E Pierino Prati, ex attaccante giallorosso, autore del gol decisivo in un Roma-Lazio del ’74/’75, ha rilasciato alcune dichiarazioni inerenti al derby in programma domenica alle 15:00
Cosa si prova a segnare un gol decisivo nel derby di Roma?
“E’ stata una grande emozione, portavo la maglia numero 9, feci il gol sotto la curva sud, mi ricordo bene quel momento. Chi ha la fortuna di vincere i derby non può certo dimenticarli”.
Cosa vi diceva il barone prima di una partita così importante?
“A Roma l’ho avuto per 4 anni e mezzo. Lo conoscevo molto bene, dava l’impressione di non essere mai teso, voleva giocatori pensanti ed otteneva grandi risultati. Questo grazie anche agli allenamenti che avevano tanta tecnica di base; riusciva a creare un giocatore dal nulla”.
I tuoi gol erano spesso decisivi, mai banali, un po’ come Batistuta.
“Lui fisicamente era più forte. A me piaceva fare le acrobazie, soprattutto quando giocavo nella primavera e nessuno ti diceva cosa dovevi fare, mi piacevano le rovesciate. Da professionista è diventata di conseguenza una mia qualità e lì devo ringraziare Liedholm che mi ha fatto crescere e fin dal settore giovanile ha fatto uscire le mie potenzialità”.
Quando sei approdato alla Roma venivi da un periodo difficile a livello fisico.
“La pubalgia mi dava fastidio, ma riuscii a segnare comunque 9 gol nella prima stagione, nella seconda stagione andai molto meglio credo con 22 gol”.
Hai messo la firma anche in Milan Atalanta finita 9-3, la partita con piu gol in assoluto nel campionato italiano.
“E’ vero ricordo che i gol non c’ entravano nemmeno nel tabellone”.
Cosa si aspetta riguardo al derby di Domenica?
“Zeman lo stimo molto perchè fa segnare tutti, la Roma è una grande squadra deve solo trovare equilibrio quando non ha la palla, in serie A si pagano le pecche difensive, la Roma è più quotata della Lazio perché è quella che crea più volume di gioco in Italia. La lazio ha qualche problema e la Roma secondo me ha qualcosa in più.
E’ giusto puntare su così tanti giovani in una squadra?
“Se sono supportati da compagni con più esperienza si possono ottenere risultati in tempi più brevi e aiutarli a crescere prima, dopo parecchie partite si vede la personalità del giocatore. Guardate El Sharaawy: ora è un leader, l’anno scorso non giocava quasi mai e quest’ anno ha dimostrato di avere personalità”.
La Roma ha anche difensori giovani come Marquinhos.
“Con una certa personalità ci vuole poco ad esplodere bisogna solo che giochi con continuità, ovviamente se il tuo compagno di reparto ti aiuta è più facile”.
Secondo Zeman i 3 più grandi giocatori italiani sono Baggio, Rivera e Totti, per te quale dei tre è il più forte?
“Ha ragione Zeman, sono i giocatori che hanno fatto vedere le cose migliori in assoluto, dico Rivera perchè anche quando giocavo con lui mi intimidiva per quanto lo ammiravo. Tutti e tre hanno scritto la storia del calcio italiano, la Roma è fortunata perche Totti giocherà fino a 40 anni”.
Sei un milanese che ha vissuto a Roma, cosa hai apprezzato della tua esperienza e cosa, invece, non ti è piaciuto?
“In quel momento la Roma non aspirava a vincere come è successo poi anni dopo, la gara più importante era solo il derby. Sono stati comunque 5 anni bellissimi, soprattutto grazie ai tifosi; ho avuto un rapporto più caldo con loro che con i milanisti, questo perchè i sostenitori della Roma sono molto attaccati alla loro squadra”.
Fonte: CentroSuonoSport