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Juventus-Roma, le pagelle: buon impatto per Saelemaekers e Koné. N’Dicka e Mancini tengono botta. Dovbyk impalpabile

(A.Papi/K.Karimi) – La Roma strappa il primo punto allo Juventus Stadium dall’epoca Covid, quando i ragazzi di Fonseca vinsero all’ultima giornata una partita di nessuna importanza. De Rossi ritrova la compattezza del gruppo ma non la qualità del gioco, in un match carico di significati tattici, molto meno dal punto di vista tecnico. Di seguito i giudizi dei calciatori giallorossi scesi in campo all’Allianz.

ROMA:

SVILAR 6: A dire il vero ci sono pochissime occasioni di vederlo impegnato, come nel primo tempo su una conclusione sporca di Vlahovic dal centro dell’area. Per il resto è normale amministrazione, con la solita precisione con il gioco palla al piede.

CELIK 6: Nello schema ideato da De Rossi il terzino destro si apre in ampiezza e si alza al livello dei centrocampisti. Lo scopo è quello di dare superiorità nel reparto nevralgico e soprattutto di prendere campo sugli esterni. Il problema è che per convertire questa manovra in fatti e occasioni concrete serve la qualità degli interpreti. Lui non è mai in grado di costruire occasioni significative dalla metà campo in su. Poca qualità a discapito di un’ottima applicazione difensiva. Il problema è cosa ci si aspetta. Ruvido.

MANCINI 6,5: Sicuramente un passo avanti dal punto di vista fisico rispetto all’Empoli e di conseguenza anche sul piano dell’attenzione. Sportellate con Vlahovic e Yildiz non mancano, così come qualche scaramuccia con Mbangula. Rimedia un’ammonizione per proteste ma tutto sommato porta a casa una prestazione pulita.

N’DICKA 6,5: Uno dei più positivi in campo, come accaduto anche lo scorso anno, quando salvò un gol clamoroso proprio sulla riga. Il centrale ivoriano è sempre attento in marcatura su Vlahovic, pur concedendo a volte qualche metro di troppo al serbo. Porta a casa la prestazione con una forza fisica significativa per limitare il centravanti avversario, senza disdegnare anche una discreta impostazione.

ANGELINO 6,5: Per una volta il suo mismatch fisico non è un problema significativo. Dalla sua parte Cambiaso non lo mette eccessivamente in difficoltà, mentre con Francisco Conceiçao deve faticare un po’ di più. Ha sul sinistro proprio allo scadere il pallone che potrebbe regalare i 3 punti, ma il suo fendente dal limite dell’area si spegne a lato di un soffio, con Di Gregorio battuto.

PISILLI 6,5: Per essere la prima vera partita a certi livelli non può che ottenere una sufficienza abbondante. Il ragazzo del 2004 ha quel dinamismo che manca e che lo ha portato ad essere titolare. Non paga segni di emozione e si mette subito a lavorare anche sporco, nel recupero palla e nella circolazione. Pochissimi errori tecnici e quell’intensità che è alla base del calcio moderno. Non sarà una meteora.

CRISTANTE 6,5: Si piazza davanti alla difesa come non avveniva da tanto tempo. L’impressione è che quando non ci sia Paredes a pestargli i piedi sia molto più disinvolto nelle giocate. Tatticamente utile, nemmeno troppo male nel far partire l’azione, con pochi lancioni approssimativi. Della lite con De Rossi non sembra essere rimasto alcuno strascico, anzi semmai una carica positiva che può essere utile. In un ruolo o nell’altro sarà difficile tirarlo fuori dall’undici titolare.

PELLEGRINI 5: Tra i peggiori nel corso dei 90′. Parte da mezzala sinistra, poi trasloca dall’altra parte ma con il medesimo risultato. Giocate approssimative, tiri dal limite che impattano come stracci bagnati e pochissima qualità nei palloni gestiti. Qualche tocco di prima illuminante, poco sfruttato dai compagni, ma con pause preoccupanti e pericolose. Con i nuovi arrivi anche la sua titolarità è a forte rischio.

SOULE’ 6: Si presenta allo Stadium da ex e un pizzico di emozione la paga. Piazzato largo sulla destra è l’unico in grado di saltare l’uomo nell’uno contro uno, regalando una pericolosa superiorità numerica. Alla fine gli manca sempre un pizzico di precisione nell’ultima giocata per essere davvero decisivo. Percorso di crescita.

DOVBYK 5: Praticamente ingiudicabile per quanto visto per 95′. Il centravanti ucraino si vede solo nella parte finale del primo tempo, quando dal limite dell’area avrebbe una buona chance per concludere a rete. Macchinoso nel girarsi, prosegue nella fase di appannamento vista contro Cagliari ed Empoli. Troppo lento e impacciato per ricoprire quel ruolo in gare così importanti, sicuramente limitato anche da una condizione fisica non ottimale. Bisogna avere pazienza, ricordando quanto successo con suoi illustri predecessori. Se fosse questo per tutto l’anno saremmo rovinati.

SAELEMAEKERS 6: E’ lui l’ala tattica che mancava, in grado di partire largo a sinistra, stringere verso il centro e aiutare il centrocampo. Il belga non si disimpegna neanche male, visto che ha avuto appena un paio di giorni per conoscere i compagni. Un’ora di gioco incoraggiante, soprattutto per il resto della stagione.

DYBALA (dal 62′ per Soulé) 5: Non è il vero Dybala e si vede subito. Rapporto con De Rossi, impatto del suo ex stadio, condizione atletica rivedibile? Il motivo non è ancora chiaro ma se non verrà rimesso al centro del progetto per la Roma saranno dolori.

ZALEWSKI (dal 62′ per Saelemaekers) 6: Rispetto alle ultime uscite non può essere tacciato di aver compromesso nulla. Con buono spunto sul breve si prodiga nel tentativo di dribblare gli avversari e crossare al centro. Bene nella prima cosa, molto meno per la seconda.

KONE (dal 72′ per Pisilli) 6,5: L’acquisto che mancava, da anni. Il centrocampista di fisico e corsa, che sa cambiare marcia e che sa recuperare palla in pressione. Non può essere ancora nella sua versione migliore ma già visto così dimostra di essere un acquisto azzeccato. Se il buongiorno si vede dal mattino…

BALDANZI (dall’82’ per Pellegrini) 6: Nuovamente mezzala offensiva da 4-3-3 e nuovamente sufficiente. Questa volta non arriva nessun cross-assist per il centravanti di turno, ma qualche inserimento degno di nota. Esperimento su cui si può lavorare.

SHOMURODOV (dall’82 per Dovbyk) 6: Vederlo pressare su Di Gregorio oltre il ’90 è simbolo di applicazione e dedizione al progetto. Non può essere un giocatore da grande squadra e forse come unica alternativa al 9 ucraino è un po’ pochino, ma ad avercene di professionisti come lui.

DE ROSSI – Si presenta a Torino contro una Juventus a punteggio pieno, primo per non prenderle e per strappare almeno un punto all’amico-collega Thiago Motta. La Roma è ancora un cantiere aperto e nelle prossime settimane bisognerà mettere tutti i tasselli al posto giusto per iniziare davvero il proprio campionato. Il ritardo accumulato può essere reso un ricordo innocuo solo invertendo la rotta. Non c’è tempo da perdere. Un gol in tre partite è un campanello d’allarme da non sottovalutare e su cui lavorare a fondo, specie perché eredita una tendenza già vista nel finale della scorsa stagione.

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