(A.F.Ferrari) Prima «the king of Rome is not dead» (il re di Roma non è morto) ora «the rainbow after the storm» (l’arcobaleno dopo la tempesta). Il telecronista nordirlandese di Al Jazeera, Richard Whittle, ha colpito ancora. Durante la partita contro il Palermo ha infatti definito così Francesco Totti e la sua splendida prestazione contro i rosanero. Domenica sera lei era nella Capitale per raccontare Roma-Palermo e parlando di Totti, ha commentato: «È l’arcobaleno dopo la tempesta».
Come le è venuto in mente?
Beh… (ride, ndr). La Roma veniva da due sconfitte e molte polemiche, quindi visti la prestazione e il gol di Totti mi è venuto in mente di dire così. All’intervallo, parlando di Francesco, ho anche detto che sembra un giocatore di un’altra epoca. Saranno stati la maglietta con le maniche lunghe o i calzettoni più corti ma ho avuto quella sensazione… Totti sembra più un giocatore di calcio che un modello, come sono invece i calciatori di oggi…
La prestazione di Totti contro il Palermo è sotto gli occhi di tutti.
Sì, è stato incredibile. Sembra ringiovanito. Corre da tutte le parti, dispensa palloni, fa gol… Un fenomeno!
Prima della partita cosa si aspettava? Una vittoria o un’altra delusione?
Sinceramente mi aspettavo la vittoria della Roma. Le delusioni sono arrivate dalle partite contro l’Udinese e il Parma dove pensavo che la Roma potesse vincere. Domenica sera ho visto la squadra giallorossa dimostrarsi nettamente più forte dell’avversario. La Roma ha giocato molto meglio delle partite precedenti. Ha giocato molto più compatta anche grazie a Burdisso e a Bradley, che a me piace moltissimo. Senza parlare dei tre attaccanti: Totti, Lamela e Osvaldo sono stati devastanti.
Ormai lei è diventato “famoso” per le definizioni su Totti. Una su Lamela?
Lo definirei un principino, un piccolo principe.
Osvaldo?
Lui, invece, mi fa venire in mente un’altra carica nobiliare: il Duca. Perché? Perché è più robusto, è un lottatore.
Totti resta sempre il Re?
Certo. Domenica in telecronaca ho detto: «He is still the king» (Lui è ancora il re, ndr). E non sono l’unico a pensarla così. Oggi (ieri, ndr) in molti su Twitter mi hanno scritto tante lodi sul Capitano.
Oltre a Totti, qual è il giocatore della Roma che apprezza di più?
Florenzi mi piace molto. Perché corre sempre, mantiene la posizione e quando sbaglia rimedia subito, segno che è molto concentrato. Molto professionale.
Come giudica invece le prestazioni della difesa giallorossa in questo inizio di stagione?
Dare un giudizio sul reparto arretrato non è facile, perché è completamente nuovo. Sono pochi i difensori della Roma che hanno giocato tante partite in Serie A. Però piano piano faranno bene.
Dove colloca la Roma in questo campionato? Può lottare per un posto in Champions League?
La squadra giallorossa è sicuramente tra le prime tre squadre italiane. Pratica un calcio fantastico. Anche contro il Parma, su quel campo che era impraticabile, ha provato a giocare. La Roma può e deve lottare per la Champions League, perché ha una rosa all’altezza. Poi ha in panchina un allenatore come Zeman che è bravissimo. In tutti questi anni il Boemo non ha mai cambiato le sue idee, il suo modo di far giocare le sue squadre. Ovviamente ha bisogno di tempo anche perché non è facile, visto che la squadra è piena di giovani e nuovi giocatori.
All’estero cosa dicono della Roma? Come la considerano?
La Roma piace molto fuori dall’Italia perché è spettacolare. Alla gente piace il suo gioco offensivo, che è diverso rispetto a quello delle altre squadre italiane, che sono più chiuse.
Quindi è molto seguita?
Gli ascolti sono ottimi specialmente in Asia e Nord America. I giallorossi sono seguiti comunque, attraverso Al Jazeera, anche nei Paesi arabi. Come la Libia. Lì i giallorossi hanno tantissimi tifosi, come d’altronde ne hanno molti sparsi per il mondo. Anche perché Roma è una città spendida, conosciuta ovunque.
Per il derby sarà all’Olimpico?
Sì, farò la partita per Al Jazeera. Non vedo l’ora.