(M. Calabresi) –Diciamo la verità: dopo le prime partite, uno degli aspetti che aveva fatto gridare a una Roma poco zemaniana era proprio quello atletico. 45′-60′ di autonomia, poi il crollo, direttamente proporzionale a quello mentale. È pur vero che, raramente, le squadre di Zeman hanno iniziato a volare sin da agosto, ma esistono anche le vie di mezzo. Assimilato (con qualche mugugno) il ritmo delle doppie sedute, le gambe della Roma hanno iniziato a girare, condizione imprescindibile per praticare il calcio verticale voluto dal boemo.
Gli acciacchi di Totti e Osvaldo non preoccupano anche se, in questo senso, l’assenza di Destro per l’espulsione (evitabile) con il Palermo potrebbe farsi sentire a gara in corso. Negli altri reparti, c’è solo l’imbarazzo della scelta: ci sarebbe stata l’emergenza in porta, ma le prove di Goicoechea contro Parma e Palermo fanno stare tranquilli. «Gioca chi mi dimostra di avere più voglia durante la settimana», ripete Zeman dall’inizio della stagione.