Domani la Roma ospiterà l’Inter all’Olimpico (calcio d’inizio alle 18) per la 24a giornata di Serie A. Sarà la quarta gara con Daniele De Rossi in panchina dopo le vittorie ottenute con Verona, Salernitana e la scorsa settimana col Cagliari. L’allenatore giallorosso torna a parlare in conferenza stampa, alla vigilia della sfida coi nerazzurri:
“Si alza il livello, si alza l’attenzione, cambia la metodologia di preparazione alla partita. Dobbiamo sapere che ci sono cose che possono dargli fastidio”.
Cos’è successo per l’assenza al funerale di Losi?
“La partita, il post partita, mi ero distratto e non ho chiesto quando era e dov’era. Mi dà fastidio non esserci stato. So che rapporto c’era con lui, mi dispiace tanto non averlo salutato, la distrazione è grave per il rapporto che avevamo”
Che partita ti aspetti da Lukaku?
“Cerco di scindere l’aspetto emotivo da quello tecnico. A me se facesse la stessa partita fatta col Cagliari sarei contento, ha aiutato tantissimo la squadra e ha tirato 6-7 volte in porta e quando Romelu calcia così tanto un gol lo fa”
La squadra fa fatica con le big, ha vinto soltanto col Napoli. Da cosa dipende?
“La casualità non esiste nel calcio, però mi stai chiedendo di commentare qualcosa di quando non ero allenatore e io le ho viste da fuori come te, da tifoso. Vediamo come va domani…a volte ci sono livelli in campo che parlano, l’Inter è tanto forte, il Milan secondo me è tanto forte, la Juventus sta tornando tanto forte. Problema di testa? Parliamo di giocatori che hanno giocato col Manchester, chi ha vinto la Coppa America al Maracanà contro il Brasile, un Europeo in casa dell’Inghilterra…è che queste squadre grandi hanno giocatori forti come te e a volte il braccio di ferro puoi perderlo. Non credo abbiano problemi nella testa questi giocatori, altrimenti non avrebbero fatto la carriera che hanno fatto”
Ha un ricordo delle sfide con l’Inter?
“Ci sono stati anni in cui era una lotta a due, era una sfida bella sentita e calda ma tra noi in campo c’è sempre stato rispetto. Mi dispiace un po’ aver già giocato fuori casa con Milan e Inter perché San Siro è lo stadio più emozionante per chi ama il calcio, escluso il nostro di casa”
I ritorni di Smalling e Sanches, che era definito “fondamentale”
“È fondamentale come tutti gli altri, stanno accorciando le differenze coi compagni perché si erano allenati poco. Ancora li ho visti poco sul campo ma sono convinto saranno tanto importanti”
Una tua valutazione su El Shaarawy che è tornato centrale con te
“Rispetto ma un po’ di spocchia sempre, di spavalderia perché non siamo gli ultimi arrivati, stiamo a casa nostra e con 65mila spettatori. Ci deve essere una cosa intelligente sia tatticamente, strategicamente e come approccio alla partita. Essere consapevoli che ci saranno momenti in cui ci potranno schiacciare per 5-10 minuti, accettarlo e farli diventare 30-40-50-60 minuti significherebbe consegnarci. Nel lungo hanno dimostrato di essere diversi, i numeri stanno lì a quello. Nella partita singola sono straconvinto che possiamo vincere. El Shaarawy prima era morbido, faceva pochi contrasti, ora è diventato giocatore vero, è un giocatore che mi piace molto come mi piace Nicola Zalewski che è entrato benissimo col Cagliari. Sono loro i nostri due esterni alti a sinistra. Dirti se gioca non posso, altrimenti capisci la formazione”
Sarà la prima settimana in cui giocherai 3 volte visto l’impegno col Feyenoord. Ci saranno accorgimenti in questo senso?
“Non facciamo valutazioni su chi giocherà domani o col Feyenoord”
Abbiamo letto “il predestinato”, all’inizio invece eri “una scommessa”. Chi si sente De Rossi?
“Ho letto “predestinato” già due anni fa e poi dopo l’esonero alla Spal nessuno lo pensava più. Per me non esistono i predestinati, sono arrivato qui un po’ per caso, nel posto dove vorrei passare tutta la mia carriera”.
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