(A.Ghiacci) – Ventisei acquisti e ventiquattro cessioni. Un mercato che da anni non era così movimentato. E’ accaduto in casa della Roma dall’avvento della nuova proprietà: rinnovamento quasi totale della rosa, un progetto tecnico già andato a farsi benedire, un altro appena partito. La Roma oggi ha l’età media tra le più basse di serie A, perché l’idea parte proprio da qui: un gruppo giovane che possa avere un futuro, giocatori da valorizzare, un club che possa autofinanziarsi attraverso le operazioni di mercato, i conti che presto possano essere considerati idonei dal prossimo regime di fair play finanziario.
CAMBIO – La prima stagione del nuovo corso ha segnato l’esclusione da una competizione europea dopo ben quindici anni. I tifosi non hanno permesso che si continuasse con il calcio alla catalana e la Roma ha puntato su Zeman. Anche stavolta, dopo che a gennaio sono stati formalizzati gli acquisti di Marquinho e Nico Lopez, la Roma ha ripreso l’elenco dell’organico e lo ha trasformato. Rivedendo anche moltissime delle scelte fatte solo un anno prima. L’estate scorsa infatti i nuovi acquisti sono stati dodici e le cessioni ben sedici. Finora la squadra attuale è costata oltre 100 milioni di euro. Se non è rivoluzione questa…
LINEA – Il piano di rinnovamento è stato quasi completato. Ora i dirigenti e la proprietà, compreso il socio di minoranza Unicredit, aspettano che tanto lavoro si traduca in risultati apprezzabili. Dopo non aver posto obiettivi il primo anno, stavolta a Zeman e i suoi è stata chiesta la qualificazione in Champions, o almeno in Europa League. La Roma tutta nuova si appresta a vivere l’impegno del derby come partita che può cambiare il corso della stagione: non avendo altri impegni oltre al campionato il derby assume valore doppio e la vittoria darebbe una spinta emotiva a tutto l’ambiente. In attesa che a gennaio la rosa giallorossa possa essere ancora ritoccata. Stavolta, forse, con qualche cessione eccellente.