Alla vigilia della trasferta di Europa League contro il Feyenoord, la Roma è arrivata a Rotterdam e al De Kuip si è svolta la conferenza stampa dove hanno parlato mister De Rossi e Svilar. Dopo la conferenza l’allenatore giallorosso ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni dell’emittente:
Un anno fa eri al compleanno di tua figlia:
“Sì, ero sommerso da bambini alla festa di mia figlia. Ero stato esonerato poche ore prima dalla SPAL ed ero corso a Roma per la festa e per stare con mia figlia. Sorridiamo, mi devo rendere conto di essere qui. Lavoriamo tanto giorno dopo giorno per essere all’altezza“.
La prima in Europa?
“Intrigante, emozionante. Ho iniziato questo percorso un po’ in fretta e furia, mi elettrizza, mi tiene sempre sveglio. La prima partita all’Olimpico non è che fosse meno eccitante di questa. Sto scoprendo tutto, voglio dare il massimo a prescindere da quanto durerà”.
Come stanno Dybala e Lukaku?
“Bene, hanno lavorato bene in questi pochi giorni in cui ci siamo allenati. Li ho trovati molto bene, anche di morale. Si lavora meglio dopo le vittorie, ma sono contento di come stiamo lavorando”.
Che squadra è il Feyenoord?
“Una squadra di qualità, con molti elementi interessanti. Sa giocare a calcio, sarà complicato recuperare la palla. È una squadra interessante, che viene da un percorso abbastanza positivo. Massimo rispetto”.
Ndicka?
“Non è ancora tornato. Ho trovato una chiamata durante la conferenza ma non gli ho potuto rispondere. Arriverà venerdì e sarà bello allegro e felice. Gli faremo i complimenti, lo aspettiamo con ansia perché è un giocatore importante. Saremo contenti di avere tutto il gruppo finalmente, manca solo Tammy, ma non dovrebbe mancare neanche troppo”.
Quale difficoltà maggiore hai incontrato?
“Tante. C’è tanto tempo, tante cose da fare. C’è tanto extra calcio, c’è il mercato, ma fortunatamente sono stato messo in condizioni di fare il mio lavoro, sia da parte della società, dei proprietari e dei dirigenti. Le difficoltà ci saranno sempre, anche quando avrò 60 anni, però farlo in una società così organizzata e con giocatori così forti è più facile”.