Alla vigilia della delicatissima sfida contro il Feyenoord, valida per l’andata dei quarti di finale di Europa League e in programma domani alle ore 18:45 a Rotterdam, José Mourinho è tornato a parlare in conferenza stampa. Lo Special One è stato affiancato da Edoardo Bove.
L’intervento di Mourinho:
Il Feyenoord è la squadra che ha segnato più gol in Europa League, la Roma viene da tre clean sheet consecutivi. Questa è la fotografia della partita di domani? Il rinnovo di Smalling può convincerla a restare?
“Se rimanesse sarà ottimo per lui e per la Roma. Lui è felice, ha trovato un livello e un rendimento che gli mancava e per la Roma perché è stato fantastico in questi anni. Si tratta di un matrimonio perfetto. Io sono io e Smalling è Smalling. La partita di domani? Non lo so, il Feyenoord è la squadra più forte in campionato, parlano i numeri. Sarà campione tra qualche settimana. Quando sei la più forte significa che segni più di tutti gli altri, noi non siamo i più forti di Italia e dell’Europa League, ma la possiamo vincere. Giochiamo con quello che abbiamo, cercheremo di essere equilibrati. Domani vediamo”.
Staffette a gara in corso tra i calciatori?
“Io gioco con la squadra che penso possa fare meglio. Quelli in panchina sono preparati ugualmente per giocare, anche dal punto di vista tattico. Tutti sono pronti per giocare. I cambi automatici non fanno parte del nostro modo di gestire le cose, ma durante la partita cerchiamo di analizzare e inoltre dobbiamo avere fiducia nelle sensazioni dei giocatori. A Torino solo dal modo in cui Dybala mi ha guardato ho capito subito che sarebbe stato il miglior momento per cambiarlo. La gestione la facciamo noi come squadra, non io come allenatore”.
Pellegrini ha perso un po’ di posizioni nelle gerarchie o è stato solamente un caso a Torino?
“E’ capitano, era un giocatore importante e continua a esserlo. E’ andato in panchina perché per noi sarebbe stato meglio giocare con El Shaarawy e Solbakken dal punto di vista delle caratteristiche. Per me non è cambiato niente. Vediamo alla fine della stagione, magari il meglio di Pellegrini sta arrivando”.
Quindi domani gioca?
“Non te lo dico”.
Come stanno gli attaccanti?
“Benissimo, tutti e due sono diventati papà, sono due ragazzi veramente felici. E io sono felice di averli. Magari domani non giocano di nuovo, ma sono felice di averli in rosa a prescindere”.
In cosa è migliorato il Feyenoord?
“Io non sono capace di pensare al Feyenoord di Tirana. Sembra che per voi e per loro è una cosa permanente. Per me, l’unica cosa è che ogni giorno a Trigoria vedo la coppa appena arrivo e mi ricordo che abbiamo giocato contro di loro, ma stop. La Roma è una squadra umile con un allenatore umile, che cerca di studiare l’avversario il più possibile e cerca di preparare tutto e di prevedere l’imprevedibilità del gioco. Abbiamo analizzato tanto il Feyenoord, è un’ottima squadra. Non è una squadra dove si possono trovare delle debolezze, è una squadra forte. Nel campionato olandese, che è un campionato particolare, segna tanto, ha giocatori di qualità, è una squadra aggressiva, che però sa anche giocare diretto. Il portiere ha un bel destro e un bel sinistro per lanciare lungo. È una squadra che sa toccare, è un’ottima squadra. Abbiamo eliminato Salisburgo e RealSociedad, due squadre di qualità, però questa squadra è forte. È una squadra che tra 2-3 settimane vince il campionato e quindi ha anche una motivazione extra”.
Lo stadio ti preoccupa?
“Dipende, mi dispiace che i tifosi non siano qua. È un problema che si deve risolvere qui. Non c’è problema per quanto riguardo il campo, conosco il Feyenoord”.
L’intervento di Bove:
Quanto è mancata la figura di Wijnaldum e quanto stai imparando tu da lui?
“Gini è un grandissimo giocatore e una grandissima persona, da questo punto di vista non ci è mancato. Siamo sempre stati molto uniti. Un campione così se non è in campo ti può mancare, cerco di rubare il più possibile da lui. Il fatto che si sia fatto male per me può essere stato un po’ deleterio perché non ho potuto cogliere tutto al massimo. Ora siamo contentissimi che sia tornato”.
In cosa devi migliorare?
“La gestione della pressione sicuramente è un aspetto importante, ma con il passare del tempo si migliora e impari benissimo a giocare. Per me non penso sia un grandissimo problema, piano piano vado sempre meglio e quindi sono contento”.
Come hai reagito quando Mourinho ti ha chiamato ‘cane malato’? Quale è la cosa più importante che hai imparato da lui?
“Mi sono messo a ridere, come tutti penso. È stata una cosa molto simpatica. Lui mi sta trasmettendo un tipo di mentalità che non è da tutti. È un allenatore che ti trasmette una voglia e dal punto di vista mentale ti aiuta tantissimo”.
Il tuo futuro?
“Io sono molto contento alla Roma, penso solo ad allenarmi e a migliorare. Con la società penseremo al mio futuro, ma non è questa la cosa importante ora. Ora dobbiamo pensare solo a finire la stagione nel modo migliore e a ottenere i risultati che vogliamo nelle due competizioni in cui siamo. Sono concentrato solo su questo”.
Qual è il punto di forza della Roma?
“Secondo me l’unità del nostro gruppo. Ognuno si sente parte della squadra e questo ci aiuta a rendere nel modo migliore in campo. Questo aspetto non va valutato. Se ognuno fa quello che deve, facciamo grandi partite”.