(A.Papi/K.Karimi) – Per la sesta giornata di Serie A la Roma affrontava il Venezia di Eusebio Di Francesco allo Stadio Olimpico. Primo tempo tutto appannaggio degli ospiti, meritatamente in vantaggio con un gol di Pohjanpalo. Nella ripresa Juric cambia le carte in tavola e con un pizzico di fortuna riesce a ribaltarla. L’uomo del giorno è Pisilli, che al terzo tentativo di testa trova il gol del sorpasso. Bene i tre punti e poco altro.
ROMA:
SVILAR 7: Sul gol non poteva nulla mentre nella ripresa si è reso protagonista di una grande uscita su Oristanio che ha tenuto a galla la Roma sul più bello. Già all’inizio aveva negato il gol a Svoboda, con un intervento dei suoi. La rimonta è merito anche suo.
MANCINI 6: Non stava bene sin dal primo tempo, quando ha accusato un problema alla coscia destra. Ha stretto i denti fino al 58’, salvo poi alzare bandiera bianca. La condizione fisica non perfetta non gli ha permesso di essere aggressivo come sempre in marcatura e la cosa ha pesato sulla retroguardia giallorossa. Va però sottolineato, come per Svilar, che un suo salvataggio sulla riga tiene in piedi la baracca sullo 0-1.
NDICKA 6,5: La sua prestazione era stata impeccabile fino al gol di Pohjanpalo, dove forse non è stato reattivissimo. Nel complesso il migliore del tridente difensivo, in una giornata non proprio brillante per nessuno. Da centrale e non da braccetto sta prendendo le misure, l’unico difetto resta la fase di impostazione.
ANGELINO 6,5: Si adatta ma non è un braccetto. Molto più disinvolto quando può riprendere il posto a tutta fascia. Il suo mancino è un dono prezioso da usare con cura, sia in uscita dal basso sia in fase di cross. Ha sempre l’intelligenza di capire dove e come giocare il pallone. Uno degli imprescindibili.
CELIK 6: Era partito abbastanza bene, considerando i problemini fisici, conquistando una bella punizione sul limite del lato corto dell’area di rigore. Alla fine si ritrova da centrale, in un ruolo inedito, che per fortuna è soprattutto demerito del Venezia non incide sul risultato finale.
CRISTANTE 6,5: Anche per lui partita dai due volti, con un inizio a correre in mezzo al campo e un finale da difensore. Proprio quando arretra la sua posizione trova il gol che sblocca la Roma e dà il là alla rimonta. Tiro dal limite deviato da Busio e Joronen beffato sotto la traversa. Con Juric è ormai un perno imprescindibile.
KONE 5,5: Cose molto bene e altre meno. Dinamismo si ma a volte confusione. Di certo era l’unico in grado di dare un brio alla squadra nel primo tempo. La sua sostituzione lascia perplessi i tifosi ma alla fine il risultato mette tutto a tacere. Una delle situazioni da migliorare è rendere l’ex Monchengladbach più centrale nella Roma.
EL SHAARAWY 5: Non era nella sua giornata migliore nonostante giovedì si fosse riposato. Parte a sinistra e chiude a destra, praticamente da terzino. Qualche buona accelerazione, pochi dribbling e giocate non sempre lucidissime. Chiude i 90’ con la lingua di fuori.
PELLEGRINI 5: Il primo tiro degno di nota lo realizza lui, nella ripresa, mandando a lato il pallone di poco. Giocare con la costante pressione dell’Olimpico non è semplicissimo, ma in questa occasione i fischi sono arrivati solo all’80’, dopo la sostituzione. Diventa difficile anche parlare di calcio in un contesto del genere, l’unica cosa da dire è che il rapporto si è incrinato definitivamente.
SOULÈ 5: Troppo fumoso e fine a sè stesso. Va spesso nell’uno contro uno isolato, con poca utilità per la squadra e creando zero pericoli alla difesa del Venezia. La testa bassa inizia ad essere una costante pericolosa e anche quando riesce ad entrare nella zona calda risulta poco concreto. Esce dopo il sorpasso.
DOVBYK 5,5: Non era nella versione deluxe ammirata nelle ultime uscite. Fisicamente meno brillante e macchinoso nell’’innescare la sua potenza. La terza partita in una settimana pesa tanto e se ad uno come lui levi la forza, resta poco su cui puntare. Nonostante tutto prova a dare una mano ai compagni, mettendoci il massimo dell’impegno e tentando qualche sponda utile. L’abbegazione non gli manca mai.
BALDANZI (dal 58’ per Mancini) 6,5: Ancora un ingresso vivace per l’ex Empoli che si piazza prima sul centrosinistra e poi sul centrodestra. Movimenti e dribbling utili per alzare il livello della squadra nel fase decisiva del match.
PISILLI (dal 58’ per Kone) 8: Il man of the match, sia per il timbro decisivo che per la verve mostrata. Il suo ingresso scuote i compagni e dopo tre tentativi di testa infila Joronen sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Pressione costante, atteggiamento giusto, tanto campo coperto e qualità da giocatore fatto e finito. Uno dei giovani da cui ripartire.
PAREDES (dall’80’ per Pellegrini) 6,5: Recupera un buon pallone in scivolata e si fa trovare più pronto rispetto alle ultime uscite. Passi avanti sul piano della condizione in attesa di ritrovarlo tra i titolari. Mette lo zampino sulla vittoria battendo il calcio d’angolo decisivo.
HERMOSO (dall’85’ per Soulè) sv: Questa volta nessuna sbavatura da segnalare.
JURIC – Terza gara in sette giorni e terzo risultato utile. Vittoria soffertissima e per certi versi immeritata per quanto visto in campo e per questo ancora più importante. I cambi della ripresa sono serviti a dare una scossa e questo può essere un suo merito. La gestione di Kone rischia invece di diventare un problema. Il miglior centrocampista in rosa meriterebbe forte un trattamento diverso. Su Pisilli c’è invece solo da fargli i complimenti.