Vigilia di campionato per la Roma, che domani alle 20.45 sfiderà il Cagliari allo Stadio Olimpico di Roma nella gara valida per la 23° giornata. Il tecnico giallorosso Daniele De Rossi interverrà in conferenza stampa alle ore 10.30 al Fulvio Bernardini.
E’ stata una settimana piena di lavoro. Che risposte stai avendo dalla squadra? Come si stanno inserendo i nuovi?
“Avere una settimana piena è tanta roba. Anche se siamo felici che ricomincino le coppe sperando durino il più a lungo possibile. Abbiamo lavorato sulla condizione fisica e sulle nostre idee di gioco. Abbiamo spinto forte e i ragazzi hanno risposto bene di testa e gambe. I nuovi acquisti? Porteranno qualità, nel posizionamento senza palla e nel calcio. Mi piace molto questo. L’inserimento dopo tre giorni poi è quello che è”
Che criteri ha utilizzato per la lista UEFA?
“Io ho fatto tre cambi, il massimo che ci era consentito. Ho dato la precedenza alla formazione per avere doppi ruoli. Per questo ho inserito Baldanzi e Angelino, ma sono rimasti fuori due per questo hanno pagato Huijsen e Kristensen che sono due giocatori che considero importantissimi. Giocheranno in futuro, ma è una scelta che dovevo fare”.
Smalling e Renato Sanches come stanno?
“Renato sta meglio, ma per Chris abbiamo modulato i carichi. Renato ha fatto tutti gli allenamenti con noi, ha completato il recupero e sta con noi. Poi staremo attenti perché è stato fermo, ma verrà convocato. Chris invece lo vedremo tra i convocati dall’Inter o Feyenoord. Lavoro psicologico su Sanches? Da quello che vedo mi sembra un ragazzo che sta bene, ha dimostrato subito disponibilità e lo staff lo curava già da prima che arrivassi. Lo vedo tranquillo. Sul passato non so dire”.
Per Sanches è stato fatto anche un lavoro a livello di testa?
“Quando vai dal dottore ti chiede come stai, non come stavi. Non è un passato felice dal punto di vista degli infortuni nell’ultimo annetto, ma ha dimostrato subito disponibilità, ma lo staff lo stava già curando. Lo vedo tranquillo e a posto psicologicamente, poi non so il passato. Tutti hanno bisogno di qualcosa, di cose diverse, l’allenatore bravo deve toccare i tasti giusti nei momenti giusti”.
Che sensazione le dà il pensiero di ritrovare Ranieri?
“Mi unisce un bel legame a lui. Ho passato i due momenti più emozionanti della mia storia: l’anno che abbiamo sfiorato lo Scudetto e gli ultimi miei mesi da calciatori alla Roma. Mi ha accompagnato quando abbiamo salutato la nostra squadra del cuore. Quando questi momenti li passi con uno come lui è sempre un bel guadagno. Ha un’intelligenza acuta. Esci sempre arricchito da una chiacchierata con lui. Provo un affetto sincero per Ranieri”.
Sulle scelte a centrocampo
“E’ un vantaggio avere giocatori bravi, l’Inter tiene fuori Asslani e Frattesi che sarebbero titolari ovunque. Poter alternare e ruotare a centrocampo è un vantaggio per me, poi dipende dall’avversario e pensare alle gare successive. E’ un gioco divertente, meno quando lasci fuori i calciatori. Le squadre forti hanno tanti giocatori forti, con undici giocatori forti vinci una partita, con una rosa completa ottieni i risultati che vuoi. I nostri sono tutti irrinunciabili e spero di scegliere bene a quali rinunciare”.
Sull’utilizzo di Dybala
“Ci sono giocatori che hanno un talento e una lettura della giocata tale che una libertà in più glie la devi dare. L’importante è che quando lui si abbassa, qualcuno occupi il suo spazio davanti. Alcuni giocatori, come lui, negli ultimi venti metri hanno un paio di indicazioni, poi fanno come vogliono ma è giusto così. Ho giocato venti anni con Totti e nessuno gli diceva dove posizionarsi. Quando aveva la palla sapevamo di doverci buttare negli spazi perché poi la palla sarebbe arrivata”.
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