I derby è bellissimo vincerli, ma anche non perderli a volte può essere un segnale molto positivo. La Roma Primavera è riuscita a trovare il gol del 2-2 finale contro la Lazio a Formello solo a tre minuti dal termine del tempo regolamentare, grazie a Lucca. Sì, proprio il brasiliano, sino a quel momento da 4 in pagella senza appello. Una prestazione abulica, mai un sussulto, mai uno scossone, poi quando sembrava tutto perso è stato proprio lui ad evitare una sconfitta pesante sia per la classifica sia per il morale dei ragazzi di Alberto De Rossi. Nessuna insufficienza per loro, bravi nel riuscire a rialzare la testa nel momento di maggiore difficoltà. Questi i giudizi:
Marchegiani 6: gli esordi a sorpresa devono essere tipici del cognome. Papà Luca subentrò a freddo nel Mondiale Usa ’94 per prendere il posto dell’espulso Pagliuca, lui si ritrova catapultato tra i pali della Primavera della Roma complici l’impegno di Svedkauskas e l’influenza di Zonfrilli. Un po’ timido nelle uscite, viene battuto incolpevolmente da Rosato sul pareggio, mentre sul colpo di testa di Serpieri forse avrebbe potuto tentare un’uscita. Tiene in corsa la squadra con un ottimo intervento sull’insidioso tiro di Lombardi
Somma 6: De Rossi lo riposiziona terzino, ruolo a cui si sta abituando, ma stavolta l’avversario è Rozzi, con Insigne jr. l’attaccante esterno più forte del girone. Il duello tra i due finisce sostanzialmente pari. Tosto nei contrasti, sempre concentrato, concede qualcosa lottando però fino alla fine. Decisivo il suo colpo di testa nell’azione del vantaggio romanista.
Rosato 6: a dir poco sfortunato nell’occasione del pareggio. Combatte come un leone, centralmente la Roma è imperforabile. Uncina un passaggio filtrante in spaccata che avrebbe spalancato la porta a Tira, respinge con solidità le folate laziali. Colpevole, come tutto il reparto, nella mischia del vantaggio avversario e, a volte, rischia un po’ nei disimpegni.
Carboni 6,5: concreto e pulito, lascia a Rosato il duello con Tira per occuparsi di tutti gli inserimenti dei centrocampisti. Non sbaglia nulla e, quando esce Matteo Ricci, diventa il playmaker della squadra nonostante la posizione arretrata. Insuperabile.
Yamnaine 6: finalmente una prova convincente per il francese, tanta sostanza in una partita in cui la sua grinta serviva davvero. Le sue discese scendono al minimo, ma quando avanza mette in difficoltà Ilari.
Lucca 6: sufficienza ripresa per i capelli, come il derby. Il brasiliano è inguardabile per ottantasei minuti, qualità zero e sul piano della corsa forse è anche più lento di Tachtsidis. De Rossi lo sposta davanti alla difesa all’uscita di Ricci, ma lui peggiore la sua prestazione. La Lazio inizia a passare anche centralmente e Carboni è costretto anche a fare il regista. Poi all’87’ segna il gol del pareggio: non colpisce pulito ma basta per superare Scarfagna. E’ un corpo avulso alla squadra, forse sarebbe meglio farlo scendere dalla prima squadra.
M.Ricci 7: fulcro, perno, regista, volante, interditore, cattura palloni. L’aggettivo sceglietelo voi, ma questo ragazzo sa fare tutto e in campo disegna calcio con calma e precisione. Ogni volta che i compagni sono in difficoltà si fa trovare libero e pronto a ricevere tutti i palloni scomodi, giocarli con qualità trasformandoli in azioni pericolose. (Dal 26’st Pagliarini 6: giostra da trequartista centrale, infastidisce non poco Falasca e la sua velocità manda in crisi la Lazio dopo il 2-1).
Cittadino 6,5: se Ricci gioca con calma e qualità, lui è il completamento ideale. Dinamicità, carattere, grinta, trova le energie per rincorrere l’avversario anche quando sembra non averne più. Nel primo tempo Scarfagna gli nega la gioia del gol nel derby, nella ripresa fatica, tampona e cerca di ripartire ma gli avversari sembrano essere dovunque. Straordinario un suo recupero su Rozzi su un contropiede partito da un corner battuto male dai compagni. Poi dopo il gol del pareggio, ci mette la faccia tosta e non disdegna un po’ di ironia con Scarfagna. De Rossi capisce che potrebbe essere preso di mira e lo cambia. (Dal 44’st Calabresi 6,5: gioca sei minuti e dimostra a Lucca quale è lo spirito del derby. Piazza tre scivolate decise, commette due falli, ma non fa mai ripartire la Lazio. Forse andava inserito prima).
Frediani 6,5: imprendibile per Filippini, l’esterno giallorosso mette il turbo ogni volta che viene lanciato dai compagni (soprattutto da Ricci). Serve due splendidi palle a Ferrante, Scarfagna si supera su una sua conclusione che poteva valere lo 0-2.
Ferrante 6: Vilkaitis e Serpieri sono due dei difensori centrali fisicamente più forti del campionato e questo sembra esaltarlo. Si batte su ogni pallone in area di rigore e al 20′ trova un vantaggio da rapace quale è. La mitraglia nell’esultanza è una chicca forse esagerata, ma perdonabile alla sua età. Ha la palla buona per il clamoroso 3-2, ma le gambe al 90′ non lo sorreggono quasi più e Serpieri riesce a chiuderlo in angolo.
Bumba 6: partita senza infami e senza lode per il numero undici giallorosso. Come per Rozzi e Somma, anche il suo duello con Ilari termina in parità. De Rossi capisce che da quel lato la Roma non sfonda e lo cambia. (Dal 25’st Ferri 6,5: De Rossi lo piazza su Filippini, il più debole della retroguardia laziale e lui lo mette in difficoltà ogni volta che lo punta. Ottima la punizione assist per il 2-2.)
A.De Rossi 6: la squadra non gioca bene, ma paga l’assenza di un centrocampista che unisca dinamismo e qualità come dovrebbe fare Lucca. Lo stesso brasiliano però lo salva da una seconda sconfitta consecutiva nei derby. I giallorossi però mancano il risultato per la quarta volta consecutiva: la partita andava chiusa ad inizio ripresa e la mancanza di concretezza e personalità (oltre alla proverbiale sfortuna dei colori giallorossi) fa riemergere la Lazio.
Lazio (4-3-3): Scarfagna 5,5, Ilari 6, Serpieri 6,5, Vilkaitis 5,5, Filippini 5; Crecco 5,5 (dal 36’st Luque s.v.), Falasca 6, Cataldi 5,5; Vivacqua 5 (dal 1’st Lombardi 6), Tira 5,5 (dal 47’st Paterni s.v.), Rozzi 6. All.: Bollini 6,5.
A cura di Daniele Luciani