(ANGELO PAPI) – La Roma riparte con un pareggio in questo campionato, eguagliando il punteggio dello scorso anno contro la Salernitana. La doppietta di Belotti apre e chiude il match, in mezzo le perle di Candreva.
I cambi dalla panchina non sono bastati a capovolgere nuovamente il risultato e alla fine è 2-2. Tanto da rammaricarsi soprattutto in fase difensiva. Ritrovato il bomber perduto davanti, la Roma si è riscoperta fragile dietro.
ROMA:
Rui Patricio 5,5: Non ha responsabilità specifiche sulle due gemme di Candreva (migliore in campo) ma forse sul primo gol, particolarmente centrale, poteva tentare qualcosa in più. Per il resto gioca più di altro di piede, non subendo molti altri tiri.
Mancini 6: Si spinge spesso in avanti provando anche ad andare al cross dalla trequarti. La sua uscita alta su Coulibaly, con il mancato intervento, apre le acque a Candreva per l’1-0. In marcatura rivedibile, in appoggio alla manovra qualcosa meglio.
Smalling 5: Ha sulla coscienza il momentaneo 1-1 con un movimento non da lui. Lascia libero il centro dell’area di rigore a Candreva, che non si fa pregare per schiaffare il pallone sotto la traversa. Viene tolto nella ripresa dopo il raddoppio della Salernitana per avere più qualità in campo.
Llorente 6: Di certo è più pronto di N’Dicka e si vede. La uscita palla è utile alla squadra per giocare dal basso. Suo l’assist per il primo gol targato Belotti. Tatticamente, nei tagli degli esterni avversari, non sempre è irreprensibile.
Kristensen 5: Fa quello che normalmente fa Karsdorp ma con un pizzico di qualità in meno. Di certo uno con quella mole avrà bisogno di tempo per migliorare fisicamente e anche tatticamente deve imparare molto. Certo è che ad oggi forse per rendimento è il terzo a destra. Spinge poco e male e dietro svolge il compitino. Serve molto molto di più.
Bove 6: Solito dinamismo e tentativi di strappo per allungare la squadra e provare la riconquista alta del pallone. A volte rischia di essere confusionario nelle azioni, commentando anche qualche fallo di troppo. Sui tiri da fuori rivedibile.
Cristante 6,5: Parte bene, dispensando discrete geometrie e recuperando molti palloni agli avversari. Tutto sommato è già in discreta condizione e l’ultima mezz’ora della ripresa la passa a fare il centrale difensivo. Anche lì se la cava bene.
Aouar 6,5: Dona quella qualità al palleggio che mancava dai tempi di Pjanic. Qualche tunnel, buone giocate nello stretto e intesa con i compagni già di buon livello. Dopo 60’ ben condotti cala vistosamente, fino alla sostituzione nel finale.
Spinazzola 5: Accelera poco spesso e crossa male. I suoi spunti sarebbero utilissimi per creare la superiorità numerica ma la condizione attuale gli permette di farne uno ogni 20’. Purtroppo la freccia dell’Europeo è ormai un lontano ricordo.
El Shaarawy 6: Viene quasi da pensare che preferisca partire più largo, da esterno puro, come fatto spesso nella passata stagione. Da seconda punta, stretto in mezzo alla trequarti, fatica ad innescarsi. Qualche ottimo spunto nella ripresa che meritava miglior fortuna in fase di assist. Ce la mette tutta ma non basta.
Belotti 7.5: Si ripresenta nel migliore dei modi, tirato a ludico e con la voglia di spaccare il mondo. Segna tre gol, il primo annullato per un fuorigioco millimetrico e gli altri due bellissimi. Uno di prepotenza in area, controllando con Fazio alle spalle e superando Gyomber nello stretto, l’altro con un poderoso colpo di testa in area, sullo sviluppo di un calcio d’angolo. Peccato che nemmeno una doppietta sia stata sufficiente per portare a casa i 3 punti.
Paredes (dal 65’ per Smalling) 6: Dal suo piede parte il calcio d’angolo che porta al 2-2 di Belotti. In fase di geometria e possesso può dare molto alla squadra che ha bisogno della sua qualità.
Zalewski (dal 65’ per Spinazzola) 6: Sicuramente più vivace e pronto di Spinazzola, sia nel puntare Kastanos che nel recapitare palloni in mezzo.
Renato Sanches (dal 65’ per Bove) 5,5: Si accende con qualche fiammata ma nel complesso non trova nè la posizione giusta nè lo spiraglio per incidere. Quel che è sicuro è che anche al 30% della condizione ha un passo diverso rispetto a tutti gli altri centrocampisti della Roma.
Karsdorp (dal 65’ per Kristensen) 5,5: Classica giocata all’indietro senza coraggio, tranne all’ultimo secondo quando da un suo inserimento stava per nascere un assist vincente per Belotti (chiuso da Fazio). Il mercato dovrebbe portarlo altrove nei prossimi giorni.
Pagano (dal 92’ per Aouar) s.v.
Rapetti/Bruno Conti/Mourinho – Come l’anno scorso finisce con un rocambolesco 2-2. La sensazione è che la squadra crei qualcosa di più in avanti ma sia anche meno ermetica dietro. Mancavano tanti titolari e nonostante l’ottimo approccio di Belotti, anche davanti serve aumentare la qualità. Quello che resta è l’amarezza per i 2 punti persi. Di certo l’assenza di Mourinho può aver pesato nella gestione mentale del match.
GGR