(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle del match tra Como e Roma, valido per la sedicesima giornata di Serie A:
SVILAR 6 – Dopo un primo tempo sereno, si vede catapultare ogni tipo di conclusione nella ripresa da un Como aggressivo ed in palla. Sfortunato sulla deviazione di Gabrielloni che gli passa sotto le gambe. Non può salvare sempre lui la baracca.
CELIK 4,5 – Inguardabile da braccetto destro, ancora peggio quando passa a fare il laterale destro. Non gli riesce uno stop, figuriamoci le sortite offensive. Fadera da quella parte diventa uno spauracchio per tutti i 90 minuti. Da quando entra Mancini sembra più interessato a battibeccare con il vice-capitano che a concentrarsi sul gioco.
NDICKA 5 – L’equivoco comincia ad essere di natura tattica per lui. Se da braccetto ha dimostrato brillantezza e precisione col piede mancino, da marcatore puro al centro va sempre in difficoltà e lascia troppo spazio all’avversario di turno. Il gol-vittoria del Como ne è l’esempio specifico.
HERMOSO 4,5 – Neanche il gol segnato nel finale contro il Braga pare rinfrancarlo, perché lo spagnolo torna ad essere un oggetto misterioso. Quando perde anche i contrasti forti che sono pane per i suoi denti, diventa un centrale facilmente aggirabile anche da uno Strefezza qualsiasi. Inutile.
ABDULHAMID 5 – La favola dell’Europa league finisce in un batter d’occhio. Tocchi sbagliati, cross in curva e qualche guizzo che però non porta a nulla. Ritorno alla cruda realtà.
LE FEE 5 – Dribbling in area di rigore in uscita è da bollino rosso. Il calcio in testa ce l’ha e non si discute, ma da regista non ha i tempi corretti di circolazione palla. La tiene spesso troppo e questo non permette un giusto sviluppo della manovra. Era anche partito bene ma con il passare dei minuti gli prendono le misure.
KONE 5 – La sua partita dura 35’, poi un problema fisico lo limita per tutto il resto del match. Al piccolo trotto non può contribuire come al suo solito e nella ripresa sparisce proprio dal palcoscenico.
ANGELINO 5,5 – I suoi soliti cross tagliati che possono diventare pericolosi se solo ci fosse una punta, ma anche le consuete difficoltà senza il pallone tra i piedi. Strefezza e Van der Brempt sono brutte gatte da pelare, sopratutto quest’ultimo con una gamba completamente diversa dalla sua.
SAELEMAEKERS 5,5 – Colpi di tacco a parte, il suo unico squillo è il bel tiro al volo del primo tempo che lambisce il palo. Doveva essere molto più incisivo tra le linee ma finisce per limitarsi a giocate fini a se stesse. Anche in fase di cross può e deve far meglio.
EL SHAARAWY 5 – Fascia da capitano al braccio, pochissimo da segnalare sul suo tabellino. Un bel tocco ad innescare un contropiede dopo pochi minuti e un paio di giocate al limite dell’area del Como. Tiri dalle parti di Reina però non se ne contano.
DYBALA 5 – Il suo stato di forma è tutto concentrato nell’occasione che fallisce prima di uscire dal campo, sostituto da Soule, con il diagonale mancino che esce mestamente sul fondo. Il gol non arriva (solo 2 quest’anno) e per la stella della squadra non è il massimo. Per tirarsi fuori da questo guano serve per forza la sua qualità, ma di certo con un’altra verve.
-Subentrati-
dal 46′ DOVBYK 4 – La scusa del non essere servito a dovere dai compagni non regge più. Parafrasando Ivan Drago qualsiasi cosa colpisce lui la distrugge, qualsiasi cosa tocca lui la rovina.
dal 62′ MANCINI 5 – Entra proprio nel momento in cui il Como comincia a fare sul serio, finendo nel tritacarne e non dando troppo adito alla sua proverbiale cattiveria.
dal 62′ PISILLI 5 – Se con il Lecce era entrato in campo con grande spirito e concentrazione, oggi non si vede quasi mai, sbagliando 2-3 controlli comodi e dando l’idea di non aver capito l’approccio giusto.
dal 62′ PELLEGRINI 5 – Meritava di più su quell’inserimento, bloccato dalla trattenuta di Goldaniga al limite dell’area. Per il resto si vede raramente e tende a giocare palla sempre all’indietro.
dal 76′ SOULE’ 5 – Si presenta con una serpentina che costringe Cunha al giallo. Poi niente più, il solito caos e palloni giocati con la consueta timidezza.
ALL. RANIERI – Senza Hummels e Paredes è un’altra squadra e su questo purtroppo c’è poco da fare. Al netto delle assenze la Roma è tornata ad essere il brutto anatroccolo di una decina di giorni fa. Dopo il primo tempo saltano gambe e testa e nella ripresa il Como ha meritato la vittoria. Ora ci sono solo due punti di margine sulla zona retrocessione e la vicenda si fa seria. Con il Parma c’è un’altra sfida salvezza da non fallire.