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AS ROMA I derby Lazio-Roma: gli anni 2000

Totti esulta dopo la doppietta nel derby

Se gli Anni Novanta sono stati segnati da anonimi e noiosi pareggi, dei Lazio-Roma del Duemila si può dire l’esatto contrario. L’ultima “X” risale al 21 aprile 2004, replay del derby sospeso un mese prima per la notizia del bambino morto. Notizia che, per fortuna, si rivelò completamente destituita di fondamento. Un 1-1 che non accontentò né la Roma in corsa per lo scudetto, né la Lazio in lizza per un posto in Champions League. L’unica fotografia che resta di quella gara è l’esultanza di Totti dopo la trasformazione del calcio di rigore del pareggio:il Capitano si sostituì a un cameramen per riprendere la Curva Sud.

Per il resto, il bilancio su dodici sfide è in perfetto equilibrio:cinque vittorie Roma, due pareggi, cinque vittorie Lazio. Si possono raccontare tanti dettagli, tante storie, ma tre partite restano nell’immaginario romanista. Una, disputata il 17 dicembre 2000, stagione del terzo scudetto. Finì 1-0 per l’allora squadra di Capello: l’incontro non fu deciso da una giocata di un attaccante giallorosso (Batistuta, Totti o Delvecchio), ma per l’autogol di Negro che mandò in visibilio una tifoseria intera. Tanto che il tecnico di Pieris dichiarò: “Vincere così è il massimo”. Un successo ancora oggi ricordato come uno dei più belli di sempre. Così come quello del 10 marzo 2002, ancor più fragoroso nel risultato finale: 5-1, con un poker di Montella e un “cucchiaio” sotto la Nord di Totti. Il Capitano celebrò il trionfo con una maglietta dedicata alla donna, Ilary: “Sei unica”.
Un altro “frame” indimenticabile è del 18 aprile 2010, la stracittadina significava per la Roma continuare a lottare per il titolo in campionato e per la Lazio un appiglio per non cadere troppo in basso in zona retrocessione. I biancocelesti andarono subito in vantaggio con Rocchi, bravo a sorprendere Julio Sergio con un guizzo da attaccante navigato. Finì il primo tempo e la formazione di Reja sembrava padrona del campo. Ranieri, dal canto suo, sorprese tutti sostituendo nell’intervallo Totti e De Rossi con Menez e Taddei. Due romani e romanisti esclusi “perché sentivano troppo la sfida”. Nella ripresa successe tutto e il contrario di tutto: Julio Sergioparò un rigore a Floccari e Vucinic ne trasformò un altro che riportò il risultato sul pareggio. Il montenegrino era solo all’inizio del suo show. Qualche minuto dopo, direttamente da calcio di punizione, lasciò di sasso Muslera, infilandolo con un destro potente sotto la traversa. Una vittoria che poteva significare scudetto, se non fosse stato per la Sampdoria e il 25 aprile. Ma quella è un’altra storia.
Fonte: asroma.it
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