Stephan El Shaarawy ha parlato in vista di Roma-Genoa, gara valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia e in programma giovedì alle ore 21. Queste le sue dichiarazioni rilasciate in una lunga intervista.
Il Genoa è stata la squadra dove sei diventato professionista.
“Sì, ci ho esordito in Serie A e ho un ricordo molto speciale. Siamo tutti ‘tifosi’ in famiglia e lì ho fatto tutto il settore giovanile. Sarà speciale per me”.
La Coppa Italia è un obiettivo della Roma?
“Assolutamente sì, è una partita e una competizione che non è da sottovalutare come per esempio è stata la Conference League che sì, magari è inferiore a Champions ed Europa League, ma abbiamo visto quante gioie può regalare. Sicuramente anche questa dobbiamo affrontarla con grande serietà e la voglia di arrivare in fondo”.
In passato si è fatto l’errore di sottovalutare questa competizione?
“No, diciamo che quest’anno l’obiettivo deve essere come per la Coppa Italia e per le altre competizioni arrivare fino in fondo e affrontarle con grande impegno così come abbiamo fatto lo scorso anno con la Conference”.
Qualcuno sostiene che dopo la Conference vi siate bloccati. È cosi?
“Penso che solo a livello realizzativo magari in qualcosa siamo mancati però anche la dimostrazione di come abbiamo rimontato domenica sia la dimostrazione di quanto questa squadra ci creda sempre fino all’ultimo. Non è la prima partita che finisce così, questo è un aspetto a nostro favore. Dobbiamo ancora migliorare in alcune cose, come concretizzare le occasioni che creiamo. Ma siamo una squadra forte e soprattutto che non molla mai”.
La rimonta che è stata sublimata a San Siro. È qualcosa che state allenando o è già vostro, della squadra?
“Penso che sia una questione di mentalità. In questo il mister è bravo. Ha innescato in noi la voglia di non mollare mai, di arrivare primi su ogni pallone. È un nostro punto a favore. Quello in cui dobbiamo migliorare sicuramente è in zona realizzativa. Ma siamo contenti che anche Tammy si sia sbloccato domenica, quindi speriamo per lui che possa essere la sua svolta per continuare a fare tanti gol”.
Hai condiviso in passato lo stato d’animo di Abraham, come lo percepisci?
“Io credo che possa essere così come l’anno scorso. È partito piano e poi si è sbloccato abbiamo visto tutti quello che è stato capace di fare. Mi auguro che possa fare lo stesso nel girone di ritorno, ma l’abbiamo visto anche in fase difensiva ed è stato importante. Gli attaccanti devono essere anche importanti in quello e lui ci ha salvato all’ultimo minuto”.
Il quarto posto è lo Scudetto della Roma?
“È uno dei nostri obiettivi sicuramente. Siamo lì a tre punti per cui abbiamo in dovere di provarci e di non mollare le squadre sopra di noi. Bisogna pensare sempre di partita in partita e vediamo poi alla fine dove saremo”.
La corsa adesso è sull’Inter?
“È sempre sulla quarta, adesso siamo lì dietro e ora l’obiettivo è quello di vincere più partite possibile. Abbiamo la consapevolezza che possiamo farcela”.
Hai compiuto da poco 30 anni. Ti senti maturo professionalmente?
“Mi sento tanto cresciuto. Soprattutto in questa Roma, il mio obiettivo è quello di fare sempre meglio. Il rinnovo non è una cosa alla quale penso nell’immediato, però il mio intento è quello di rimanere e di poter ancora dare molto a questa società”.
Ti abbiamo visto anche a tutta fascia. Come stai vivendo questa metamorfosi in campo?
“È un ruolo al quale mi sto adattando e che non ho mai fatto. Forse poche volte con Conte quando giocavo a cinque, però da un anno e mezzo è un ruolo che sto ricoprendo sempre. Io sono a disposizione e in una grande squadra bisogna anche sapersi adattare. Fa parte della maturità di un calciatore. È logico poi che a livello realizzativo i numeri poi sono minori rispetto a prima. Queste sono le richieste del mister e bisogna sempre fare il proprio meglio”.
Lo senti tuo questo cambiamento?
“Il ruolo che preferisco è l’esterno d’attacco però l’esterno a tutta fascia posso ricoprirlo. L’ho fatto anche segnando e sono a disposizione”.
Come vedi Zaniolo?
“Nicolò ha ancora tanti margini di miglioramento. È un giocatore centrale per noi soprattutto anche per la Nazionale. Viene da due anni di infortuni e sicuramente deve ricercare quella lucidità in più sotto porta però mi auguro che possa ritrovarla il prima possibile, anche in fase realizzativa. Aiutando così squadra e Azzurri, perché può diventare molto più forte. In allenamento mette sempre grande impegno e continuità. Ci sono tutti i presupposti per fare bene”.
In che cosa ti sta segnando Mourinho?
“A livello di mentalità è un grandissimo allenatore e comunicatore. Parliamo, parla con tutti allo stesso modo e sicuramente è la sua più grande forza. Il suo palmares parla per lui. È vincente, dobbiamo seguirlo in tutto e per tutto, perché può farci fare quel salto in più”.
C’è ancora tanto da fare insieme?
“Sì perché noi lo vediamo anche per solo come prepara gli allenamenti, l’intensità, la voglia che ha di raggiungere gli obiettivi. Così come ha fatto lo scorso anno in Conference. Questo ci fa capire quanto tiene alla Roma e a far bene qui. Non abbiamo mai parlato di altre squadre o di altre Nazionali per lui”.
Fonte: SportMediaset