(A. Ghiacci) – Il contratto diDe Rossi, «una priorità» ha fatto sapere la Roma a più riprese. Una priorità che però ancora non si è concretizzata. E le parole dette dal mediano dopoItalia-Uruguay, pur non creando particolari allarmi, a Trigoria un po’ di amaro lo hanno lasciato. De Rossi è segnalato nervoso non tanto dall’esito della trattativa con la Roma, quanto per il carico di pressione che l’ambiente sta sviluppando sulla questione e per i tempi che si stanno allungando. Il nuovo contratto sarebbe praticamente già pronto, frutto dei vari incontri tra le parti: cinque milioni, che arrivano a sei con i bonus, a stagione fino al 2016. Il sì sembrava imminente, il giocatore ha bloccato tutto con le sue dichiarazioni, ma è ancora presto per far scattare l’allarme. La presenza a Roma di DiBenedettoe il prossimo consiglio di amministrazione, ancora non fissato, faranno sì che la questione entri nel vivo e si possa risolvere prima di Natale, entro un mese. Altrimenti sì, l’allarme scatterebbe davvero e il Manchester City sarebbe pronto ad accogliere De Rossi per la gioia di Roberto Mancini. La Roma, pur facendo un’eccezione, in termini economici, per il mediano, difficilmente si muoverà da certe cifre.
STADIO – Thomas DiBenedetto a Roma, con lui Mark Pannes, manager della Raptor. Oltre a marketing e merchandising dello sport, settori nei quali la società di Pallotta è leader, il tema centrale è sempre lo stadio di proprietà. Il nuovo impianto è il vero fulcro del progetto targato DiBenedetto-Unicredit, l’unica fonte di guadagno che potrebbe davvero permettere di rimettere in sesto le casse giallorosse. Lo stadio di proprietà, nel calcio contemporaneo, per qualsiasi club, è fondamentale, anche a livello di immagine. E proprio dalla nuova immagine è partito il programma statunitense.