Il viaggio di Totti in Giappone per incontrare Nakata, segnalato sui social circa 3 settimane fa, era finalizzato anche ad un’intervista tra i due ex compagni di squadra che insieme hanno festeggiato lo scudetto a Roma nell’ormai lontano 2001. Queste le loro parole a Dazn e Sport Graphic Number.
Totti: “Volevo incontrare Nakata, mi piace come persona, sempre rispettoso ed educato. Nel mondo del calcio è difficile. È arrivato a Trigoria in punta di piedi, persone che rimangono dentro”.
Nakata: “Totti era il sindaco di Roma e della Roma, come calciatore non ho mai visto uno così. Calciava benissimo e anche dopo Roma non ho visto nessuno, impressionante. Lui stava sempre in mezzo, non correva tanto (ride ndr), ma aveva qualità superiore agli altri calciatori. Avevamo giocatori fortissimi, Tommasi, Emerson, Zanetti, Di Francesco. Era più difficile l’allenamento che la partita”.
Totti: “Vero, facevamo 2, 3 gol a tutti. Avevamo tanti giocatori forti, questo rendeva la cosa più difficile. Mentalmente lo era perché se non giocavamo perdevamo anni”.
Totti: “Nel 2004 potevo andare al Real Madrid ma fortunatamente sono rimasto. È stato giusto così per l’amore dei tifosi, per me, per la piazza. Ho giocato nella Roma 30 anni, in prima squadra 25. E mi hanno fatto smettere, sennò ancora giocavo. Con quello che ci sta oggi in Serie A non serve neanche correre. Però ci sono troppe partite attaccate. Deve essere bravo l’allenatore a capire come impostare la squadra”.
Nakata: “Tanti giocatori bravi non giocavano nonostante erano più bravi di me, quindi io mi allenavo seriamente perché gli altri lo facevano”.
Totti: “Quando ti chiamavano in causa eri sempre pronto. Questo fa la differenza nel gruppo. Ogni volta che entravi facevi qualcosa, anche quando non giocavo io ha fatto sempre gol o assist. In questo scudetto tutti erano importanti. Contro la Juve dopo 10 minuti perdevamo 2-0. Non facevamo nulla, eravamo mosci a 6 punti dalla Juve a 3 giornate. Quando è entrato lui è cambiato tutto, era la sua serata. Noi avevamo Capello che era scaramantico e la settimana dopo contro l’Atalanta mi ha sostituto per Nakata e ha segnato Montella”.
Nakata: “Non ho mai visto tanta gente entrare prima di finire la partita, una paura pazzesca. 70000 persone che entrano dentro lo stadio. Questa squadra poteva vincere altri scudetti”.
Totti: “L’anno dopo abbiamo perso alla terz’ultima. Abbiamo perso contro una squadra retrocessa e la Juve ci ha superato. Eravamo sicuri di vincere e in Italia quando sei sicuro perdi”.
Nakata: “Che sensazione hai sulla Roma di Mou?”
Totti: “Alti e bassi. Per me lui è uno dei migliori al mondo perché i numeri non si possono cambiare. Può stare antipatico ma se vinci tutti quei titoli. Abbiamo fatto due finali in due anni, non era mai successo in 100 anni di Roma”.
Nakata: “Tu ti senti spesso con Mou, di cosa parlate?”
Totti: “La squadra, l’ambiente. L’ambiente di Roma è bello ma particolare, passi dalle stelle alle stalle in un attimo. Abbiamo avuto la fortuna, lui soprattutto, di trovare l’anno perfetto, ma nell’anno dello scudetto neanche potevi uscire da Trigoria, c’erano 5000 tifosi. Però era bello viverlo, è qualcosa che non si può descrivere. Roma è una piazza diversa da tutte le altre”
Nakata: “Ma alla Roma vorresti tornare?”
Totti: “Dipende che vai a fare. Mi piacerebbe avere un ruolo accanto alla squadra, il direttore tecnico. Siamo uomini di campo, se non lo facciamo noi”
Nakata: “Che altro ti piacerebbe fare?”
Totti: “Viaggiare e conoscere altre culture. Qui in Giappone non venivo dal mondiale di 21 anni fa, mi trovo bene. Anche qua siete abbastanza caldi”.