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Roma-Lazio, RANIERI: “Pellegrini aveva una voglia matta di essere il capitano nel derby. Ora siamo una squadra”

Il derby è giallorosso. Allo Stadio Olimpico la Roma batte 2-0 la Lazio grazie ai gol di Pellegrini e Saelemaekers nella stracittadina valida per la 19esima giornata di campionato. Dopo la vittoria Claudio Ranieri ha parlato ai microfoni dei cronisti:

RANIERI A DAZN

Dove nasce l’idea di far giocare Pellegrini?
“Ieri mi è venuto a parlare e mi ha fatto capire che aveva una voglia matta di essere il capitano della Roma nel derby. Io non aspettavo altro, noi allenatori cerchiamo di stimolare i giocatori. Dopo il Milan gli ho detto che non era entrato bene. Ero convinto che oggi avrebbe fatto una grande partita, ha il gol nel sangue ed è un dei migliori centrocampisti italiani sotto questo aspetto”.

Ora tutti i giocatori verrano a chiederle di giocare…
“Non mi ha chiesto di giocare. Ho capito che la sua voglia era andata dove volevo io”.

La Roma sembra aver trovato un’identità tattica ben precisa.
“Sono d’accordo. Ora siamo squadra, ognuno sa ciò che deve fare. Dobbiamo continuare così. Il girone di andata non è stato bello e ora dobbiamo far vedere che ci siamo, che abbiamo passato la ‘nottata’. Ora dobbiamo far vedere un po’ di sole. Mi aspetto una grande partita a Bologna, sarebbe tremendo non ripetere la prestazione di oggi. Il risultato è figlio di molti episodi, ma noi dobbiamo lottare come fatto oggi”.

Come si avvicina lei al derby? Ghisolfi ha detto che spera che rimanga in panchina anche l’anno prossimo.
“Ha tagliato la testa al toro, così non gli chiedete più quale sarà il nuovo allenatore della Roma. Io sono disponibile a stare qui fino alla fine dell’anno, poi Dio vedrà. Il derby? L’allenatore deve fare da contro bilancio, se la squadra è scarica deve caricarla. I derby si caricano da soli, non serve l’allenatore. Cerco di far stare i ragazzi sereni e di poter dare tutto in campo”.

Cosa ha cambiato in queste partite?La cosa più facile e difficile nella ricostruzione?
“Mi chiamano sempre in situazioni problematiche quindi io metto l’elmetto e comincio a lavorare, cercando di infondere serenità e voglia di fare. Mi sembrava logico mettere dei campioni del mondo in squadra… Ho cercato di ridare fiducia e autostima, la qualità di questa squadra è altissima ma va infarinata con la voglia di arrivare al risultato”.

A partita finita ha detto a Baroni: ‘Mi dispiace per ciò che è successo nel finale’. Sei un esempio per tutti…
“Mi è dispiaciuto perché il derby era filato via serenamente e non dovevamo fare questa cosa qua”.

RANIERI IN CONFERENZA STAMPA

Com’è nato l’atteggiamento subito dopo decisivo?
“Alla squadra dico sempre che dobbiamo partire cercando di attaccare, di fare il nostro gioco e giocando in verticale, sono capitate quelle due occasioni che i ragazzi sono stati bravi a sfruttare”.

Com’è nata la scelta di Pellegrini?
“Con Lorenzo parlo spesso, poco ma spesso. Ieri parlando con lui ho capito che aveva una voglia matta di essere il capitano della Roma in questo derby e ho capito che era arrivato il momento giusto di metterlo dentro”.

Saelemaekers si aspettava potesse fare così tanto anche in quella posizione come esterno destro?
“Onestamente no, perché lo vedo più come alto a sinistro. Ma è un ragazzo disponibile, ha qualità e ha corsa. Ha fatto anche un grande lavoro difensivo perché davanti aveva un giocatore che quando allungava era difficile da tenere. Sono davvero contento della sua partita”.

Ha perso la voce…
“No, sono raffreddato”.

Lei ha vinto 5 derby su 5, ci deve essere un segreto.
“Non c’è nessun segreto, sono onesto. Cosa mi prendo i meriti? Ma senza giocatori dove vai? È come il cuoco: sono diventati tutti Masterchef ma se non hai la materia prima, cosa inventi? Sono loro, dico sempre che l’allenatore deve saper equilibrare la propria squadra. In partita come il derby non devi stare lì a caricare i ragazzi di tensione, di voglia di fare perché è già l’ambiente che ti porta a questo. Ho detto che la serenità è importante,  poi c’è da caricare ma al momento giusto”.

Prima della partita c’erano 15 punti di distacco, poi la partita ha mostrato che forse i valori non sono così lontani. Oggettivamente a che obiettivo si può puntare?
“Non lo so onestamente. Siamo ad una prima fase. Questi ragazzi hanno sofferto tanto nella prima parte del girone d’andata, adesso si stanno ritrovando. Questi sono tutti buoni giocatori, con buona qualità, anche quelli che non giocano mi mettono in difficoltà. Ormai ho scelto quel nucleo ma so che posso contare ora sull’uno e ora sull’altro perché sono tutti in una buona condizione fisica. Adesso dobbiamo continuare a fare la prestazione che stiamo facendo e poi tireremo la somma di quello che abbiamo fatto. Non dobbiamo pensare che abbiamo battuto la Lazio, che è una grande squadra e ci ha messo lì nel secondo tempo e io non volevo, devo essere contento perché la squadra è stata squadra, si sono aiutati l’uno con l’altro e sono rimasti sempre compatti. Abbiamo concesso dei cross ma lì siamo bravi. Sono contento della gara, mi piaceva di più la prima ora di gioco ma non si può ottenere tutto. Ripeto, la Lazio è una gran bella squadra”.

Tutti si fidano un po’ di più del compagno che hanno vicino, di chi è merito questo? Mancini, Hummels e Ndicka possono essere la base insieme a Svilar del futuro della Roma?
“Mi chiamano sempre quando ci sono queste situazioni, quando arrivo cerco di dare fiducia ai miei giocatori e poi la acquistano grazie alle prestazioni. Loro adesso sono tornati in fiducia e sanno fare queste cose, non l’hanno dimenticato. Il merito è loro, io li alleno e dico quello che devono fare e meno male che mi ascoltano. Dal primo giorno ho detto: ‘Io non vi conosco, siete 26 testi e voi dovete conoscere solo una persona. Cercate di farmi sbagliare il meno possibile altrimenti andiamo nei casini'”.

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