
Dopo il 2-1 dei giallorossi all’Olimpico, domani alle 18,45 la Roma sarà ospite dell’Athletic Club nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League. Alla vigilia della sfida Claudio Ranierie Paulo Dybala sono intervenuti in conferenza dalla sala stampa del San Mames.
LE PAROLE DI CLAUDIO RANIERI:
Quanto incidono i cambi nella partita?
“Un buon allenatore è quello che fa meno danni. Io lo dico sempre, la forza di un allenatore sono i propri giocatori. Ho la fortuna di avere giocatori forti che mi seguono. Sanno che se sbaglio lo faccio in buona fede, senza nessun’altro motivo se non quello di cercare di aiutarli al massimo delle mie possibilità. Poi ho 5 giocatori che meriterebbero di essere titolari e non giocano, ma capiscono, visto che ognuno di noi è un po’ permaloso, e lo fanno ognuno a modo suo. Nel corso di una partita ci sono tante partite al suo interno, e questi ragazzi mi permettono di aiutarli cambiando alcune cose. La mia fortuna è avere questi ragazzi a disposizione”.
Secondo lei è possibile rifare la partita dell’andata?
“Dentro una partita ci sono tante partite, una non è mai uguale ad un’altra. Con il pubblico dalla loro sono convinto che avranno una marcia in più. Noi dobbiamo essere bravi a fare il nostro gioco senza paura, cercando di attaccare e difendere come stiamo facendo ultimamente”.
Interviene nella domanda fatta a Dybala sul fatto che sia diventando un leader anche grazie a lui.
“È diventato leader in tutto e per tutto, perché leader significa sentirsi partecipi delle sorti di una squadra, e io ho leader che si sentono così. Tutto quello che fanno lo fanno per il bene della squadra e lui questo lo ha capito benissimo e lo sta portando avanti, come altri suoi compagni”.
Entrerete in campo per vincere o pensate al fatto che la Roma ha 2 risultati su 3?
“Dobbiamo entrare in campo e fare il nostro gioco sapendo che davanti abbiamo una squadra bella, tosta e compatta, che farà di tutto per vincere. Se entriamo in campo con l’idea che il pari vada bene l’andiamo a perdere. Già l’ho detto a loro, facciamo la nostra partita come siamo abituati a fare. Attacchiamo in 11 e difendiamo in 11, conosciamo i nostri pregi e i nostri difetti. Dobbiamo cercare di nascondere i nostri difetti il più possibile”.
La partita di domani sarà decisiva per il resto della stagione?
“Lo sapremo solo vivendo. io chiedo ai ragazzi di cancellare ogni volta la partita precedente, sia che si è vinta sia che si è persa. Quello che abbiamo fatto non macina più, è acqua passata. dobbiamo pensare alla partita di domani, poi passato domani ho già i video del Cagliari. Io ragiono così, non ricordo il risultato della partita di due giorni fa e non ricordo i giocatori, sono fatto così e chiedo alla squadra di fare questo. Non mi interessa se passiamo o no, se è il bivio o no. So che domani c’è una grossa partita, domenica anche. Quello che cerco di fare è cercare di tirare fuori il massimo da me stesso e dalla squadra”.
È orgoglioso di essere ancora qui a giocarsi una partita così importante?
“L’anno scorso sapevo di smettere, per cui andavo all’Olimpico o a San Siro salivo le scale dicendo che sarebbe stata l’ultima volta, quindi chi se lo aspettava di essere ancora qui a la cattedrale in Spagna. Sono orgoglioso e come ho detto quando smetterò andrò a vedere quello che non ha funzionato, perché conoscendomi non andrò a vedere le cose positive ma quello che avrò sbagliato, e saranno tante. Però è la vita, non mi pesa quello che ho sbagliato nè mi da alla testa quello che ho fatto giusto, metto tutto nel calderone. Sono fortunato perché alleno da molto tempo, stando con i giovani resti giovane e faccio il lavoro che amo. Non tanti possono di re di fare il lavoro che si sono scelti e che ha dato da vivere a me e alla mia famiglia. Sono contento”.
La Roma ha subito tanto da palla inattiva. Pensa si debba cambiare qualcosa?
“Non si può cambiare dall’oggi al domani, anche se ho fatto sia la difesa a uomo che a zona. Quando parlavo di nascondere i nostri difetti mi riferivo a questo, contro una squadra che fa dei calci di punizione il suo fiore all’occhiello”.
Interviene sulla domanda a Dybala sul suo miglioramento a livello fisico.
“Ho la fortuna di avere uno staff fantastico, io sono solo la punta dell’iceberg. Dietro di me c’è un nucleo di persone che lavora giorno e notte per far stare bene i giocatori come Paulo. Ho un fruppo di persone che si relaziona con me e con il quale studiamo giorno e notte per capire che tipo di riposo dare ai giocatori, è tutto un insieme di cose che permette ai giocatori di cercare di infortunarsi il meno possibile. Se non ricordo male subito dopo che dissi che siamo la squadra con meno infortuni si è fatto male Celik, ed è un guaio. È il calcio, quando giochi tanto rischi di avere piccoli guai. Mi auguro siano solo piccole interruzioni e non ci sia mai nulla di serio”.
Come mai Saelemaekers non parte più titolare?
“Come non giocava Hummels non gioca lui. Ce ne ho tanti, giocano bene, se un po’ riposa qualcuno no nsuccede nulla. Quando è antrato poi ha fatto bene, assist o gol, per cui sono contento e va bene così”.
Che ricordo ha dell’ambiente al San Mames? Quale sarà la chiave della partita domani?
“Una grande tifoseria, lo stadio è uina meraviglia. Complimenti perché è stupendo. La chiave non lo so, spero che sia italiana. Giocheremo contro una grande squadra, che gioca in modo veloce e diretto. Non è la classica squadra spagnola, che tiene palla. Sappiamo quali sono i loro punti forti e come affrontarli. Vediamo cosa sucede domani”.
LE PAROLE DI PAULO DYBALA:
Stai diventando un leader carismatico. C’entra Ranieri?
“Sicuramente sì, con la sua esperienza e i giocatori che ha avuto mi ha trasmesso questa fiducia di poter parlare anche con la mia esperienza con i miei compagni, soprattutto con i più giovani per cercare di aiutarli. In campo do il massimo e dentro lo spogliatoio cerco di aiutare, non sono uno che si arrabbia ma cerco di dare fiducia ai compagni”.
Domani può essere il giorno giusto per festeggiare i 200 gol?
“Spero. Sarebbe bellissimo raggiungere questa quota, ma l’importante è che se succede sia per passare il turno. I gol sono belli ma la cosa più importante è tornare a Roma con il passaggio del turno”.
Oltre Budapest non hai mai segnato in trasferta in Europa. La convocazione in nazionale ti dà una spinta in più?
“Non ci avevo fatto caso a questa cosa, nom leggo i giornali. L’importante domani è che torniamo a Roma col passaggio del turno. Essendo un attaccante uno vuole aiutare la squadra segnando e facendo assist, ma in queste partite importanti bisogna lasciare fuori l’egoismo e pensare alla squadra. Per la nazionale ancora non è uscita la lista, ma per noi argentini stare nella nostra terra con quella maglia è qualcosa di unico e spero di poter andare”.
Qual è il segreto del miglioramento della tua tenuta fisica?
“Se lo dico non è più un segreto, e sappi che rimarrà tale. Stiamo lavorando bene, sto cercando di trovare la cura. In alcune cose mi è andata bene, in altre no. Spero di continuare così, il lavoro che sto facendo mi fa sentire comodo e mi fa sentire bene. Stiamo facendo alcune cose ma non le dico”.
Tu, Paredes e Soulé vi sentite un punto di riferimento come gruppo nello spogliatoio?
“No, penso che essendo argentini ci conosciamo da tanto tempo, condividiamo tante cose e abbiamo tante somiglianze. Penso che ci sono tanti punti di riferimento in questo gruppo, tanti giocatori di esperienza che hanno giocato in grandi club e vinto trofri importanti. In più gente che è qua da tanto. Credo ci sia un gruppo molto bello che ha trovato equilibrio in tanti aspetti. Anche chi gioca meno, come ha detto il mister. Non ci sono momenti di tensione tra noi. In allenamento diamo tutto senza darci voti tra noi, che non serve a niente. Ognuno di noi nel suo modo da un contributo molto importante che fa la differenza nei momenti difficili”.
Che partita ti aspetti? Percentuale di passaggio del turno per la Roma?
“Credo sia un 50-50. Per noi è come se la partita fosse finita 0-0, senza pensare al vantaggio che abbiamo, perché potrebbe ritorcerci contro. Per qunto riguarda l’ambiente lo stadio sarà molto bello da vedere, mi hanno parlato di questa tifoseria. Però lo vederemo nei primi minuti perché poi ci concentreremo sulla partita. Se non lo facciamo con i loro giocatori veloci potemo pagarla cara”.
Cosa conosci del San Mames?
“È la prima volta che vengo qui. Le cose che so me le hanno raccontante, alcuni colleghi me ne hanno parlato molto bene. Sono molto cuirioso di giocare e vedere la tifoseria. Dobbiamo concentrarci bene perché se ci mettiamo a guardare cosa c’è in giro la pagheremo”.
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