(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle dell’andata dei playoff di Europa League tra Feyenoord e Roma:
SVILAR 6 – Due uscite alte perfette (la seconda gli costa che dei crampi per la tensione). Non demerita nemmeno con i piedi nei vari palloni toccati. Si era fatto beffare sulla punizione di Ivanusec che termina per fortuna sul palo. Il solo Baldanzi in barriera era troppo poco.
KARSDORP 5 – Si ripresenta al De Kuip, nel suo stadio di casa, eppure sembra sempre spaesato. Difficoltà sin troppo evidenti sia in fase difensiva, contro Paixao, sia in quella offensiva, dove non regala mai una giocata. Nonostante non avesse nemmeno Kristensen De Rossi preferisce chiudere il match con Celik in campo al suo posto. (dal 81′ CELIK 5,5 – Si rivede nel finale, schiacciandosi come terzino bloccato per evitare gli assalti del Feyenoord. Male nel giro palla conclusivo).
MANCINI 6,5 – Lui il suo lo fa e anche bene. Gli altri tre della linea difensiva non sono in grado di dargli una grossa mano e chi per un motivo chi per un altro hanno parecchio da farsi perdonare. Oltre alla marcatura si sgancia anche in proiezione offensiva ove possibile, recapitando un cross al bacio per Zalewski che spreca tutto di testa. Imprescindibile.
LLORENTE 4,5 – Uno degli “anelli deboli” della serata con Zalewski. Inguardabile in marcatura su Paixao, lasciato saltare tutto solo al centro dell’area. Maschera bene le sue nefandezze con un bel piede in impostazione ma ne combina spesso come Carlo in Francia. Diego in Olanda.
SPINAZZOLA 6 – Si guadagna la sufficienza con il cross al bacio che premia la zuccata (sporca) di Lukaku. Quando c’è da puntare Nieuwkoop e Minteh non si fa pregare e mostra una gamba di cilindrata diversa. Certo in ripiegamento è al solito in difficoltà, come testimoniato anche in occasione del gol del Feyenoord. La sua fisicità oggi era più utile della tecnica di Angelino.
BOVE 5,5 – Caos, troppo e tanto caos. La sua partita non entra mai nel vivo, si nasconde tra scivolate, interventi più o meno precisi e marcature a volte in ritardo. Quando prova gli inserimenti in area avversaria sembra giocare più a beach soccer che a calcio. Si merita comunque i consueti applausi per l’impegno. (dal 86′ CRISTANTE S.V. – Si nota solo in pressione, visto che quando entra la Roma ha già mollato gli ormeggi per il pari).
PAREDES 6,5 – Ha acquisito ordine e maggiore preponderanza da quando c’è De Rossi in panchina. Uomo ovunque della mediana, oltre alle solite chiusure tatticamente precise si esibisce anche in qualche verticalizzazione ben eseguita. Una traversa clamorosa dice no al suo primo gol europeo stagionale.
PELLEGRINI 6 – Partita difficile da giudicare quella del capitano, che sembra giocare sempre sul filo del rasoio. Se vince il contrasto dà il meglio del suo repertorio, se lo perde lascia praterie alle sue spalle. Anche nel suo caso il sacrificio è tanto e gli vale una sufficienza piena.
DYBALA 6 – Potrei ma non riesco. L’uomo di maggiore qualità si sdoppia, fa il regista e l’esecutore, ma fa fatica a trovare la porta avversaria come ai bei tempi. L’impressione è che senza di lui il gioco giallorosso sia meno brillante e più prevedibile, ma va aiutato e non lasciato brancolare nel buio. (dal 86′ BALDANZI S.V. – Ancora troppo poco tempo per dimostrare quanto vale).
ZALEWSKI 4 – La fiducia di De Rossi, che lo preferisce a sorpresa ad El Shaarawy, non è affatto ripagata. Anzi, nelle due fasi il polacco di Tivoli risulta nullo, quasi deleterio. Sbaglia appoggi facili in area, si fa saltare ripetutamente dagli esterni olandesi e perde contrasti sanguinosi. Non ci siamo, l’impressione è che debba lasciare Roma per ritrovare serenità e lucidità. (dal 63′ EL SHAARAWY 6 – Niente di speciale o vistoso, ma basta poco per migliorare la prova caotica del suo predecessore su quella fascia).
LUKAKU 6,5 – Il discorso di scuse e di nuove motivazioni fatto ai compagni si ripropone degnamente sul campo. Non la sua miglior versione, ma almeno non si tira indietro e si fa trovare pronto in area. Due colpi di testa insidiosi finiscono tra le mani del portiere, il terzo però (di spalla) si infila all’angolino e evita la beffa romanista. Un gol che, si spera, lo riporti ai vecchi fasti.
ALL. DE ROSSI – Esce con un pareggio dalla sua prima trasferta europea e non c’è male. La Roma se la gioca a viso aperto e alla fine tiene in piedi la qualificazione in vista del ritorno. La difesa va sicuramente ritoccata ma almeno in impostazione qualcosa si vede. Purtroppo la coperta è sempre corta e alla fine se non si aumenta la qualità dei giocatori non si possono fare miracoli.