(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle di Monza-Roma, gara del turno infrasettimanale di Serie A:
-Monza-
Di Gregorio 5.5; Izzo 6, Pablo Marì 6, Caldirola 7.5 (Marlon s.v.); Ciurria 6, Rovella 6.5 (Machin 6), Pessina 6.5, Carlos Augusto 6; Colpani 5.5 (Birindelli 6), Caprari 5 (Valoti 5.5); Mota 5.5 (Gytkjaer s.v.). All: Palladino 6.
-Roma-
RUI PATRICIO 7 – Si riscatta dal momento poco positivo con tre parate decisive. Riflesso immediato su Mota, gran tuffo sul sinistro di Carlos Augusto e parata in uscita nel finale sempre sul brasiliano. Stavolta decisivo in bene.
MANCINI 6 – Dal punto di vista delle marcature preventive è adeguato e corretto, visto che il suo avversario diretto Caprari, spesso decisivo contro la Roma, non si vede praticamente mai. Meno brillante nelle giocate in verticale.
CRISTANTE 6 – Sostituire un certo Smalling è impresa impossibile per chiunque, figuriamoci per l’adattato centrocampista costretto ad arretrare come nei (bui) tempi di Fonseca. Usa la fisicità per frenare Mota, che effettivamente non lo fa titubare troppo. Barcolla sugli anticipi e chiude piuttosto nervoso.
IBANEZ 6 – Il solito aggressivo-ossessivo con il difetto di essere troppo frettoloso in giocate ed interventi. Gioca però un secondo tempo in crescendo sfiorando anche il gol da 3 punti, frenato da Di Gregorio.
CELIK 4 – Veniva dalla splendida partita contro il Milan, forse la migliore della sua esperienza giallorossa, mentre stasera sbaglia tutto quello che si poteva sbagliare. Rimedia un’espulsione assurda per doppio giallo, dopo aver commesso una serie di errori tecnici imbarazzanti. Quando c’è da proporre gioco e non solo distruggere, non è assolutamente adatto alla causa.
BOVE 6 – Sicuramente uno dei più propositivi, con dinamismo e presenza tattica. Sbaglia anche lui alcuni appoggi non troppo complicati, ma per i chilometri percorsi va compreso.
PELLEGRINI 5,5 – Viene messo in mediana per necessità, non si ritrova nè per posizione nè per giocate. Spesso corre anche a vuoto e non arriva lucido nella zona che conta. Anche sulle palle inattive non trova mai la traiettoria giusta.
ZALEWSKI 5,5 – Riportato a sinistra dimostra che le difficoltà della sua stagione non dipendono dalla posizione in campo. Un duello tosto con Ciurria e qualche guizzo, con tiri in porta però troppi centrali e mai pericolosi.
SOLBAKKEN 5 – Mai in partita, mai nel vivo del gioco. Sciupa nel primo tempo un comodo tap-in da pochi passi (con Ibanez), mentre quando ha spazio per attaccare la profondità non sceglie mai i movimenti giusti. Sulla falsariga di quanto visto a Bergamo.
EL SHAARAWY 6 – Segna il gol che poteva indirizzare la gara in modo definitivo (magari con la presenza di Smalling) e invece la gara si complica subito dopo. Rispetto alle previsioni della vigilia viene schierato sulla trequarti e il suo contribuito lo dà. Purtroppo paga gli impegni ravvicinati e alla fine deve alzare bandiera bianca. Speriamo che non sia nulla di troppo grave.
ABRAHAM 5,5 – Numeri fini a se stessi, con poca utilità per la squadra. Ha l’unico merito di indurre all’errore Di Gregorio per il gol di El Shaarawy. Per il resto vaga per il campo con poco costrutto e con le solite difficoltà spalle alla porta. Di testa potrebbe e dovrebbe fare di più.
-Subentrati-
dal 60′ SPINAZZOLA 5 – Entra per far rifiatare Zalewski, ma la sua gara è la coda dell’insufficiente prestazione contro il Milan. Sbaglia cross, uno contro uno e tentativi offensivi di ogni genere. La ruota gira a vuoto.
dal 60′ CAMARA 5,5 – Più caotico che ordinato, anche se fare filtro in mezzo al campo dovrebbe essere il suo mestiere.
dal 68′ VOLPATO 5 – Purtroppo da quando entra in campo sbaglia quasi tutte le scelte, compreso alcuni palloni sballati al limite dell’area che potevano essere gestiti meglio. L’attenuante è che non giocava in campionato da una manciata di minuti a marzo col Sassuolo.
dal 84′ TAHIROVIC 6 – Entra con personalità e si distingue per un pallone scippato al limite dell’area romanista a Birindelli e per la pennellata ad Ibanez che sfiora il gol del raddoppio. Non da sottovalutare.
ALL. MOURINHO – Le difficoltà di mettere in campo 11 giocatori affidabili escono in modo lampante con il passare dei minuti. Non ha cambi in panchina e chi è subentrato non ha praticamente dato nulla. Con queste defezioni chiedergli di più è praticamente impossibile. La storia si può scrivere l’11 e il 18 Maggio, sperando di non perdere altri pezzi strada facendo.