Kenny Friedkin, Thomas Friedkin, Dan Friedkin. Non è solo la sequenza genealogica della famiglia dell’attuale proprietario della Roma, ma anche la serie di figure imprenditoriali che hanno reso molto rispettato questo gruppo finanziario negli Stati Uniti. Il tutto, come spesso ricordato, inizia nel campo dell’aviazione, con Kenny F. in grado di lanciarsi prima degli altri nel mondo del trasporto aereo, fondando la Pacific Southwest, compagnia venduta negli anni ‘60 alla USAir per ben 400 milioni di dollari dell’epoca.
Da lì l’impero economico si è andato espandendo grazie alla lungimiranza del secondo esponente in termini temporali, ovvero Tom Friedkin. Il padre di Dan, dopo un viaggio in Giappone, ha preso a metà anni ‘70 una concessione per la vendita delle vetture Toyota in Nord America. La Gulf State, è ben presto diventata la principale fonte di smistamento di macchine del marchio giapponese negli States.
IL PROGETTO DEI FRIEDKIN A ROMA
Quello che si respira nei media e negli ambienti finanziari californiani, è un grande rispetto per quella che è diventata una famiglia in grado di accrescere passo dopo passo il proprio pedigree sociale. Come spesso sottolineato anche in Italia, Dan Friedkin ha avuto il merito di non fermarsi lì dove erano arrivati i suoi predecessori, ma di spingersi oltre. Superare l’ostacolo di uno sviluppo ristagnante e di crisi sempre pronte ad insidiare quanto creato, ampliando gli orizzonti. Da lì arriva l’idea degli Auberge Resort, considerati anche in America il non plus ultra del campo alberghiero a 5 stelle, così come la NEON. La casa di produzione che lavora con Scorsese e Di Caprio, ha prodotto film di successo (premi Oscar) e anche di una certa profondità di temi trattati.
Al di là dell’excursus finanziario del gruppo Friedkin, quello che si apprende dai media e dagli ambienti finanziari di San Diego, sono le ambizioni e il motivo per cui Dan e Ryan si sono tuffati nel calcio.
Innanzitutto bisogna sottolineare come il soccer sia lo sport in maggiore evoluzione in questo periodo in California. Quello che viene considerato il “soccer state” ha lanciato diverse iniziative a livello scolastico e professionistico per promuovere il movimento, sia al maschile che al femminile. Lo scopo è quello di arrivare pronti all’appuntamento di United 2026, quando i Mondiali si svolgeranno proprio da queste parti (compresi Canada e Messico). Come nel 1994, la zona della Faglia di Sant’Andrea, sarà il centro del globo calcistico. I Friedkin vogliono essere in prima linea quando servirà e per questo hanno deciso di crearsi una grande reputazione anche nel principale sport in Italia. Il piano è quello di creare una Roma vincente (secondo i media US) che possa poi portare ad un accrescimento dell’immagine in loco e rendere un altro settore come quello sportivo, un nuovo avamposto di successo. Quello che emerge sul discorso prettamente finanziario è che il progetto industriale, al di là delle disponibilità importanti, procederà per gradi, visto l’alto senso di imprenditorialità che ha sempre contraddistinto il gruppo. “Dan Friedkin non accetta brutte figure”, frase che emerge con chiarezza da chi lo conosce nel suo luogo di nascita. I colori giallorossi possono essere un passe-partout per qualcosa di più grande, in patria e fuori. I tifosi giallorossi non vedono l’ora di capire fino a che punto il processo sarà lungo e quanto potrà essere vincente. Vedere per credere…