(A. Pugliese) – «Anche dentro risultati brutti, qualche scintilla per guardare al futuro in modo diverso si accende». Nello scenario apocalittico di Parma, Walter Sabatini cerca ancore di salvataggio. Quelle emerse al Tardini, comunque, lasciano intravedere spiragli di luce incoraggianti, per quanto nella situazione attuale della Roma parlare di coraggio sembri quantomeno paradossale. Quella più luminosa, però, è proprio Erik Lamela, l’uomo doc di Sabatini,che si è scrollato di dosso tutte le insicurezze e sta mettendo in mostra l’immenso talento.
Metamorfosi «L’esplosione di Lamela? È un segnale chiaro che pochi hanno colto — dice Zibì Boniek, fresco presidente della Federcalcio polacca —. È la dimostrazione che se con Zeman uno tira dritto e lo segue, fa il salto di qualità. Ora Lamela è un giocatore». Già, ed infatti il salto l’argentino l’ha fatto proprio grazie alle indicazioni del boemo: niente più palla spalle alla porta, tagli continui verso l’interno, maggiore forza mentale e consapevolezza dei propri mezzi. Lamela è l’esempio più classico di quello che ha detto Totti nel post-gara di Parma: «Possiamo uscire da questo momento solo seguendo Zeman». Dopo le critiche estive, Lamela l’ha fatto e ora ne raccoglie i frutti.[…]
L’altra bella storia uscita dal pantano di Parma è quella di Mauro Goicoechea, il portiere uruguaiano voluto da Zeman in extremis (è arrivato l’ultimo giorno di mercato) e che dopo tanta panchina (per l’infortunio di Lobont), mercoledì ha fatto il suo esordio in Italia. E che esordio verrebbe da dire, viste le due parate su Belfodil (la prima dopo 45 secondi della ripresa, la seconda sull’azione del 3-1 emiliano) e il colpo di reni su Rosi. E se domenica fosse ancora in campo? Sarebbe una sorpresa, anche se a metà.
Verso il Palermo Stekelenburg, infatti, mercoledì è stato costretto a lasciare il campo per una botta al polpaccio. Niente di problematico a livello muscolare, ma anche ieri (ovviamente) l’olandese non si è allenato. La sua presenza contro il Palermo è ancora in dubbio, bisognerà vedere come verrà smaltito il dolore nelle prossime ore. Ma nel caso in cui Stek non ce la faccia, ecco che la carta di riserva non mette più paura come prima: Goicoechea, infatti, in soli 45 minuti ha guadagnato consensi, dimostrandosi portiere reattivo, bravo con i piedi e soprattutto capace di giocare «fuori dalla porta», uno dei difetti cronici — ad esempio — di Stek. In caso di impiego domenica sera, quindi, Goicoechea ha la grande chance da giocarsi ad occhi aperti. […]