(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle del posticipo dell’Olimpico tra Roma e Torino:
SVILAR 6,5 – L’eroe di coppa torna con i piedi per terra, bruciato dalla girata di Zapata su cui poteva fare senza dubbio meglio. Si riscatta con sicurezza con due parate non facili su Lazaro e Okereke. Passaggi fondamentali.
MANCINI 6,5 – Torna a giocare nel ruolo di braccetto che con Mourinho era la sua costante. Le cose migliori le fa quando si sgancia e regala un appoggio ai suoi compagni in uscita. L’unica pecca sul gol di Zapata, dove si perde un minimo la marcatura aerea.
SMALLING 6 – Pian piano sta ritrovando la gamba e la sicurezza. Sui colpi di testa rimane, anche dopo mesi di stop, un dominatore. Il ritmo arriverà. Può essere un nuovo acquisto per mister De Rossi. (dal 78′ HUIJSEN 5,5 – Tanta voglia di fare, ma anche di strafare. Sfortunata la deviazione per l’autogol del 3-2).
NDICKA 7 – Si vede che è tornato con enfasi e sicurezza maggiore dalla Coppa d’Africa vinta. Sbaglia pochissimo, sia in chiusura che in gestione del pallone, a volte si sgancia diventando terzino o mezzala all’occorrenza. Continuando così diventerà un muro portante.
KRISTENSEN 5 – Impossibile divorarsi un gol del genere dopo pochi minuti, con Azmoun che gli offre un cioccolatino che solo lui può spedire sul palo. Nemmeno in fase difensiva fa stare tranquilli i compagni, con chiusure rivedibili su Lazaro.
CRISTANTE 5,5 – Non è al massimo e si vede con un pallone disastroso perso sulla trequarti, con tanto di contropiede regalato al Torino. Poco lucido in alcuni frangenti e con precisione rivedibile negli appoggi. Meno “solido” del solito.
PAREDES 6 – Una gestione normale, senza accelerare ma provando a dettare i tempi. Nel primo tempo si mette in evidenza anche per la fase di non possesso che torna utile per schermare la difesa. Anche per lui la stanchezza post Feyenoord gioca un ruolo rilevante. (dal 64′ BOVE 6 – La garra in mezzo al campo che serve come il pane in un momento di stanca della partita. Si prende anche un paio di punizioni salvifiche).
PELLEGRINI 6 – Quando c’è da stringere i denti non si tira mai indietro e questo gli va attribuito. Da mezzala oggi è più dedito al sacrificio che al fioretto. Nei primi 45’ non è quasi mai in grado di innescare Azmoun fallendo qualche passaggio non da lui. Meglio per parte della ripresa, fino alla sostituzione. (dal 86′ R. SANCHES 5 – Forse l’uomo peggiore da inserire contro un Toro che difficilmente si arrende. 2-3 errori in appoggio, poi la mancata copertura su Ricci nell’azione del 3-2. Più dannoso che altro).
ANGELINO 5 – Soffre tanto, troppo il mismatch con Bellanova. Fisicamente non può mai tenere il rivale e si vede. Non lo limita né nella corsa né tantomeno nei cross, con il primo gol granata che nasce proprio dalla sua parte. (dal 64′ SPINAZZOLA 6 – Il merito sta nell’aver limitato Bellanova dal suo ingresso. Meno determinante in avanti, ma più solido del compagno di reparto).
DYBALA 9 – Oggi la vittoria porta la sua firma, a tutto tondo. Prima un rigore impeccabile, poi un tiro a giro dai 20 metri che Milinkovic può solo raccogliere in fondo al sacco e infine un diagonale stretto su assist di Lukakuz”. Vittorie come questa portano la firma di un campione, che mette a referto la prima tripletta in maglia romanista.
AZMOUN 6,5 – Si guadagna un ottimo calcio di rigore spalle alla porta, dopo aver perso qualche pallone di troppo in fase di manovra. Aveva offerto un assist vincente a Kristensen che però sciupa malamente (sparando sul palo) e prova a fare lo stesso con il resto dei centrocampisti. Per far rifiatare Lukaku ci puo stare ma co un altro tipo di gioco. (dal 64′ LUKAKU 6 – Ha bisogno di episodi e di palloni giusti per ritrovarsi dopo 2-3 prestazioni sottotono. Si fa apprezzare per il tris di Dybala, ma qualcosa manca nel far salire la squadra.
ALL. DE ROSSI – L’esperimento tattico del ritorno a 3 non premia la squadra nel primo tempo, con il Torino che trova le contromisure dopo pochi minuti. Molto meglio nella ripresa, salvo voi calare negli ultimissimi istanti quando addirittura si rischia di pareggiare. Esperimenti che purtroppo andavano fatti nel precampionato ma che ovviamente vengono mostrati a metà stagione per questioni di necessità. L’errore più grande è comunque l’ingresso di Renato Sanches completamente avulso dal contesto e con una condizione da dilettante.