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IL ROMANISTA. E domani guiderà gli Azzurri. Con Osvaldo

De Rossi

(F.Bovaio) Domani sarà una bella serata all’Olimpico. L’Italia giocherà in amichevole contro l’Uruguay per festeggiare i centocinquanta anni della sua unità e migliaia di ragazzini delle scuole calcio romane saranno sugli spalti per salutarla ed applaudirla. Come loro, ormai tanti anni fa, anche il bambino Daniele De Rossi sognava di arrivare un giorno a vestire l’azzurro della Nazionale dopo aver sfondato nella Roma e oggi che quel sogno è diventato una consolidata realtà chissà cosa penserà nel rivolgere lo sguardo e il saluto a tutti quei bambini che vogliono emularlo. Per rendergli la serata più bella Prandelli aveva pensato di dargli la fascia di capitano. Un gesto gentile da parte del ct, sempre sensibile a queste cose e un grande onore per Daniele, che dall’alto delle sue sessantanove partite in nazionale è uno dei veterani del gruppo. Ma l’idea ancora non è certezza, perché domani sera il vero capitano di questa nazionale, Gigi Buffon, eguaglierà le 112 presenze in azzurro di un suo grande predecessore, Dino Zoff. Dunque la fascia potrebbe restare sul suo braccio. Entrambi campioni del mondo, entrambi amati non solo dalle rispettive tifoserie, ma un po’ da quelle di tutta Italia, Buffon e Zoff sono stati senza dubbio due pilastri della storia azzurra.

Per De Rossi, in ogni caso, ci sarà tempo per indossare la fascia di capitano, anche perché i numeri sono comunque dalla sua parte, visto che con la gara di stasera raggiungerà le 70 presenze in azzurro eguagliando quelle di un certo Sandro Mazzola. Numeri importanti ben noti a Prandelli, che lo ha schierato in 12 delle sue 16 partite da Ct (11 volte titolare, 1 da subentrato), ma che non esitò a lasciarlo a casa per punirlo dopo la gomitata in Shakhtar Donetsk-Roma dell’anno scorso che gli costò l’espulsione e la squalifica. Un episodio ormai metabolizzato che non ha affatto intaccato la loro stima reciproca e quella che tutto il gruppo azzurro ha nei confronti di De Rossi, uno dei veterani di questa nazionale bella, giovane e spesso sbarazzina. L’altra sera, ad esempio, ha approfittato delle ore di libertà concesse dal ct per portare una quindicina dei suoi compagni a cena a Trastevere, dove ha davvero fatto gli onori di casa, da romano e romanista qual è. Accanto, stavolta in campo, potrebbe trovarsi anche il suo attuale compagno giallorosso Osvaldo, che stando alle voci della vigilia dovrebbe essere schierato per la prima volta titolare da Prandelli dopo lo spezzone di partita disputato lo scorso ottobre a Pescara contro l’Irlanda del Nord, nel giorno del suo esordio in azzurro. Se così fosse i tifosi della Roma avrebbero un ulteriore motivo per recarsi allo stadio, nel quale troverebbero un’Italia con due giocatori giallorossi in campo, un ex allenatore della Roma in panchina e senza alcun laziale. Osvaldo ha già rimpinguato il consistente gruppo degli oriundi romanisti in azzurronel quale, tra gli altri, troviamo nomi importanti del calcio mondiale come Guaita, Angelillo, Ghiggia, Sormani e Da Costa.

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