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DA ZERO A DIECI Top e flop della nostra Serie A

Da zero a dieci

Nuovo nome per la rubrica prima conosciuta con il nome “Il pagellone di Rocky e Apollo”. Variazione nel nome ma non nella sostanza per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio dell’ultimo week-end calcistico, tra top e flop.

Tifosi Verona

VOTO 0 Al CORO DEI TIFOSI VERONESI CONTRO PIERMARIO MOROSINI:

Difficile racchiudere in un semplice zero lo sdegno e lo schifo verso un cumulo di imbecilli scappati dalla scuole e capaci di inneggiare cori contro la memoria di un ragazzo scomparso a soli 26 anni su un campo di calcio meno di un anno fa. Sottoscriviamo in pieno le parole del Ct della nazionale Cesare Prandelli: “C’è indignazione e imbarazzo nel commentare i fatti di Verona e i cori dei tifosi ospiti contro Morosini: i deficienti vanno isolati”. Aggiungiamo solo che l’essere deficienti implica avere un cervello e lo sparuto numero di tifosi protagonisti dello scempio sembra proprio esserne sprovvisto, con gravi danni al buonsenso. Homo erectus (Aspetti sociali). 


Romero

VOTO 1 ROMERO:

Dopo il picco toccato al Bentegodi di Verona il portiere argentino impicca la seconda partita stagionale al povero Ferrara, regalando espulsione e rigore ai padroni di casa, tramite un goffo intervento in uscita ai danni di Biabiany; restando onesti c’è da dire però che il rigore è netto, ma al tempo stesso l’espulsione è eccessiva (Peruzzo non userà infatti, lo stesse metro di giudizio sull’intervento di Mirante a Eder, estraendo solo il giallo per l’estremo ducale). Tutto ciò non giustifica il reiterato fallimento dell’estremo doriano che invitiamo a darsi una bella svegliata. Fuori orario.

 

 

Palermo

VOTO 2 PALERMO-TORINO:

Lo spot del calcio italiano attuale, non tanto per i granata sempre ben messi in campo da mister Ventura sopratutto in esterna, ma per i rosanero incapaci di offendere in maniera importante se si spegne l’estro del solo Fabrizio Miccoli. In questo senso, saltano subito agli occhi le due chiare occasioni fallite da Ilicic con il destro, piede che il calciatore sloveno usa a questo punto solo per salire le scale. C’è chi le scende e chi le sale…

 

 

Carmine Russo

VOTO 3 RUSSO DI NOLA:

L’arbitro campano dimostrata per l’ennesima volta la sua inadeguatezza nel dirigere match di Serie A. In verità non sbaglia molto e tiene saldo tra le sue mani il match per per gran parte dello stesso. Peccato però che come ogni volta, una sua svista determina gli esiti della sfida: il rigore negato al Catania per un netto fallo in area su Gomez, è difficile da non fischiare data la sua solarità.Vista l’età (36 anni), solo l’ennesimo episodio da segnare sull’agenda nera del fischietto avellinese, sicuramente già proiettato verso altre sviste ed errori. Mediocre.

 

 

Allegri

VOTO 4 ALLEGRI E IL MILAN:

Continua la caduta libera emulando Felix Baumgartner dei rossoneri guidati da uno stralunato e sorprendentemente spaesato Max Allegri. C’è l’attenuante d’obbligo di una campagna acquisti al ribasso e improntata allo smantellamento, ma un pugno duro e più deciso dovrebbe almeno serrare i ranghi e riportare la squadra su binari giusti. I sette punti in classifica cominciano ad essere un problema e tra scricchioli, mugugni e ritiri obbligati la panchina dell’allenatore toscano si fa sempre più traballante. Appeso ad un filo.

 

 

Ciro Ferrara

VOTO 5 SAMPDORIA:

La Samp incombe nella terza sconfitta di fila, rientrando a pieno regime nei ritmi più adatti alla squadra blucerchiata. Il bell’inzio di campionato è stato bruciato in maniera sbrigativa, appena chiusa la problematica penalizzazione. La mano di Ferrara sta facendo effetto sì, ma al contrario: l’avvio ottimo e il proseguo stentato è già stato messo in mostra nella sua guida Juventina. Confidiamo nel partenopeo, perchè non commetta lo stesso imperdonabile errore. Troppo buono.

 

 

Tifosi Cagliari

VOTO 6 CAGLIARI:

Anche se ancora siamo lontani dall’avere uno stadio definitivo, una spinta se pur minima del pubblico rossoblu, permette agli uomini di Pulga e Lopez di ottenere la prima vittoria casalinga. Se Cellino, pensasse definitivamente più alla squadra che alle sue manie di protagonismo, la compagine isolana otterrebbe una comoda salvezza evitando di diventare la barzelletta del nostro calcio. Iniezione di fiducia.

 

 

Pato

VOTO 7 PATO:

Nel de profundis milanista il suo ingresso in campo rappresenta l’unica nota lieta di una serata per il resto sciagurata. E’ solo al 50% della condizione, ma è l’unico in grado di poter salvare la panchina di Allegri, da un futuro quasi segnato. Riacquisita a pieno la forma può essere il vero valore aggiunto rossonero per tornare nei posti di vertice di questa Serie A. Donald Duck.

 

 

Vladimir Petkovic

VOTO 8 PETKOVIC:

La Lazio dell’allenatore jugoslavo regala successi e spettacolo ai propri tifosi candidandosi prepotentemente per un posto nella prossima Champions League. Il tre a due contro il Milan sancito dai gol messi a segno da Hernanes, Candreva e Klose, poteva anche essere più largo ma complice il calo fisico dei biancocelesti e la prova d’orgoglio del Milan, nell’ultima parte di gara la Lazio ha rischiato e ballato un pò troppo. Decisivo il carattere e la personalità del tecnico. Uomo in più.

 

 

Cassano esulta dopo il 4° gol

VOTO 9 CASSANO:

Non convocato da Prandelli per la doppia sfida contro Armenia e Danimarca, il fantantonio nazionale risponde al tecnico azzurro, dando clamorosamente il la, alla vittoria della squadra guidata da Stramaccioni, determinando il vantaggio dell’Inter con un preciso colpo di testa su invito di Cambiasso. Vittoria poi suggellata dalla bella rete di un redivivo Palacio per il 2-0, finale. Il voto è alto, ma guardandosi indietro aumentano sempre di più i rimpianti per una carriera che poteva e doveva essere decisamente più brillante. Talento sprecato.

 

 

Paul Pogba

VOTO 10 PAUL POGBA:

Il calciatore francese, strappato a costo zero nel corso della passata sessione di mercato al Manchester United, per le ire funeste di Sir Alex Ferguson, ripaga nella migliore maniera la corte e la fiducia bianconera. Il gol che chiude la sfida con il Napoli, con un gran sinistro al volo da fuori area (vedi Nedved in Roma-Juventus 1-4, 2005-2006), è una perla rara impreziosita dall’età del giocatore: il centrocampista di origine guineana ha infatti, appena 19 anni. Se il buon giorno si vede dal mattino, abbiamo di fronte un classe 1993 di sicuro avvenire. Junior Vieira.

 

 

 

Rocky e Apollo

 

 


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