La notizia ha colto tutti di sorpresa ed è uscita all’improvviso. Sky Sport UK comunica che il gruppo Friedkin è uno dei cinque pretendenti all’acquisto dell’Everton. Nelle ultime 48 ore si sono susseguite molte voci in merito, sia per quanto concerne la motivazione che ha spinto l’imprenditore americano ha provare tale scalata e quale potesse essere il futuro della Roma una volta che l’affare venisse concretizzato.
Da Trigoria hanno tenuto subito a smentire qualsiasi disimpegno di Dan e Ryan dalla causa giallorossa, ma un semplice investimento parallelo che dovrebbe mettere in piedi quella logica di multi proprietà che ora va tanto di moda. Lina Souloukou in tal senso era stata profetica parlando pochi giorni fa di una chiara volontà dei Friedkin di allargare il proprio raggio d’azione, come il suo ex datore di lavoro, quel Marinakis che ha interessi nell’Olympiakos e nel Nottingham Forrest.
Ma perché proprio l’Everton e perché proprio adesso?
La risposta fa il paio con la crescente invasione dei fondi di investimento nel calcio italiano. La prossima stagione saranno ben 10 le proprietà straniere in Serie A e la stragrande maggioranza ha matrice americana.
Nella precedente esperienza romanista con un presidente a stelle e strisce l’intento era ben circoscritto alla costruzione dello stadio. Un investimento edilizio che ha mosso tutto il percorso di Pallotta nella Capitale, dai primi passi alla fuga finale.
I Friedkin hanno la volontà di costruire un nuovo impianto ma nemmeno troppo spiccata (basta vedere i ritardi nella presentazione del progetto). Quello che attira loro come molte altri gruppi finanziari è il debito. Chiaramente si parla solo di ipotesi e di ricostruzioni finanziarie smentibilissime in ogni momento dai diretti interessati, ma occhio al ragionamento.
Le grande banche che si muovono alle spalle di questi gruppi (Goldman Sachs, JP Morgan, etc) offrono dei tassi di interesse sul debito davvero molto alti (si parla del 10%). Ciò significa che rinegoziare una linea di credito a copertura dello squilibrio di bilancio con questi soggetti porta alla maturazione di una cifra particolarmente vantaggiosa. Pensate che su un debito di oltre 400 milioni come quello della Roma, ogni anno maturano circa 40 milioni di interessi. Non male considerando anche la sicurezza dell’investimento (basta non far fallire la società in questione).
Nemmeno un titolo di stato di Paesi in via di sviluppo, con ampio margine di rischio, offre il 10% annuo.
L’Everton non a caso è il club inglese con debito più alto in Inghilterra (già penalizzato in Premier per guai economici). I Friedkin ci provano, per accrescere l’investimento nel calcio e per raccogliere un’altra buona fetta di vantaggi finanziari.