
(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle di Roma-Juventus, dopo la sfida valida per la 31.a giornata di Serie A:
SVILAR 7 – La zampata sul colpo di testa nel primo tempo di Nico Gonzalez, con pallone mandato miracolosamente sulla traversa, è la conferma dei suoi prodigiosi riflessi. Il destro al volo di Locatelli lo beffa invece incolpevolmente. Per il resto una sicurezza conclamata.
MANCINI 6,5 – In una partita movimentata e molto difensiva da parte della Roma, il capitano di serata passa dal fare il braccetto al centrale puro, con una certezza generale: sa limitare le qualità di Yildiz, uno dei calciatori più pericolosi fra i bianconeri.
HUMMELS 6 – La prima gara dopo l’addio dichiarato al calcio a fine stagione è massiccia e attenta, visto che limita il più possibile un dinamico Vlahovic. Paga il gol subito lasciando il campo dopo 45′ per un assetto più offensivo.
NDICKA 7 – Continua il momento brillante dell’ivoriano, quasi esaltato quando c’è da duellare con pesi massimi come Vlahovic o Kolo Muani. Gestisce la sua posizione con grande attenzione e cattiveria, ogni pallone scomodo in area romanista è suo.
CELIK 6 – La scelta di mandarlo in campo da esterno di centrocampo sorprende, per l’utilizzo di Hummels e per le sue limitate capacità offensiva. Tutto sommato si disimpegna bene fino a quando gambe e fiato lo sostengono. Bene anche da terzino nella difesa e 4 nella ripresa.
CRISTANTE 5,5 – Sicuramente in buona condizione dal punto di vista fisico, bravo nel buttarsi negli spazi e accompagnare l’azione. Peccato che sull’assist di Dovbyk si fa murare da Kalulu con tutta la porta a disposizione. Ingenuo anche in occasione dell’ ammonizione rimediata.
KONE 5,5 – A volte troppo lento nel far circolare la palla, a volte poco lucido sulla trequarti. Con Thuram di fronte non è facile metterla sul fisico e per questo non riesce ad incidere nel suo fondamentale migliore. Alti e bassi.
ANGELINO 5,5 – La benzina è finita dopo una lunghissima cavalcata a livelli stratosferici. Meno incisivo quando scende e più “sporco” anche nelle giocate tecniche. Il problema è che la sua alternativa non convince Ranieri.
SOULE’ 6 – Qualche buon calcio d’angolo battuto, due cross tagliati che potevano portare a qualcosa di più, ma la sensazione che manchi sempre qualcosa per far male all’avversario. Ha sempre un paio di uomini addosso e non è facile ricucirsi lo spazio necessario per andare verso la porta. Quando parte in contropiede deve però fare meglio.
EL SHAARAWY 6 – Non perfetto nelle scalate in occasione del primo gol, si ritrova in un ruolo che non ricopriva da tempo, ovvero dietro la punta. Meglio nella ripresa da esterno del 4/4/2, però sempre con quel pizzico di ruggine nell’uno contro uno. Peccato per quel palo preso nel primo tempo su assist di Soulè, con un bel colpo di testa, non proprio la sua specialità.
DOVBYK 6,5 – Questa volta esattamente all’opposto di quello a cui aveva abituato, ovvero molto meglio nel gioco associativo che nella fase conclusiva. Non arriva quasi mai a colpire dalle parti di Di Gregorio ma sforna un paio di ottimi assist e determina anche il gioco con sponde interessanti. Con Shomurodov al fianco c’è sempre la sensazione che possa esprimersi meglio.
-Subentrati-
dal 46′ SHOMURODOV 7 – Pronti, via e l’uzbeko butta subito in porta il comodo pallone del pareggio, dando a Ranieri il merito di averlo gettato nel momento giusto nella mischia.
dal 61′ PAREDES 6 – Colpevolmente inserito tardi, in una partita dove a parte i muscoli serviva anche la qualità del suo palleggio. Tenta di proporre qualcosa, ma
dal 61′ GOURNA-DOUATH 5,5 – Giocatore ancora tutto da scoprire, forse acerbo, che torna in campo dopo tanta panchina e alterna qualche buon pallone recuperato a movimenti non troppo brillanti. Strano che Ranieri lo preferisca a Pisilli o Baldanzi in corsa.
dal 72′ NELSSON 6,5 – Ancora una volta tosto ed attento sull’out di destra. In marcatura è sempre attento, nel giro-palla se la cava.
dal 85′ BALDANZI S.V. – Non riesce ad esplodere la sua vivacità, semplicemente per motivi di tempo.
ALL. RANIERI – La formazione iniziale lascia molto perplessi e la Juve ne approfitta, dominando nei primi minuti. È però bravissimo nel cambiare le carte in tavola dopo l’intervallo, cambiando modulo e atteggiamento. Obiettivo non perdere centrato, c’è però il rischio che il discorso quarto posto possa essere sempre più lontano.