(G.De Bari) Le luci del mondo calcistico si accendono sul derby di San Martino, per una sfida che verrà seguita da milioni di telespettatori di diversi continenti. Da una parte la Lazio che vuole restare nelle posizioni nobili della classifica. Dall’altra la Roma che, dopo il successo sul Palermo, ha inserito la freccia nella speranza di effettuare il clamoroso sorpasso. Da una parte il crittografico Zeman, veterano dei derby.
Dall’altra Petkovic, esordiente nella grande sfida romana. Il boemo, dopo le critiche e le polemiche, non spente dall’ultimo successo casalingo contro il Palermo, si gioca parecchio della sua credibilità. Lo svizzero, dopo il tracollo di Catania, deve invertire il trend negativo in campionato per continuare ad alimentare le ambizioni dei biancocelesti, apparsi un po’ in flessione. Due allenatori che predicano e attuano un calcio propositivo e offensivo: spregiudicato quello di Zeman, alla guida di un gruppo di talenti, più accorto quello di Petkovic, che comanda una squadra esperta e collaudata. Nel rispetto delle rispettive filosofie sono allenatori che vogliono vincere e convincere, anche se non sempre ci riescono.Lazio e Roma hanno trascorso due settimane diverse per avvicinarsi all’appuntamento più atteso: tranquilla quella giallorossa, movimentata dall’incontro di Europa League quella biancoceleste.
Da una parte la bandiera della Roma, Francesco Totti, rigenerato da Zeman e recuperato, pronto a disputare il derby numero 31 della sua longeva e luminosa carriera. Dall’altra il raffreddato condottiero Miroslav Klose, alla sua terza stracittadina dopo che ha deciso e vinto i primi due. Il capitano e il tedesco sono i principali punti di riferimento della partitissima dell’Olimpico, insieme a De Rossi ed Hernanes. Con loro in campo spettacolo e gol sono assicurati. Metà dei giovani romanisti sono all’esordio mentre nella Lazio hanno tutti avuto il battesimo di fuoco. La spinta dell’entusiasmo dei ragazzi giallorossi contro la forza dell’esperienza del navigato gruppo biancoceleste. Una sfida con tanti motivi tecnico-tattico per interessare e divertire il pubblico che si aspetta una gara vibrante, incerta e ricca di gol.
Come sempre il derby sfugge ai facili vaticinii però, mai come in questa occasione, il pronostico appare in bilico tra squadre che lo affrontano con poche certezze, alla ricerca di una precisa identità e di conferme proiettate sul futuro. Come sempre guai ai vinti, ma questo non vuol dire che Lazio e Roma giocano il derby solo per non perdere. In fondo un pari (manca da 5 anni e mezzo) equivale a una mezza sconfitta, quindi tanto vale rischiare di vincerlo per spiccare il volo. Sarà anche il derby in onore di Gabriele Sandri, a 5 anni dalla sua scomparsa. Circolano voci di tensioni tra le tifoserie però la speranza è che, proprio nel ricordo di Gabriele, si possa vivere un giornata senza incidenti, all’insegna della sportività e dello spettacolo.