Come ormai di consueto al termine di ogni sessione di mercato, il general manager della Roma Tiago Pinto ha parlato in conferenza stampa per spiegare le scelte del club giallorosso. Il calciomercato della Roma si è chiuso con gli ingressi di Solbakken e Llorente, a compensare le uscite di Shomurodov, Vina e Zaniolo. Le sue parole:
La società ha avuto la percezione di perdere Mourinho? Soddisfatto della cessione di Zaniolo?
“Cominciamo bene (ride, ndr). Devo chiedere scusa, solo stamattina vi abbiamo informati della conferenza ma dovevamo chiudere una trattativa. Su Mourinho eravamo consapevoli di quello che stava succedendo, ci ha fatto piacere che il mister ha voluto continuare, significa che crede nel progetto, le altre cose le vediamo tra di noi. Su Zaniolo non mi nascondo dalle mie responsabilità, potevamo prendere più soldi, e la prova è che una settimana fa avevamo un’offerta più grande. Con tutto quello che è successo siamo arrivati a trovare una situazione che non è male per nessuna delle parti. Non sono veramente contento, ma difficilmente si poteva fare meglio”.
Tutti i giocatori che arrivano alla Roma hanno il placet di Mourinho?
“La prima cosa che voglio dire è che, anche se spesso si cerca il conflitto tra me e Mourinho, noi lavoriamo ogni giorno per il bene della Roma, pranziamo ogni giorno insieme. Non è la prima volta che lo dico, non è una coincidenza che nelle ultime 3-4 stagioni la squadra che ha vinto in campionato è uscita presto dalle coppe. Abbiamo tanto lavoro da fare per tutelare le squadre che giocano in Europa, è un tema che va oltre la nostra rosa. In Italia non è semplice giocare tutte queste gare, ci sono 38 partite e spesso le gare infrasettimanali ci portano dei problemi. Sui giocatori penso di essere stato chiaro: cerco sempre di creare un ambiente in cui ci sia consenso per i giocatori, mai abbiamo preso un calciatore senza l’opinione del mister. Non è vero che Mourinho ha tutti i giocatori che vuole, al momento non possiamo fare questo mercato. Non ho nessuna paura di assumermi le responsabilità per tutti i giocatori che non hanno fatto bene. Noi abbiamo i nostri paletti e cerchiamo di fare un lavoro fatto con lo scouting e con il tecnico. Forse ho una visione diversa dalla vostra, ci sono giocatori che vengono presi con prospettive diverse. Voi parlate spesso di Vina e Shomurodov, sono 100% responsabilità mia”.
Soddisfatto del mercato di gennaio? Se Zaniolo fosse andato via prima sarebbe stato sostituito con un altro attaccante?
“Non sono soddisfatto del mercato. In tutte le altre conferenze ho sempre detto che la squadra era migliorata dopo il mercato, oggi non posso dire lo stesso. Abbiamo preso due giocatori, aspettiamo il recupero di Gini come un nuovo rinforzo. Ma non possiamo nasconderci. La prima situazione riguarda Zaniolo, che è stata difficile da gestire, per lui avevamo trovato una soluzione che potesse andare bene a tutti ma non ci siamo riusciti. Con i paletti che abbiamo questa sessione è diventata più difficile. Mi dispiace molto per Solbakken fuori dalla lista Uefa, ma ci permette di far capire che la storia del Fair Play Finanziario non è uno scherzo, ma è reale ed è importante per la sostenibilità dei club e soprattutto della Roma. Fare il mercato così è difficile. Con l’offerta del Bournemouth per Zaniolo potevamo fare un mercato importante per rinforzare la squadra. Non ci siamo riusciti, mi assumo la responsabilità anche se non potevo cambiare alcune cose. Voglio essere obiettivo, non sono totalmente soddisfatto. Per me il mercato ha un’importanza del 20/30%, mi fido al 100% del mister, dello staff tecnico e dei giocatori, ancora abbiamo una strada da percorrere e che ci sono le condizioni per fare bene fino alla fine della stagione”.
Quindi se Zaniolo avesse accettato il Bournemouth, sarebbe arrivata un’altra risorsa?
“Sì, non voglio dire chi per rispetto del giocatore e del club che lo ha preso dopo. Anche se abbiamo cercato di far tutto in tempi stretti perché quando Nicolò ha preso la decisione di voler andar via fino alla fine del mercato c’erano 15 giorni. Non voglio spendere tutta la conferenza stampa a parlare di Nicolò. Quando un giocatore amato come lui in questa città prende la decisione di non voler allenarsi e giocare per la Roma, alla fine siamo riusciti a sistemare le cose come dovevamo fare”.
Smalling ed El Shaarawy?
“Su El Shaarawy dico che sta facendo bene, sono due situazioni diverse. Smalling ha diritto fino a maggio di decidere cosa fare, con Stephan decidiamo noi. Stanno facendo bene, abbiamo contatti con l’agente di Smalling per continuare insieme, ma penso che tutti capiscono che il mercato sia finito oggi e abbiamo tempo per sistemare le cose, senza dimenticare che la parola è del giocatore. Non è solo responsabilità nostra, sono stati chiari tutti perché l’idea è continuare insieme, vediamo cosa accadrà”.
Qual è la strategia della Roma nelle prossime sessioni di calciomercato?
“Avrei bisogno di 10 minuti per rispondere a questa domanda. Per un direttore sportivo è più facile prendere giocatori, per la mia immagine non è facile parlare sempre di paletti o di FFP, però non mi voglio nascondere. Non ho dubbi che in 3-4 anni la Roma sarà più solido e avrà un potere diverso, però dobbiamo fare questo percorso e non c’è altro modo. Quando parlo del FFP non è che voglio giustificare il mio lavoro, quando andrò via dalla Roma voglio avere la certezza di lasciare la Roma nel miglior modo possibile. Siamo terzi in classifica, ma dobbiamo proseguire su questa strada. In Italia non si è fatto nulla a gennaio, è un tema del calcio italiano ed è difficile competere con la Premier League. Sarà sempre difficile fare meglio di altri club, basti pensare che la squadra dal decimo posto in giù ha più potere economico di tutte in Italia. Sono fiducioso del lavoro con la Roma e con la UEFA, avremo una squadra competitiva in Champions League e che sceglierà chi vuole prendere, ma ora è così”.
Mourinho è consapevole di tutto questo?
“È il primo a fare queste considerazioni ed è il primo a dire tutto questo quando volete accendere la conflittualità tra di noi. Questi paletti dobbiamo seguirli, non voglio parlare di Zaniolo però il rifiuto al Bournemouth è una situazione che ci ha messo in difficoltà, dobbiamo raggiungere determinati obiettivi e, se avesse accettato, eravamo più vicini ai nostri obiettivi. Penso che stiamo riuscendo a raggiungere questo piano con la UEFA, poi in mezzo al campo stiamo facendo bene. Non è che abbiamo vinto lo scudetto, ma nemmeno non abbiamo vinto nulla. Non voglio cercare scuse, sono qui per il bene della Roma e quando andrò via la Roma sarà in una situazione migliore”.
Vi mancano alcuni esterni?
“Su quel ruolo avevamo Celik, Zalewski, Spinazzola, Karsdorp, Vina, El Shaarawy. Giochiamo con un modulo diverso, in quello spazio lì c’è Dybala, Pellegrini, Solbakken, Volpato, non penso che ci manchino esterni. Vina era un giocatore che poteva darci una mano, poi per riprendere il suo valore di mercato e rinforzare la squadra, siamo riusciti a mandarlo in prestito e prendere un difensore che ci possa riequilibrare la squadra”.
Karsdorp?
“A breve capiremo meglio questa situazione, lui è rimasto qui e Mourinho ne ha parlato un po’ pubblicamente. L’interesse della Roma è più importante, a breve si capirà se sarà a disposizione”.
C’è il timore che Mourinho possa lasciare senza la Champions?
“Devo sottolineare che la proprietà ha preso il club da due anni e mezzo e hanno fatto tanti investimenti per rendere la Roma più solida e forte. Hanno sempre detto che pensano più a lavorare che a parlare, non posso criticarli. Quando parlo, lo faccio perché sono obbligato ma abbiamo anche il dovere di spiegare quello che facciamo. Su Mourinho non ricordo che abbia detto di aver chiesto un incontro, parliamo spesso e non è che Mourinho sia un tecnico qualsiasi che ha bisogno di chiedere un incontro. Ripeto, capisco che questo sia un tema che stiate cercando di estrapolare, ma il rapporto tra di noi si deve discutere in altra sede. Il tema della Champions? Né io né Mourinho abbiamo bisogno di una pressione extra, sappiamo tutti che sia diverso giocarla e non giocarla. Facciamo i conti a fine stagione, non mi va di dire che al 100% succede una cosa se andiamo in Champions o no, ci sono tante cose in mezzo. Ci dispiace per la Coppa Italia, ma penso che stiamo facendo bene, non penso che serva ulteriore pressione per i calciatori”.
Avreste voluto cedere Zaniolo già la scorsa estate?
“Se qualcuno pensa che sia andato via perché non sia arrivato il rinnovo, non vale nel giudizio che abbiamo. Zaniolo è stato amato moltissimo, quando si arriva al momento di rifiutare la maglia della Roma, per la Roma è un qualcosa che va oltre qualsiasi trattativa. Non mi nascondo da questa domanda, ma se guardi le squadre più importanti in Serie A, quanti giocatori sono andati via a parametro zero? Tanti, per fortuna alla Roma no. Quando si parla di rinnovo, c’è sempre una trattativa dietro, la richiesta del giocatore, quello che vuole l’agente, quello che vuole il club e il rendimento in campo. Abbiamo un buon rapporto con il procuratore, ma non c’è mai stato un accordo su questi punti. Anche io posso pensare che potrei guadagnare X soldi, sono molto bravo e voglio guadagnare X. Ma se vado via dalla Roma e vedo che solo Bournemouth e Galatasaray fanno offerte per me, o Tiago Pinto è scarso o qualcosa non va. Si parla tanto di rinnovi, si parla di contratti, però dopo tutto quello che è successo con Nicolò, pensare che siamo arrivati qui solo perché non è arrivato il rinnovo proprio non me lo spiego”.
Che cosa lo ha deluso di più di Zaniolo? Ha pensato a Ziyech?
“La storia del club lo fanno i giocatori e gli allenatori. Tutti i problemi della Roma non li ha creati Nicolò, ovviamente io, come i tifosi, e le persone siamo stati un po’ delusi dal suo atteggiamento, però poi c’è una pagina che va avanti ed è la Roma che è più grande di me, di Zaniolo e di tutti. Ormai conosciamo tutte le dinamiche per Zaniolo. Non sono bravo a dire bugie, su Ziyech è vero che abbiamo parlato con i suoi procuratori e con il Chelsea, non è il giocatore di cui ho parlato prima, ma era una delle ipotesi. Mi dispiace quello che gli è successo, è stato difficile per lui, però hanno avuto ragione quelli che ci hanno beccato con i procuratori di Ziyech”.