno di voi lo ha ripreso. Non ho capito bene perché qualcuno dice che Mourinho vuole la Premier o la Premier vuole Mourinho. José non vuole nulla, sono sempre stato tranquillo al mio posto, quello che succede succede. Voglio vivere giorno dopo giorno. Quando la società deciderà che sia ora di parlare con me sul futuro, sono qui. Dormo praticamente qui, sono sempre qui. Non sono a mio agio a parlare di queste cose con voi. Io sono qui e penso alla Roma, non penso al mio futuro”.
Lei i problemi li gestisce bene.
“Sembra (ride, ndr)”.
Vorrei che lei mi parlasse di Smalling: ha parlato con lui?
“Il punto è che sta giocando e lo sta facendo molto molto bene, dimostrando di essere concentrato sulla Roma. È conosciuto da tutti, è una situazione aperta, non ho mai parlato con lui del contratto, è una situazione personale ma la mia convinzione personale è che voglia rimanere. Posso dire perché lo so: la società capisce la sua importanza, la sua professionalità e il suo rendimento soprattutto nelle ultime due stagioni. La mia convinzione è che si possa trovare un accordo. Penso sia più di qua che di là. Devono trovare tutti e due un accordo: la Roma ha bisogno di Chris e per lui non vedo altro posto dove possa essere più felice per la sua sicurezza professionale e il suo status. Penso arriveranno ad una conclusione buona”.