(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle del match di stasera tra Lecce e Roma:
SVILAR 6,5 – Nonostante il Lecce abbia creato numerosi pericoli alla sua porta, il serbo non è chiamato a grandissime parate o miracoli. Un paio di buon riflessi che dimostrano come sia meritatamente il titolare.
KARSDORP 5 – La sintesi della sua ennesima gara sotto tono è il retropassaggio suicida che rischia di mandare in gol il Lecce nel secondo tempo, poco prima del cambio con Celik. La generosità lascia il posto alla svagataggine. (dal 83′ CELIK S.V. – Troppo poco sia per spingere come si deve, sia per dimostrare di essere migliore del suo predecessore).
MANCINI 5,5 – Una cosa è da dire subito: l’arbitraggio del signor Marcenaro è stata la cosa più lontana al calcio odierno, fatto di spallate e contrasti. In tale contesto il capitano di serata appare quasi frenato, pauroso, come quando fa rimbalzare il pallone troppe volte nei duelli. Niente da segnalare in fase di possesso.
NDICKA 5 – Fa l’unica cosa che non doveva fare: prendersi un giallo sciocco che gli farà saltare il derby per una trattenuta ripetuta a Krstovic. Non brillantissimo, forse pesano gli impegni settimanali con la Costa d’Avorio. (dal 46′ HUIJSEN 6 – Un po’ più deciso e concreto del compagno, anche se tende a perdere la lucidità dopo una buona giocata).
ANGELINO 6 – Tiene botta, si comporta da terzino vero dimostrando finalmente di poter essere tosto anche in fase difensiva. Anche un paio di buoni palloni crossati verso l’area potevano essere meglio sfruttati. Unica pecca: le rimesse laterali giocate quasi sempre male.
CRISTANTE 5 – Lento, impacciato e con poca lucidità nella gestione del pallone. Nervoso e falloso oltre il limite consentito, specie con questo Marcenaro. Anche i suoi inserimenti sono meno ficcanti del solito.
PAREDES 5 – Qualche pallone recuperato in mezzo ad un mare di errori. Una surplasse in impostazione che condiziona l’inizio della manovra e la rapidità di costruzione. Un paio di cose fatte bene non possono bastare in un ruolo come il suo. A complicargli il tutto anche una botta alla caviglia a metà gara che lo lascia in campo ma non al 100%.
BOVE 4,5 – Praticamente nulla di buono da segnalare durante la sua permanenza in campo. L’agonismo che tornava molto utile con Mourinho oggi è solo deleterio all’impostazione. Manca la qualità per alzare il livello e finisce per essere fagocitato da Blin e Ramadani. Con il gioco di De Rossi fa a cazzotti. (dal 65′ AOUAR 5 – Si migliora in qualità con il francese in campo, e si vede subito. Ma il gol divorato su assist di El Shaarawy è da bollino rosso).
BALDANZI 5,5 – Sicuramente vivace nel primo tempo e forse il più propositivo. Un paio di conclusioni velenose impensieriscono Falcone ma nella ripresa spara alto con il destro una palla che doveva entrare in porta. Ancora troppo acerbo per non far rimpiangere Dybala. (dal 83′ DYBALA S.V. – Era nei piani regalargli giusto uno spezzone, in cui per poco non trova il jolly giusto con un sinistro al volo rimpallato. L’impressione è che questa Roma faccia fatica a creare e dominare senza di lui).
ZALEWSKI 4,5 – Con la Polonia sarà anche tornato protagonista nelle qualificazioni europee, ma con la Roma siamo alle solite. L’uno contro uno non è più contemplato nel suo gioco e sono più i palloni regalati agli avversari di quelli scodellati al centro. Straperde il duello con Gendrey e Almqvist. (dal 65′ EL SHAARAWY 6,5 – Combina più lui in meno di mezz’ora che tutti gli altri attaccanti oggi schierati. Assist al bacio per Aouar, tiro a giro insidioso e qualche buona combinazione di qualità).
LUKAKU 5 – Pochi palloni giocabili e fin qui ci siamo. Quasi nullo però anche il contributo alla squadra che di solito lo rende un perno imprescindibile. Appare quasi svogliata quando c’è da accendere la lotta. Si segnala solo un colpo di testa che avrebbe meritato miglior precisione.
ALL. DE ROSSI – il primo tempo ricorda da vicino quanto visto contro il Frosinone, ma questa volta non c’è Hujisen a togliere l castagne dal fuoco. Nella ripresa cambia qualcosa sia negli uomini che nei principi di gioco ma il risultato non si sblocca. Sul piano del gioco sicuramente un passo indietro e il punto sta stretto più al Lecce. Una grandissima occasione persa che potrebbe costare cara nella lotta Champions, visto che ora il calendario è proibitivo.