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Roma-Cremonese, le pagelle: Dybala e Lukaku la ribaltano, Azmoun ingresso positivo. Tanti insufficienti

(A.Papi – K.Karimi) La Roma porta a casa la qualificazione ai quarti di Coppa Italia e si regala il derby contro la Lazio. Troppa fatica per avere la meglio di una Cremonese rimaneggiata (almeno dal 1’) considerando anche i titolari utilizzati nell’arco dei 90’. Mourinho sfrutta al meglio i soliti assalti dell’ultimo quarto d’ora evitando la beffa dell’anno scorso. Decisivi come sempre Dybala e Lukaku, oltre ad un buon ingresso di Azmoun dalla panchina (assist vincente). Di seguito i voti e i giudizi dei giocatori giallorossi.


SVILAR 6: Un paio di uscite non proprio impeccabili dal punto di vista stilistico ma efficaci. Sul gol della Cremonese non appare super reattivo ma parlare di responsabilità è eccessivo. Non è un fattore del match.

CELIK 5,5: Adattato da braccetto difensivo non brilla per letture tattiche e apporto in costruzione, spendendo anche un fallo da giallo prima dell’intervallo. Mourinho decide di non rischiare e lo tira fuori prima dell’inizio della ripresa.

CRISTANTE 5: La grossa parte delle colpa sul gol di Tsadjout è sua. Non si muove da difensore e paga lo scotto di un ruolo non suo. Addirittura nel secondo tempo deve fungere da centrale di una difesa a 4, francamente pensando più a costruire che a difendere. La rimonta riesce e per fortuna l polvere finisce sotto al tappeto.

LLORENTE 5: Anche lui non è impeccabile in occasione del vantaggio ospite, con un intervento poco deciso e subendo un anticipo rivedibile. Prende anche un passo di botte che spaventano la panchina giallorossa, viste le troppe defezioni in difesa e portano ad un inevitabile cambio. Riproposto da braccetto sinistro lascia intuire che forse il meglio lo dà al centro.

KARSDORP 5,5: Prestazione senza infamia e senza lode, come tutta la sua carriera. La prima vera occasione del match nasce da un suo cross tagliato che Belotti prima e Pellegrini poi sciupano in area. Qualche rincorsa in campo aperto con Okereke dimostra che almeno a livello fisico sta bene. Qualitativamente si può sempre fare di più.

BOVE 5,5: Solita corsa e pressione in avanti ma tanti, troppi errori tecnici. Stop sbagliati e controlli a inseguire che non permettono all’azione di diventare pericolosa. Nella ripresa si abbassa da mediano al fianco di Paredes prima di lasciare il posto ad Azmoun per l’assalto finale.

PAREDES 5,5: Considerando l’avversario di fronte anche lui può e deve pare meglio nella circolazione della palla ma quel minimo di qualità che ogni tanto si vede nella manovra deriva dai suoi piedi. Qualche apertura precisa a fronte di alcuni tocchi troppi orizzontali. Quando finalmente trova la via del tiro in porta purtroppo deve fare i conti con le deviazioni della difesa. Regista mancato.

PELLEGRINI 5,5: Serata da vorrei ma non posso, iniziata subito con una traversa che doveva essere gol, a pochi centimetri dalla porta. Una punizione non troppo insidiosa dai 25 metri, respinta in angolo da Jungdal, e poca incisività nell’ultimo passaggio. Più che un problema fisico adesso sembra essere proprio uno smarrimento psicologico e tecnico.

EL SHAARAWY 5: Male da esterno a 5, male da ala nel 4/2/3/1. La sua serata si sintetizza con l’azione finale del match, in cui a porta vuota al termine di un contropiede solitario mette il pallone fuori. Poco lucido in ogni frangente.

BELOTTI 5: Il primo tiro della gara porta la sua firma ma finisce in curva. La seconda occasione è da mani nei capelli visto che c’entra il portiere da 50 cm. Le cose più utili sono i falli conquistati e il giallo che fa spendere ad Antov. Troppo poco per un centravanti.

LUKAKU 6: Il suo giudizio non sarebbe tanto difforme da quello del compagno di reparto ma a sua differenza ha il merito di rimettere in parità la gara quando il peggio si palesava già all’orizzonte. Siamo al 14simo gol stagionale a metà anno, un bottino che non può far discutere la sua utilità e la sua qualità. Questo impiego forzato in tutti i match gli sta inevitabilmente togliendo brillantezza.

DYBALA (dal 46’ per Belotti) 6: Pochi spunti degni della sua classe ma la freddezza consueta dagli 11 metri che vale la vittoria. Il ritmo espresso è partitella del giovedì ma tanto basta.

ZALEWSKI (dal 46’ per Llorente) 5,5: Non passa partita che non ci sia almeno un cross sbagliato. Partecipa all’arrembaggio dell’ultimo quarto d’ora ma non è tra quelli che rimane più impresso.

KRISTENSEN (dal 46’ per Celik) 6: Merita un mezzo voto in più per l’applicazione nel ricoprire un ruolo lontano dalle sue skills. Centrale a 4 è roba da avventurieri ma in quella fase del match c’era poco da badare a difendere.

AZMOUN (dal 67’ per Bove) 6: Molti se lo aspettavano dal 1’ prima della partenza per la Coppa d’Africa, mentre si conferma come perfetto subentrante. Assist di prima per il gol del pareggio di Lukaku e la sensazione che sia sempre in grado di fare una giocata.

SPINAZZOLA (dal 74’ per Karsdorp) 6: Un suo spunto sulla sinistra porta al generoso rigore che vale la vittoria. Una giocata che premia il quarto d’ora trascorso in campo e vale il quarto di finale contro la Lazio. Potrebbe essere ai titoli di coda la sua avventura a Roma, Pinto permettendo.

MOURINHO – La Roma deve impiegare tutte le sue forze e i suoi giocatori migliori per avere la meglio di una Cremonese rimaneggiata (almeno dal 1’) e quinta in classifica in Serie B. Qualcosa di certo non va per il meglio in questa stagione, ma volendo guardare il bicchiere mezzo pieno si può dire che perlomeno rispetto a 12 mesi fa il risultato è ribaltato. Per eliminare la Lazio nel derby dei quarti servirà tutta un’altra squadra, al netto delle emergenze difensive.

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